Giordania - Maggio 2023

09.06.2023 08:47

Petra e la Giordania erano un sogno che durava da molti anni e come molti altri quest’anno il sogno è diventato realtà! Sicuramente il 2023 resterà negli annali dei nostri viaggi (e non è ancora finito!).

Anche per questa destinazione abbiamo optato per un viaggio di gruppo organizzato, in quanto non ce la sentivamo di affrontarlo individualmente (come spesso facciamo) perché non conoscendo la lingua (anche e soprattutto quella scritta) avevamo paura che sul posto gli spostamenti sarebbero stati difficoltosi.

Dopo una ricerca su vari siti Internet ci siamo resi conto che globalmente i circuiti proposti erano sempre gli stessi, con le stesse tappe (o quasi) e della stessa durata (e spesso lo stesso circuito proposto su siti diversi). Noi, vivendo in Francia vicino Parigi, abbiamo optato per il circuito “Couleurs d’orient” (Colori d’oriente) sul sito di Promovacances. Il circuito era organizzato da Fram. Lo stesso circuito era proposto con hotel 3 stelle o 4 stelle: noi abbiamo optato per il 4 stelle (poca differenza di prezzo) per avere degli hotel “corretti”.

Alla fine il circuito per sette notti, pensione completa (bevande escluse), voli andata e ritorno con valigie incluse, visto d’ingresso nel paese, assicurazione, spostamenti interni, accessi ai siti e guida francofona ci è costato 3.806€.

Siccome il circuito era “all inclusive” la sola altra cosa che abbiamo prenotato è stato il parcheggio all’aeroporto di Orly con ADP: 159,86€ per otto giorni. Come sempre abbastanza caro ma con il volo d’andata alle 7,15 avere la macchina era quasi indispensabile.

Per quanto riguarda le guide cartacee avevamo con noi solo la Routard sulla Giordania (in francese) giusto per rileggere di volta in volta le cose visitate sul posto.

Non servono vaccini speciali o visti veri e propri per entrare in Giordania. Per quanto riguarda i soldi abbiamo deciso di prelevarli sul posto (anche perché avendo tutto incluso le spese sarebbero state minime). Per informazione in questo momento 1 € equivale a 0,78 JD (Dinaro Giordano).

Avevamo chiesto anche ai nostri amici Italiani con cui avevamo condiviso lo splendido viaggio in Egitto a gennaio se fossero interessati a partire con noi anche questa volta: lo erano, ma il tempo di avere la conferma delle ferie e capire se fosse possibile, al momento di prenotare il circuito risultava completo! Quindi alla fine sono partiti lo stesso in Giordania, due settimane dopo di noi, ma con viaggio organizzato direttamente dall’Italia (sicuramente più pratico per loro).

Una settimana prima della partenza riceviamo tutti i documenti e i voucher e scopriamo che bisogna riempire elettronicamente un formulario che crea un QR code da mostrare al check-in per potersi imbarcare per la Giordania. Formulario riempito e QR code ricevuto.

Ma veniamo al racconto di questo viaggio nella terra di Lawrence d’Arabia!

Sabato 6 Maggio 2023

Sveglia in piena notte, poco dopo le 3! Caffè rapido con due biscotti e poi via verso l’aeroporto di Orly che raggiungiamo in poco più di mezzora assolutamente senza traffico.

Parcheggiamo, saliamo al livello delle partenze e andiamo al Terminal 3 dove facciamo rapidamente check-in per il nostro volo Transavia delle 7,15 per Amman (effettivamente ci chiedono il QR code). Poi il controllo di sicurezza con un po’ di fila ma tutto sommato rapido. E frontiera col PARAFE rapida.

Ci fermiamo poi da Paul per fare una colazione un po’ più sostanziosa: due caffé macchiati doppi , un pain au chocolat e una gourmandise au chocolat per 12,45€. Buono e caro come sempre all’aeroporto!

Poi ci sediamo in attesa dell’imbarco che alla fine è abbastanza veloce, ma decolliamo comunque con circa venti minuti di ritardo.

Il personale Transavia è veramente gentile e simpatico e abbiamo l’impressione che un paio di steward siano gli stessi di uno dei voli per l’Egitto a gennaio! Prendiamo un’altra colazione sul volo: un espresso, sei madeleine, un succo d’arancia e una tavoletta di cioccolata fondente per 9€. Tutto buono e neanche troppo caro.

