Marocco - Gennaio 2024
16.02.2024 14:26Dopo il nostro viaggio in Giordania dello scorso maggio (trovate qui il diario) ed esser rimasti stregati dal bellissimo deserto di Wadi Rum ci era venuta voglia di continuare a esplorare il deserto andando in Marocco.
Abbiamo deciso ancora una volta di fare un viaggio organizzato di gruppo (sta diventando quasi un’abitudine), soprattutto perché ci interessava fare delle piste nel deserto in fuoristrada, quindi con qualcuno che fosse in grado di guidarci senza pericolo e senza perdersi.
Grazie a una convenzione con il nostro lavoro abbiamo prenotato con Promovacances (vi ricordiamo che viviamo in Francia) il circuito “Boucles sahariennes” (“Anello sahariano”) di una settimana con un’estensione di tre giorni in un club all inclusive per riposarci. Il prezzo finale compreso di voli (con bagaglio in stiva), alberghi, pensione completa, guida turistica, macchine con autisti, assicurazione e club all inclusive finale è stato di 1.967,55€ (grazie allo sconto del lavoro).
Prima di partire abbiamo comprato 1.000 MAD (Dirham, la moneta marocchina) per 108,89€ come al solito al nostro CC Opera. In effetti contavamo sul fatto che essendo tutto compreso ci serviva del denaro liquido solo per le mance ed eventualmente qualche souvenir, se non accettavano la carta di credito.
Abbiamo comprato la guida Routard sul Marocco (in francese) per poter eventualmente approfondire, integrare o rivedrere le cose visitate con la guida “umana”.
Per entrare in Marocco non servono visti specifici, basta avere un passaporto valido e non in scadenza, quindi come preparativi è stato tutto.
Anzi abbiamo prenotato la “nostra” Hayate, Lady Chauffeur, affinché ci venisse ad accompagnare e riprendere in aeroporto.
Veniamo quindi al racconto di questi magnifici (spoiler) dieci giorni in Marocco!
Sabato 13 Gennaio 2024
Facciamo le valigie e Hayate arriva puntuale alle 12,00. Per fortuna non c’è traffico e in meno di mezzora siamo all’aeroporto, questa volta è Orly (vi ricordiamo che viviamo nella regione di Parigi). Diamo appuntamento ad Hayate per il 23 gennaio quando pagheremo sia l’andata sia il ritorno (ha scordato la macchinetta per la carta di credito).
Stampiamo le etichette dei bagagli del nostro volo con Transavia (il check-in l’avevamo fatto il giorno prima su internet). Lasciamo rapidamente i bagagli che partono in stiva e passiamo rapidamente anche i controlli di sicurezza.
È ora di pranzo, ci fermiamo quindi da IT – Italian Trattoria dove prendiamo una pizza margherita, una diavola, una bottiglia d’acqua frizzante e due caffé (bollenti) per 28,15€. Pizze buone.
Passiamo quindi rapidamente la frontiera con il PARAFE e aspettiamo di salire sull’aereo. Imbarco in orario abbastanza rapido.
Durante il volo prendiamo dei biscottini al comté, una mini tavoletta di cioccolata fondente e una Perrier per 6,90€.
Il volo è tranquillo e arriviamo con circa dieci minuti d’anticipo verso le 18,35 (e il personale Transavia sempre gentile e simpatico).
Ci mettiamo in fila per passare la frontiera, con molta pazienza. In effetti ci mettiamo ben 45 minuti (c’è più di un volo internazionale che è arrivato più o meno nello stesso orario). Passata la frontiera recuperiamo i bagagli sul nastro e per poter uscire dobbiamo far ripassare valigie e borse sotto uno scanner!
Dopo un po’ di esitazione troviamo l’addetto di Fram (il tour operator organizzatore, anche se l’agenzia locale è Ker Voyages Maroc) che ci aspetta fuori l’aeroporto. Dobbiamo comunque aspettare ancora una ventina di minuti un’altra coppia che arriva da Lione, che fa un’altro circuito e che non alloggia neanche al nostro albergo!
Prendiamo qundi la navetta che ci porterà ai nostri hotel. C’è un traffico incredibile (ma più disciplinato che in Egitto), per fortuna non dobbiamo guidare noi! La navetta porta per primi noi al nostro albergo, il Blusea Le Printemps dove arriviamo verso le 20,10.
Qui ci aspetta la guida, Assou, per un rapido briefing sulla vacanza e poi ci dà appuntamento all’indomani mattina.