Sorvolando Israele ci dicono che non possiamo alzarci, dobbiamo mantenere le cinture allacciate e gli oscuranti aperti altrimenti si rischia un atterraggio forzato da parte di caccia in pattuglia!

Atterriamo comunque all’aeroporto Queen Alia in orario alle 13,00 (ora locale, la Giordania è un’ora avanti a noi). Una volta scesi e prima della frontiera c’è un addetto della Fram che ci riunisce tutti, prende i nostri passaporti e si occupa lui di farci apporre sopra il visto mentre noi passiamo accanto la frontiera e scendiamo al nastro per recuperare le valigie in attesa che l’addetto Fram ricompaia (con i nostri passaporti).

Nel frattempo dopo aver recuperato le valigie ritiriamo anche 100 JD in un bancomat (con una commissione di 6,5 JD!). L’addetto ricompare e ci dirigiamo con lui verso il pullman che ci porterà in hotel (e ci accompagnerà in tutto il circuito).

Il primo impatto con la città è positivo: in effetti Amman è decisamente più pulita, ordinata e meno “decadente” del Cairo (anche meno popolosa ma comunque ci vivono circa quattro milioni di persone).

Scopriamo poi che hanno deciso di unire in un unico gruppo e circuito i 4 stelle e i 3 stelle, quindi arriviamo in poco meno di un’ora all’hotel 3 stelle dove scende circa un terzo del gruppo e poi in poco meno di dieci minuti arriviamo al nostro hotel 4 stelle, il Saray Hotel Amman.

L’addetto ci dà appuntamento per domani mattina alle 9,30 senza troppe altre spiegazioni, ma della guida non c’è traccia.

Recuperiamo la chiave e saliamo in camera che risulta essere bella spaziosa, ma con grosse macchie sulla moquette e sulla sedia accanto alla scrivania. In più l’hotel è anche rumoroso: in effetti tutte le camere hanno la porta che da su un patio interno chiuso (dove c’è la reception) e dove il minimo rumore rimbomba. La nostra camera in più si affaccia sulla strada a grande scorrimento sotto l’hotel.

Disfiamo le valigie (passeremo qui le prime tre notti), ci rinfreschiamo un po’ e ci riposiamo. Poi usciamo a esplorare i dintorni, ma non c’è un granché: solo la grande strada con qualche negozio e ristorante (soprattutto fast-food). Quindi risaliamo in camera aspettando l’ora di cena.

Cena al ristorante dell’hotel (vietato sedersi vicino la grande vetrata perché riservata ai “non gruppi”). Questa sera, essendo la prima non è a buffet, ma a menu fisso, quindi ci servono un insalata di pomodori, peperoni e cetrioli, dell’hummus, dei nem, delle keftah, del pollo con riso, pane, crème caramel e anguria. Tutto buono, ma cameriere non proprio simpatico. E a sorpresa acqua (liscia) e lattine di soda gratuite. Niente alcol (strano perché in Egitto invece in questi hotel, soprattutto per turisti occidentali lo servivano).

Poi ci sediamo nella hall per andare su Internet (in camera il wi-fi è un po’ ballerino) prima di risalire e passare la prima notte.

Domenica 7 Maggio 2023

La notte passa abbastanza tranquilla malgrado la grande strada trafficata sotto l’hotel. Scendiamo a fare colazione, che è a buffet e principalmente salata (all’orientale).

Verso le 9,20 si presenta finalmente Mohamed, la nostra guida per questo soggiorno. Insieme a lui c’e il pullman col resto del gruppo che soggiorna all’hotel 3 stelle. Alla fine il gruppo riunito conta 32 persone, decisamente un po’ troppe... Non sarebbe stato meglio costituire due gruppi da 20 persone nelle stesse categorie di hotel? Si sarebbe perso meno tempo e il soggiorno più efficace.

Direzione la Cittadella di Amman: molto bella e che ci fa capire quanto questa terra sia stata invasa e dominata da tanti popoli e culture diverse. Riprendiamo il pullman che ci porta nel sottostante e bellissimo teatro romano: molto ben tenuto e dall’alto delle sue gradinate risulta vertiginoso!

Mohamed ha un francese un po’ stentato e le sue spiegazioni non sono mai del tutto approfondite (quanto rimpiagiamo Sarah, la nostra super guida in Egitto!). Ha uno strano metodo per organizzare la vacanza: “elegge” un membro del gruppo (in questo caso sarà Jean-Pierre) come “manager”. Quindi si fa una sorta di cassa comune (ognuno da 10 JD) e il “povero” Jean-Pierre si occuperà di volta in volta di dare le mance ai camerieri dei ristoranti, ai facchini degli hotel e così via... nonché a contare se ci siamo tutti in assenza di Mohamed...mah!

C’è la possibilità di avere a volontà per 10 JD dell’acqua fresca stoccata nel frigo del bus, quindi lasciamo anche 10 JD a Jean-Pierre che li darà all’autista (vai a capire perché non è Mohamed che li raccoglie o perché non darli noi direttamente all’autista!).

Dopo la visita del teatro riprendiamo il pullman e ci dirigiamo verso il ristorante del pranzo, il Reem Al Bawadi (Mohammad Al Fayyad Al Assaf St 63, Amman): in pratica ci servono esattamente le stesse cose mangiate per cena la sera prima, per fortuna molto buono. Il ristorante è carino (anche se l’entrata sembra più un’attrazione di Disneyland Paris che un ristorante) e noi mangiamo in un bel patio all’aperto. Paghiamo 5,50 JD per una bottiglietta di Perrier e per un succo limone e menta.

Riprendiamo il pullman e partiamo in direzione dei Castelli del Deserto. Dopo un’oretta di viaggio raggiungiamo il primo, il Qasr al-Kharana: una bella fortezza di color ocra nel bel mezzo del niente, d’altronde siamo nel deserto. Dopo circa quaranta minuti raggiungiamo il secondo, il Qasr al-Azraq: questo è in una cittadina e purtroppo è stato utilizzato come cava per la costruzione di altri edifici, ma quel che ne resta è impressionante e doveva essere molto bello (e Lawrence d’Arabia vi ha anche soggiornato). Riprendiamo il pullman e ritornando verso Amman ci fermiamo all’ultimo castello, il Qusayr Amra: bellissima struttura ocra, anche questa in mezzo al nulla. La sua particolarità sono gli splendidi affreschi con cui è decorato all’interno. Quando arriviamo sono le 18,00 e il castello ha appena chiuso (se solo fossimo partiti prima questa mattina...), per fortuna Mohamed riesce a farcelo riaprire anche perché sarebbe stato un vero peccato non poter visitare l’interno!

Rientrare ad Amman ci prende quasi un’oretta, con la solita deviazione per lasciare le persone all’hotel 3 stelle (e anche Mohamed) prima di andare al nostro hotel.

Questa sera la cena è a buffet, più o meno sempre le stesse cose relativamente buone. Ma c’è grande confusione perché c’è anche un gruppo numeroso di Indiani.

E poi stanchi risaliamo in camera per passare la notte.

Lunedì 8 Maggio 2023

La notte passa abbastanza tranquilla, ma lo stesso gruppo di Indiani di ieri sera verso le 6,00 chiacchiera amabilmente fuori le camere (con effetto rimbombo del patio). Quando scendiamo per fare colazione lo stesso gruppo si rivela un branco di cavallette, riempiendo i piatti all’inverosimile (per poi lasciare quasi tutto che alla fine viene quindi buttato).

Verso le 9,00 arriva il pullman con già su il gruppo dei 3 stelle per partire in direzione di Jerash. Mohamed ci raggiungerà direttamente a Jerash, perché abita a nord della città: ancora una sua stranezza, infatti il viaggio dura un’oretta e farlo senza guida ufficiale, ma solo con l’autista, è veramente strano!

Quando arriviamo in effetti lui è lì che ci aspetta all’ingresso del sito archeologico di Gerasa: il sito è costituito dai resti dell’antica città romana ed è veramente impressionante sia per l’estensione (la visita dura circa 2,30 ore) sia per la qualità di conservazione dei resti. Non ha nulla da invidiare a tanti siti italiani. Avevamo un po’ sottovalutato questa tappa, ma dobbiamo ricrederci!

Uscendo incontriamo la nostra parrucchiera che sta facendo a sua volta un circuito individuale con un’amica in Giordania!