Saliamo in camera: bella grande e con un decoro tipico. Lasciamo i bagagli e scendiamo al ristorante per la cena: un buon buffet con abbastanza scelta. Risaliamo in camera per disfare i bagagli visto che passeremo qui le prime due notti. E poi a nanna.
Domenica 14 Gennaio 2024
La notte passa abbastanza tranquilla malgrado un po’ di rumore dalla strada e dal corridoio delle camere.
Scendiamo a fare colazione, con un buon buffet abbastanza vario.
Alle 9,00 ritroviamo Assou e conosciamo una prima parte del gruppo. Questa mattina c’è una coppia che incredibilmente scopriamo abitare nel paese vicino al nostro, a neanche 5 chilometri! E poi c’è un signore della Savoia (la compagna ha dei problemi di salute e siccome conosce già Marrakech preferisce riposarsi questa mattina).
Una navetta ci porta alla nostra prima meta: gli splendidi Giardini Majorelle. Per fortuna siamo fra i primi visitatori quindi riusciamo a goderceli abbstanza tranquillamente e siamo quasi abbagliati dal celebre blu Majorelle: uno splendore! E incrociamo anche la coppia di Lione con il loro gruppo!
Dopo i Majorelle andiamo a visitare degli altri giardini, quelli di Menara, meno spettacolari ma sempre belli, immersi in un uliveto, con un grande invaso d’acqua e... gli aerei che decollano sulla testa!
Poi via verso il centro pulsante di questa città dove andiamo a visitare il Palazzo El Bahia: molto bello, ma qui si vedono purtroppo i segni del terribile terremoto che ha colpito questa parte del paese lo scorso settembre. Ma per fortuna vediamo che sono già impegnati nell’opera di restauro. Il palazzo comunque è molto bello.
Ci inoltriamo poi a piedi nella Medina e il suo enorme suq. C’è veramente tanta confusione e siamo grati di inoltrarci con una guida. La cosa peggiore non sono i venditori (tutto sommato molto meno insistenti di quelli Egiziani), ma tutti i motorini che passano in queste strade in teoria pedonali: pericolosi e inquinanti al massimo!
Ci fermiamo poi in un’erboristeria dove ci spiegano i benefici effetti dei prodotti a base di olio di argan e le varie spezie che si trovano in questo paese. Ripartiamo con dello zafferano e altre spezie.
Ripartiamo e attraversiamo la celebre piazza Jamaa el Fna, subito fuori il suq. La piazza è enorme, piena di bancarelle dove vendono di tutto e (purtroppo per uno di noi) di incantatori di serpenti. Tutto sommato a noi non è piaciuta moltissimo (anche facendo astrazione dei serpenti).
Rientriamo in hotel dove pranziamo al ristorante con il solito buon buffet e dove conosciamo la signora della Savoia.
Appuntamento alle 16,00 con Assou: pensavamo di trovare il gruppo al completo (saremo in dieci) e invece siamo gli stessi di questa mattina (ma tutti e 6!).
La prima tappa di oggi pomeriggio è il minareto della Kutubiyya: molto bello e anche lui tutto puntellato in seguito al terremoto. Assou ci dice che per fortuna non è crollato altrimenti sarebbe stato un colpo durissimo per il morale della popolazione.
Assou ci propone una visita che non è inclusa nel programma ma che secondo lui non si può perdere: la Madrasa Ben Youssef. Per raggiungerla dobbiamo attraversare di nuovo la Jamaa el Fna (e i suoi serpenti) e il suq (e i suoi motorini). Il biglietto d’ingresso costa 50 MAD e Assou aveva ragione: è magnifica! Sarebbe stato un vero peccato non visitarla!
Riattraversiamo di nuovo il suq, tentando di non essere investiti dai motorini e arriviamo di nuovo nella Jamaa el Fna dove prendiamo qualche souvenir.
E poi si va a cena nel ristorante El Bahia (1 Rue Riad Zitoun el Jdid, Marrakech 40000), proprio accanto al palazzo che abbiamo visitato stamattina. Ci servono in antipasto tante ciotole con fagioli, lenticchie, cavolfiore, cavolo, insalata, fagiolini, finocchi e rapa rossa, poi una tajine di pollo al limone e couscous di verdure, dell’arancia a fette con la cannella per dessert, del tè alla menta e dei biscotti. Tutto buono.
Infine si rientra in hotel per rifare le valigie perché domani si parte in fuoristrada!