Riprendiamo il pullman che ci porta al ristorante per il pranzo, il Green Valley sulla strada d’ingresso alla città: ancora lo stesso menu dei giorni precedenti, ma leggermente meno buono. Paghiamo 6 JD per due bottigliette di acqua frizzante.

Riprendiamo il pullman e in circa quaranta minuti su una splendida strada di montagna raggiungiamo Ajlun per visitare la sua fortezza. La visita è abbastanza interessante, il castello bello con una bella vista sui dintorni ma c’è tantissima gente. E uscendo incrociamo di nuovo la nostra parrucchiera!

Per tornare in hotel ci mettiamo quasi un’ora e mezza (lasciando Mohamed a Jerash) passando prima al 3 stelle per lasciare una parte del gruppo (e scopriamo che il pullman ha il wi-fi gratuito che spesso funziona meglio che in hotel).

Decidiamo di andare a cena abbastanza presto, per evitare “le cavallette” indiane e cominciamo a fare amicizia con una simpatica coppia di sorelle che fanno parte del nostro gruppo.

Dopo cena ancora sosta nella hall per usufruire di un wi-fi più performante di quello della camera prima di risalire e rifare le valigie perché domani lasciamo Amman verso nuovi orizzonti.

Martedì 9 Maggio 2023

Ancora una volta ci svegliamo all’alba perché il gruppo di Indiani sta lasciando l’hotel facendo molta confusione.

Poi ci alziamo, facciamo colazione, riconsegnamo le chiavi e aspettiamo con il resto del gruppo il pullman che arriva in orario verso le 9,00 con sopra già il gruppetto del 3 stelle.

Mohamed ci deve raggiungere da un’altra parte sulla strada lasciando Amman, ma è in ritardo, quindi partiamo per questa lunga giornata solo verso le 9,45. Lunga giornata perché hanno cambiato itinerario avanzando la notte nel deserto, quindi dovendo arrivare nel sud del paese e dovendo percorrere più kilometri del previsto.

Dopo circa un’ora di pullman arriviamo al Monte Nebo: secondo la tradizione cristiana Mosè sarebbe sepolto qui, ma non ci sono prove. Comunque il panorama è bellissimo, con davanti a noi la Palestina e la valle del Giordano.

Qui si visitano i resti di una basilica con splendidi mosaici: peccato che ci siano tantissimi gruppi e la visita si fa praticamente in fila indiana...

Ripartendo ci fermiamo in un negozio di mosaici con dimostrazione di come vengono realizzati: quadri, tavoli, caraffe e quant’altro. La spiegazione è interessante e la manualità di chi lavora impressionante. I prezzi sono abbastanza alti, ma prendiamo comunque qualche souvenir.

In pochi minuti col pullman arriviamo a Madaba. Visitiamo la bella chiesa di San Giorgio con un importante mosaico a mappa. Poi andiamo a pranzare da Bawabit Madaba su una bella terrazza con vista sulla splendida moschea. Dopo i “soliti” antipasti ci servono in modo spettacolare un piatto tipico, il makluba: molto buono. L’acqua liscia è inclusa.

Sotto al ristorante in un negozio di biscotti facciamo una rapida degustazione (noi per ora non ne compriamo) e poi si riparte per più di tre ore di strada per arrivare a Wadi Rum. Con sosta per ritirare altri 150 JD (e commissione questa volta di 3,5 JD).

La strada per arrivare attraversa quasi tutta la Giordania con dei bei paesaggi. Purtroppo il ritardo con cui siamo partiti questa mattina da Amman ci fa arrivare dopo il tramonto: sarà uno dei più grossi rimpianti di queste vacanze (e non perdoneremo mai la leggerezza e il ritardo della nostra guida).

Il nostro “campeggio” è il Dream Camp: il pullman ci lascia all’inizio del deserto e con dei pick-up ci accompagnano al campo (e anche le valigie). Sul programma c’era scritto che i bagni e le docce sarebbero stati in comune, invece a sorpresa sono in ognuna delle “tende”. In effetti una parte del gruppo è in delle tende a forma di cubo con letto, bagno, doccia e vetrata con vista sul deserto. Un’altra parte, fra cui noi, siamo alloggiati in grosse tende a forma di igloo con letto, bagno, doccia, vetrata e terrazza con vista sul deserto!

Ceniamo al buffet del ristorante (molto buono), pagando 2 JD per una bottiglia d’acqua (ci sarebbero anche le birre, ma costano 8 JD!). In effetti il campeggio è privatizzato per il nostro gruppo quindi mangiamo tutti insieme davanti a un bel falò chiacchierando amabilmente.

Poi rientriamo in tenda fermandoci a lungo sulla terrazza ammirando un incredibile cielo stellato (e un abbozzo di Via Lattea).

Mercoledì 10 Maggio 2023

Ci svegliamo all’alba per goderci almeno questa (visto che il tramonto non siamo riusciti a godercelo). In pratica tutto il resto del gruppo ha la stessa idea e ci ritroviamo tutti a vagare nei dintorni del campeggio in ammirazione.

Poi rientriamo in tenda, ci laviamo, vestiamo e andiamo a fare colazione sempre tutti insieme davanti al fuoco: molto buona anche la colazione. Ci fanno pure le omelette al momento!

Rientriamo in tenda, chiudiamo le valigie (purtroppo è stata una tappa molto, troppo veloce) e le lasciamo fuori le tende (le porteranno con un pick-up al pullman, come avevano fatto ieri sera).

Aspettiamo che arrivino i pick-up (e Mohamed) per l’escursione di quattro ore nel deserto (nel programma era prevista una di due ore, ma noi, come i due terzi del gruppo, abbiamo aggiunto 25 JD a persona per raddoppiare): lasceremo i nostri cuori in questo deserto meraviglioso! Ogni tanto ci si ferma per fare delle foto a stupendi paesaggi che sembrano usciti da un altro pianeta.

Finita l’escursione raggiungiamo per pranzo la parte del gruppo che aveva fatto solo due ore di escursione al Sangbbad Tents: ancora un buon buffet (ma fa caldo, secco, ma caldo: sul pick-up si stava meglio).

Poi con gli stessi pick-up ci riaccompagnano al pullman: verifichiamo che le valigie siano arrivate e caricate e montiamo. Ma una signora del gruppo (che era sul pick-up con noi) si rende conto di aver scordato una valigetta sul pick-up! Fra una cosa e l’altra perdiamo quasi un’ora prima che riesca a recuperarla...

Due ore circa di strada e arriviamo nella città di Petra (altra tappa clou del circuito): per ora la attraversiamo solamente per arrivare alla Piccola Petra, che ci sembra molto carina (e che per fortuna alla fine abbiamo visitato prima della “grande” Petra).

Torniamo in città e Mohamed ci fa scendere tutti davanti a un hotel centrale non lontano dal sito archeologico. Entrando notiamo che si tratta di un 3 stelle (ma ci diciamo che avevano cambiato il programma perché non c’era posto qui, quindi forse ci “declassano” tutti su un 3 stelle). Ma alla reception invece c’è solo la prenotazione della parte del gruppo dei 3 stelle! Dopo un po’ di esitazione Mohamed si rende conto che in effetti c’è un 4 stelle prenotato per noi, quindi richiama il pullman che in una decina di minuti ci porta al nostro hotel, il The RN Hotels: hotel nuovo (anzi sembra non ancora finito), molto bello ma decisamente decentrato. La nostra camera è molto bella e con vista dall’alto sulla cittadina.

Avremmo voluto fare Petra by night, ma la scomodotà dell’hotel e l’arrivo tardivo (grazie anche alla disorganizzazione della guida) ci fanno rinunciare (rinunceranno anche tutti gli altri che volevano farla). E questo sarà il secondo rimpianto di queste vacanze...

Quindi decidiamo di andare subito a cena: un buon buffet con ampia scelta (6 JD per una S. Pellegrino e niente alcol neanche qui). Poi andiamo in camera, disfiamo le valigie, facciamo una bella doccia e ci mettiamo, stanchi, a dormire.

Giovedì 11 Maggio 2023

Sveglia e ottima colazione a buffet. Poi arriva il pullman, recuperiamo Mohamed sulla strada e arriviamo davanti al 3 stelle dove ci riuniamo col resto del gruppo.

Andiamo nella zona della biglietteria del sito archeologico di Petra. Qui passeremo l’intera giornata. Mohamed raccoglie i passaporti (che deve mostrare alla biglietteria) che ci restituisce insieme ai biglietti. Poi davanti a una grande mappa murale del sito ci spiega cosa vedremo oggi.