Lunedì 15 Gennaio 2024
Sveglia e dopo la colazione ritroviamo Assou e finalmente conosciamo tutto il gruppo: si aggiungono due coppie, una di Cholet (vicino Nantes) e una della zona del Médoc vicino Bordeaux. Quindi in totale siamo in dieci suddivisi su tre fuoristrada, dei Toyota Land Cruiser Prado dell’agenzia Ouhaddou. Quindi su ogni SUV saliranno due coppie e sul terzo una coppia a rotazione insieme ad Assou. Noi oggi condividiamo il fuoristrada di Ilhed (che è Berbero e ci tiene moltisimo) con i nostri “vicini di casa”.
Lasciamo quindi la caotica Marrakech e ci dirigiamo verso i monti dell’Haut Atlas e i panorami che attraversiamo sono splendidi fino ad arrivare al Col de Tizi n’Tichka, il punto più alto del nostro percorso da dove si gode di un belissimo panorama.
Imbocchiamo poi la Valle delle Carovane e qui oltre ad ammirare ancora dei bellissimi paesaggi percepiamo la devastazione del terremoto di settembre: in molti villaggi ci sono delle tende e molte case sono crollate (e pensate che siamo lontani centinaia di chilometri dall’epicentro).
Ci fermiamo alla kasbah di Telouet: purtroppo non si può più visitare in quanto ha subito gravissimi danni dopo il terremoto, in pratica è quasi interamente crollata ed è un vero peccato perché i suoi interni dovevano essere meravigliosi.
Continuiamo attaraverso paesaggi meravigliosi e arriviamo a Aït Ben Haddou dove pranziamo all’Oasis d’or: un’insalata mista e un’omelette berbera in antipasto, poi spiedini di pollo con verdure, riso e lenticchie seguiti da banane e arance. Tutto buono.
Attraversiamo poi a piedi il vecchio villaggio e saliamo fino in cima alla rocca e il suo granaio collettivo, che purtroppo ha subito gravi danni col terremoto. Il paese è molto bello e la vista dalla rocca è spettacolare (e si vede anche dove hanno girato Il gladiatore).
Riprendiamo i fuoristrada e ci fermiamo in una cooperativa non molto lontana dove ci mostrano come tessono stupendi tappeti o ricamano meravigliose lenzuola o tovaglie. Prendiamo due sciarpine per noi.
Arriviamo in seguito a Ouarzazate e all’hotel che ci ospiterà questa notte, il Rose Valley Hotel. Camera carina ma insomma a noi più che un 4 stelle sembra un 2 stelle (anche per gli standard marocchini!).
Ceniamo al ristorante dell’hotel con tutto il gruppo: cena a buffet abbastanza buona. Stiamo cominciando a conoscere meglio le persone del gruppo e siamo felici di constatare che sono tutti gentili e simpatici.
Prima di andare a dormire Assou ci dà appuntamento alle 7,45 di domani mattina in quanto sarà una lunga giornata con una pista e arrivo nel deserto!
Martedì 16 Gennaio 2024
Sveglia presto e colazione a buffet corretta. E poi di nuovo sui fuoristrada: cambiamo autista, questa volta è Jamel, ma continuiamo a condividere il veicolo con i nostri “vicini di casa”.
La prima fermata è dopo pochi chilometri nel palmeto di Skoura dove c’è una bella kasbah. Ci sono anche altre kasbah trasformate in stupendi hotel di lusso.
Quello che più ci colpisce in questi giorni oltre la bellezza struggente dei luoghi e i danni del terremoto è la siccità: passiamo su dei ponti che attraversano fiumi o corsi d’acqua che sono tutti tristemente secchi e si capisce che lo sono da tantissimo tempo.
Attraversiamo in seguito la Valle delle rose, anche se le rose e i roseti non si vedono dalla strada. La valle è comunque bella e ci fermiamo in un’altra cooperativa dove ci spiegano come estraggono l’essenza di rose e come la declinano in svariati prodotti.
Dopo aver attraversato ancora paesaggi meravigliosi imbocchiamo finalmente la pista sull’oued di Dades che percorriamo per svariati chilometri: paesaggi molto belli e un’esperienza indimenticabile.
Arriviamo quindi a Tinghir dove ammiriamo prima il suo enorme palmeto dall’alto e poi ci inoltriamo nelle splendide gole di Todra: spettacolari! Peccato che oggi il cielo sia coperto perché il contrasto della roccia rossa col cielo blu doveva essere incredibile.
Per pranzo ci fermiamo al ristorante Inass Welcome: per antipasto la solita insalata mista, lenticchie e dei sorprendenti capellini croccanti con cannella e zucchero a velo (tutto sommato buoni) e poi una tajine di carne. Tutto abbastanza buono ma personale non proprio simpatico.