Cominciamo la visita vera e propria. C’è tantissima gente! Per prima cosa percorriamo il siq, uno stretto canyon dove già possiamo ammirare bei monumenti e bei paesaggi. Alla fine del siq si giunge al famoso Tesoro di Petra, che tutti noi abbiamo visto in migliaia di foto: averlo davanti è una grande emozione (peccato che ci sia troppa gente).

Poi continuiamo ammirando la Strada delle Facciate, il Teatro, la Strada delle Colonne, il Grande Tempio e la Tomba della Principessa.

Si è fatta ora di pranzo e mangiamo al ristorante all’interno del sito, il Nabaten: un buffet che non è un granché, ma almeno siamo ancora all’interno del sito (pagando 4 JD per due bottiglie d’acqua). Dopo pranzo Mohamed ci lascia il pomeriggio libero e ci da appuntamento alle 19,00 al pullman.

Con una simpatica famiglia del gruppo (madre, padre e figlio trentacinquenne) decidiamo di intraprendere la salita al Monastero: 800 gradini affrontati nell’ora più calda! Gli scorci di panorama sono molto belli, ma ogni tanto manca l’aria. Per chi vuole si può affrontare la salita a dorso d’asino per 10 JD: ma un po’ perché comunque non è il massimo del confort e soprattutto perché vediamo come sono trattati questi poveri animali, noi decidiamo di farla a piedi. In circa 45 minuti riusciamo ad arrivare! Ancora una bella emozione. Ci sediamo per riposarci e chiacchierare un po’ con i nostri compagni di salita ma ci sono migliaia di mosche appicciose! La fatica comunque vince anche il fastidio delle mosche!

Poi scendiamo di nuovo tutti insieme (prendiamo una S. Pellegrino al ristorante del pranzo per 3 JD: ci voleva!) e decidiamo di ritornare facendo un altro percorso che ci fa ammirare la Chiesa Bizantina con un bel mosaico, quella delle Colonne Blu e le Tombe Reali.

Poi uscendo ci fermiamo a prendere qualche souvenir in una delle migliaia di bancarelle che, purtroppo, deturpano il paesaggio di questo splendido sito. E ci gustiamo il Tesoro e il siq con meno gente della mattina.

Siamo veramente distrutti dalla stanchezza tanto che per uscire ci mettiamo un’eternità (e un’altra bottiglia d’acqua liscia per 1 JD). Arriviamo comunque all’appuntamento al pullman con quasi un’ora di anticipo e ci sediamo su dei gradini aspettando il resto del gruppo (che arriva alla spicciolata: e stanchi anche loro).

Quindi il pullman ci riporta in hotel. Facciamo una doccia rapida e scendiamo all’ottimo buffet (e altri 6 JD per una S. Pellegrino) dove ritroviamo i nostri compagni di gita e dove prolunghiamo il piacere chiacchierando della giornata appena trascorsa.

Poi in camera per rifare le valigie prima di metterci a dormire perché domani lasciamo anche Petra.

Venerdì 12 Maggio 2023

Sveglia, ottima colazione a buffet poi lasciamo le camere aspettando il pullman che arriva in orario con già sopra il gruppo del 3 stelle. E mentre saliamo e caricano le valigie arriva anche Mohamed.

Partiamo in direzione di Karak che raggiungiamo in circa 2,30 ore di strada (“grazie” anche a una lunga sosta). Il pullman ci lascia proprio davanti al suo castello, ragione di questa tappa. Più che un castello è una vera e propria fortezza, molto bella che domina la città e la vallata sottostante.

Ripartiamo e cominciamo a scendere, attraversiamo le belle gole del Wadi Mujib con il suo paesaggio brullo e lunare per arrivare in circa mezzora sulle sponde del Mar Morto, quindi siamo a circa 400 metri sotto il livello del mare! Il paesaggio è incredibile.

Ci fermiamo per fare delle foto ed è come prendere un pugno in faccia: infatti scendere dal pullman con l’aria condizionata e ritrovarsi a 30 gradi senza un filo d’aria è stata dura! Sono 30 gradi ma a noi sembrano 40 (e i 40 di Wadi Rum ci sembravano 30 perché secchi...)! Facciamo anche una bella foto di gruppo.

Riprendiamo il pullman per arrivare all’inizio del Mar Morto, nel resort Oh Beach. In effetti ci spiegano che non è possibile accedere al mare da soli, ma bisogna sempre passare per uno di questi grandi resort (forse perché pericoloso o perché segna la frontiera con Israele). In più Mohamed ci ha spiegato che il livello del mare continua a scendere perché Israele a monte ha deviato il corso del Giordano (che in effetti ha molta meno acqua) per alimentare il Lago di Tiberiade.

Per prima cosa andiamo a mangiare a buffet nel ristorante del resort, l’Omara: ancora un buffet abbastanza buono con più o meno sempre i soliti piatti. Ma qui i camerieri sono veramente antipatici e al limite della maleducazione! Paghiamo 5 JD per una bottiglia d’acqua e una Coca-cola.

Ci sono a disposizione degli spogliatoi dove possiamo cambiarci e metterci in costume. A differenza di quanto ci aveva detto Mohamed se vogliamo dei teli da mare dobbiamo pagare 3 JD (invece di essere gratuiti): noi decidiamo quindi di prenderne uno in due (e anche la ragazza alla reception non brilla per la cortesia).

Quindi cominciamo a scendere verso la riva e dopo aver superato una bella zona del resort con belle piscine si passa accanto a un’altra zona con delle piscine abbandonate e in pessimo stato per poi prendere delle scale in ferro e legno per scendere al mare. Le scale sono in condizioni pietose e il tasso di salinità qui altissimo non ne giustifica questo stato: arruginite che sembra siano lì da decenni e la parte in legno non è meglio, tanto da chiederci se reggono!

Comunque arriviamo e ci rendiamo conto di aver fatto un grosso errore: non abbiamo le scarpette da scoglio! Già solo arrivare alla riva è abbastanza difficoltoso, ma entrare con il sale sul fondo diventa complicato e pericoloso senza le scarpette. Ma una volta dentro è comunque carino.

E vogliamo parlare delle docce a disposizione? Perché visto il tasso di salinità bisogna assolutamente fare una doccia con acqua dolce, ma le tre a disposizione in riva sono in condizioni pietose anche quelle!

Dopo il bagno e le docce risaliamo tranquillamente (sperando che le scale tengano), anche perché fa sempre caldissimo, fino agli spogliatoi, facciamo un’altra doccia e ci rivestiamo. Lasciamo infine questo orribile resort su questa meraviglia della natura.

Ci fermiano in uno di quei mega negozi (come quello dei mosaici) per turisti che tra le altre cose popone i celebri prodotti a base di sale o fango del Mar Morto. Dopo la solita spiegazione e dimostrazione nessuno compra nulla perché ha dei prezzi incredibilmente alti. Noi prendiamo un anello che è più abbordabile.

Ripartiamo col pullman in direzione Amman che raggiungiamo in circa un’ora. Il nostro hotel non è lo stesso dell’inizio (per fortuna), questa volta è il Mena Tyche: bellissimo hotel che merita le 4 stelle in un bel quartiere residenziale, quindi più calmo.

Scendiamo tutti e ci mettiamo in terrazza a bere qualcosa insieme (anche perché è avanzato abbastanza denaro nella cassa comune). Poi salutiamo Mohamed e l’autista (a cui diamo due buste con le mance: decisamente meritata per l’autista, un po’ meno per Mohamed).

Loro ripartono col gruppo dei 3 stelle che dormiranno nello stesso hotel dell’inizio (non sono molto contenti): la maggior parte li rivedremo domani in aeroporto, ma ce ne sono sei che invece partono con altri voli.

Saliamo in camera e facciamo un’altra doccia (con gel questa volta) per togliere definitivamente il sale del Mar Morto e scendiamo per cena. Ci sediamo con le due sorelle con cui abbiamo legato per questa ultima cena: un buon buffet con ampia scelta (e 3 JD per una S. Pellegrino e niente alcol).

Poi compriamo gli ultimi souvenir nel negozio dell’hotel (e con i prodotti del Mar Morto a prezzi più interessanti!). Nella hall ci mettiamo a chiacchierare con la simpatica famiglia con cui avevamo condiviso la salita a Petra prima di risalire in camera per rifare bene le valigie e passare quest’ultima notte in Giordania.

Sabato 13 Maggio 2023

Sveglia e ottima colazione a buffet nel ristorante dell’hotel. Chiudiamo le valigie e scendiamo nella hall per aspettare insieme al resto del gruppo il pullman che ci riporterà in aeroporto.