Ripartiamo per un lungo tratto di strada che ci porta fino a Erfoud, in una zona ricca di minerali e fossili. Infatti ci fermiamo in una fabbrica che li lavora in tutte le sue forme e dove prendiamo altri souvenir. Poi in centro degustiamo dei datteri secchi (e dobbiamo ammettere che piacciono anche a noi che non siamo fan di frutta secca, ma comunque troppo dolci).
Ripartiamo poi verso Merzouga con le sue dune del deserto del Sahara. Per raggiungerla facciamo ancora una pista con gli autisti che fanno a gara a chi va più veloce mettendo un po’ di adrenalina al viaggio.
Arriviamo quindi al bivacco di questa notte, infatti passeremo la notte in “tenda” al Palmeras y dunas: le tende hanno le mura solide (probabilmente in legno) rivestite in tessuto, bagno e doccia in camera inclusi. Bello, ma quello di Wady Rum in Giordania lo scorso anno era decisamente superiore!
Alle 17,30 con le coppie di Cholet e del Médoc saliamo sui dromedari per una passeggiata sulle splendide dune di Erg Chebbi, proprio di fronte al bivacco, con Ibrahim che ci fa un sacco di foto ed è gentilissimo e simpatico. Il tutto per 20€ a persona e gli lasciamo anche una mancia. E un ricordo indelebile tra la bellezza del luogo e il divertimento tutti insieme!
Ceniamo al ristorante del bivacco: insalata di pomodori, cipolla e peperoni in antipasto, tajine di pollo e verdure e frutta (mandarini e banane). Tutto buono.
Prima di andare a dormire mini-spettacolo di bonghi sotto le stelle (più o meno perché purtroppo oggi è stato sempre coperto).
Mercoledì 17 Gennaio 2024
Dopo una notte in lotta con un letto non proprio comodo ci svegliamo presto ed è ancora buio ma il cielo ci regala una panoplia di stelle (ma qualche nuvola rovina la vista limpida).
Facciamo colazione a buffet con un gattino che chiede insistentemente qualcosa da mangiare e che tenta di salire sui tavoli.
L’alba (come il tramonto ieri sera) è una mezza delusione perché di nuovo nuvoloso. Riprendiamo i fuoristrada e oggi lo condividiamo con la coppia del Médoc e Ilhed sarà di nuovo il nostro autista.
Ripercorriamo un tratto di pista per lasciare Merzouga e dopo qualche chilometro ci fermiamo ad ammirare un gruppo di dromedari sulla strada per poi arrivare a Rissani al Mausoleo Moulay Ali Cherif, che è molto bello.
Ripartiamo e lungo la strada ammiriamo ancora degli strepitosi panorami. Ogni tanto ci fermiamo per poterli ammirare meglio e fare qualche fotografia, come a Tazarine o a Nkob e il suo gran palmeto che ammiriamo dall’alto.
Pranziamo al Kasbah Meteorite lungo la strada: insalata con peperoni e riso in antipasto, couscous con tajine di verdure e manzo come piatto e delle clementine. Tutto ottimo e poi prima di ripartire ci mettiamo tutti al sole a bordo della piscina.
A metà pomeriggio arriviamo a Zagora ma la seconda pista che avremmo dovuto fare in questo circuito non è più praticabile (una delle poche cose negative di questo viaggio). Questa notte dormiremo al Palais d’Asmaa, hotel in stile marocchino, quasi Bollywood. La camera è bella e spaziosa.
Facciamo un rapido giro in città con parte del gruppo fermandoci in un negozio che vende oggetti artigianali del posto (e dove acquistiamo un paio di gioielli in argento).
Rientriamo in hotel e aspettando la cena ci riposiamo un po’. Ceniamo al ristorante dell’hotel, ancora una volta tutti insieme: zuppa di carne in antipasto, couscous di pollo e verdure e mandarini. Il couscous era ottimo.
E poi tutti a letto!
Giovedì 18 Gennaio 2024
Ci svegliamo e uno di noi non sta molto bene, probabilmente non ha ben digerito la cena di ieri (la zuppa era abbastanza grassa). L’altro scende a fare colazione (buona e a buffet) e il resto del gruppo si preoccupa del fatto che è solo, ma per fortuna niente di grave.
Ripartiamo e siamo di nuovo con Jamel ma questa volta con la coppia della Savoia. Prima tappa al bel Ksar Tissergate dove facciamo una passeggiata all’interno dei suoi vicoli. E grazie anche a un olio essenziale alla menta piperita prestato dalla signora della Savoia il malato (anzi malata) non lo è più!