Scopriamo, grazie a una delle due sorelle, che era in contatto con Jean-Pierre, che il gruppo dei 3 stelle ieri sera arrivando in hotel ha avuto una brutta sopresa: la loro prenotazione era cancellata! Quindi hanno passato un’ora in pullman in giro per la città aspettando che Mohamed trovasse loro un altro albergo, che si è rivelato anche peggiore del primo! Insomma Mohamed non anticipava nulla e ci ha fatto perdere spesso tanto tempo a causa della sua leggerezza e disorganizzazione!

Arriva il pullman e c’è ancora il nostro simpatico autista! Carichiamo le valigie e in circa 45 minuti siamo all’aeroporto, dove salutiamo, questa volta definitivamente, l’autista che è stato veramente eccezionale.

Come in Egitto per entrare in aeroporto c’è già un controllo dei bagagli e una coppia del nostro gruppo viene bloccata: in effetti avevano comprato una pietra fossile, ma non hanno la ricevuta quindi non possono provarlo.

Noi nel frattempo andiamo al check-in dove c’è già una bella fila e dopo circa venti minuti la coppia ricompare, grazie anche all’aiuto della moglie di Jean-Pierre per l’inglese (ma non sappiamo se ripartono con la pietra!). Passiamo poi la frontiera e i secondi e più accurati controlli di sicurezza abbastanza rapidamente.

Facciamo degli ultimi acquisti al duty free (tra cui degli ottimi biscotti) e da Dunkin’ Donuts prendiamo due americani e due Boston cream per 8 JD e poi andiamo al gate a chiacchierare tranquillamente con la solita famiglia aspettando l’ora dell’imbarco.

Una volta imbarcati decolliamo con 45 minuti di ritardo (era previsto alle 13,55). Prendiamo una Perrier e una tavoletta di cioccolata fondente per 4,50€ (e personale sempre gentile). Dopo un volo abbastanza tranquillo atterriamo a Orly con quasi 50 minuti di ritardo (era previsto alle 18,15). L’aereo questa volta non è attaccato al gate, quindi prendiamo una navetta. La frontiera è velocissima (siamo i primi) e le valigie arrivano abbastanza rapidamente.

Salutiamo il resto del gruppo scambiandoci i numeri di telefono con qualcuno. Ci farebbe sicuramente piacere rivedere le due sorelle che abitano anche loro vicino Parigi e ci ripromettiamo di farlo. Ci piacerebbe anche rivedere la “famiglia di Petra”, ma loro abitano a Nantes, quindi sarà più difficile, ma non impossibile!

Recuperiamo la macchina e in 45 minuti sotto la pioggia e con un po’ di traffico siamo a casa.

È stato un viaggio ancora una volta magnifico, con dei paesaggi stupendi, Wadi Rum su tutti. Trovarsi davanti a Petra è stata una grande emozione. E Jerash una gran bella sorpresa! Peccato che i siti siano un po’ trascurati, con spesso bottiglie o lattine gettate ovunque.

Il cibo è stato buono, ma abbastanza ripetitivo. A noi, più che l’assenza di bevande alcoliche, è mancato un buon caffè, soprattutto dopo pranzo!

Abbiamo avuto ancora una volta fortuna col gruppo perché alla fine ci siamo trovati bene con tutti e eravamo tutti in orario (tranne la guida!) e con gli stessi interessi e, come detto, speriamo di poter rivedere qualcuno di loro anche qui in Francia. Stiamo scoprendo anche i vantaggi dei circuiti oranizzati, soprattutto la conoscenza di altre persone (e forse amicizie). Continueremo a farne ogni tanto soprattutto in certi paesi.

Siamo contenti della scelta del circuito con i 4 stelle perché la parte del gruppo che era nei 3 stelle non era molto contenta degli hotel, quindi vi consigliamo questa opzione.

Come avrete capito questa volta il problema maggiore è stata la guida, Mohamed: lo abbiamo trovato abbastanza superficiale nelle spiegazioni, con un francese abbastanza stentato (e incapace di far funzionare bene il microfono del pullman), molto disorganizzato e spesso in ritardo. Come detto non gli perdoneremo mai di averci fatto perdere il tramonto a Wadi Rum e la possibilità di fare Petra by night.

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