Percorriamo poi la splendida Valle del Draa con paesaggi spettacolari che vanno dalle montagne a palmeti enormi. Attraversiamo delle strepitose montagne che in alcune parti ci ricordano perfino il Grand Canyon come all’altezza di Tizi'n-Tinififft!
Arriviamo quindi di nuovo a Ouarzazate all’ora di pranzo che facciamo sulla bella terrazza del ristorante Les jardins de Ouarzazate: riso allo zafferano con verdure grigliate in antipasto, degli spiedini di pollo con verdure e della macedonia. Tutto ottimo con l’accompagnamento di un chitarrista in sottofondo.
Ci dirigiamo poi verso l’oasi di Fint dove andiamo a prendere il tè alla menta da “Aziz de l’oasis”, un simpatico abitante del villaggio che è un vero personaggio! Poi facciamo una passeggiata nella bella oasi e lungo il fiume (forse il solo con acqua che vediamo in tutto il circuito).
Torniamo a Ouarzazate e facciamo una passeggiata nella parte antica della città con i suoi bei vicoli e la bellissima kasbah.
Il nostro hotel di questa sera è proprio di fronte la kasbah di Taourirt, il Fint: bell’hotel e la nostra camera si affaccia all’interno verso la piscina.
Con la coppia dei nostri vicini di casa e quella del Médoc decidiamo di andare a visitare il museo del cinema che è proprio accanto all’hotel, perché Ouarzazate è la Hollywood del Marocco. L’ingresso costa 30 MAD e la visita è carina e interessante.
Torniamo quindi in hotel a riposarci prima di scendere a cena al ristorante dell’hotel, con un buon e ampio buffet. E poi si va a dormire.
Venerdì 19 Gennaio 2024
Sveglia e buona colazione a buffet. Poi ci dirigiamo a piedi di fronte la kasbah per fare una bella foto con tutto questo magnifico gruppo.
E poi via di nuovo verso Marrakech. Oggi tocca a noi il fuoristrada con Assou guidato da Cherif. Più comodo perché dietro si sta in due invece di tre, ma decisamente più noisoso perché Assou non vuole assolutamente musica!
Riattraversiamo ancora i magnifici paesaggi dell’Haut Atlas. Il cielo è nuvoloso e dopo aver passato di nuovo il Col de Tizi N’Tichka comincia anche a piovere!
Arriviamo a Marrakech per il pranzo che facciamo al ristorante Dar El Baroud: abbiamo le solite ciotole con verdure varie in antipasto, una tajine con del pollo secco e riso e una specie di incrocio di panna cotta e risolatte. Non solo i piatti sono i peggiori della vacanza ma il servizio è deprecabile: abbiamo dovuto elemosinare un po’ di pane svariate volte, per esempio. C’era della musica dal vivo ossessionante e così alta da impedirci di parlare col vicino (e dell’incenso a profusione che non aiuta a gustare i piatti).
Ne approfittiamo anche per fare una foto insieme agli autisti e per lasciare una busta per Assou e una per gli autisti con le mance che abbiamo raccolto nel gruppo per loro: più che meritate!
Cherif poi ci porta in hotel, il Wazo: molto bello e moderno, ma decisamente decentrato. Facciamo check-in, lasciamo le valigie in camera e Cherif riaccompagna, noi e la coppia della Savoia, in centro in quanto abbiamo il pomeriggio libero. I nostri vicini di casa invece rimangono in zona hotel e le altre due coppie fanno con Assou la visita di Marrakech che noi avevamo fatto il primo giorno.
Cerchiamo una banca per prelevare un po’ di soldi perché alla fine non abbiamo più contanti. La prima banca non funziona, poi in un’altra ritiriamo 500 MAD (per 52,29€).
Ci perdiamo nel suq sotto la pioggia (che rende felici i Marocchini) per fare gli ultimi acquisti di souvenir (ricordatevi che bisogna sempre contrattare il prezzo qui in Marocco). Poi verso le 17 prendiamo un taxi per tornare in hotel (contrattando anche il prezzo del taxi, 70 MAD per noi quattro con un tassista simpaticissimo).
Rientrando troviamo il resto del gruppo con cui ci diamo appuntamento alle 19,30 per la cena, che sarà l’ultima tutti insieme. Cena con un buon buffet e tante risate tutti insieme.
Prima di risalire in camera volevamo prendere un tè alla menta al bar dell’hotel, ma stranamente non servono bevande calde!
Sabato 20 Gennaio 2024
Ci svegliamo e scendiamo a fare colazione: al tavolo con noi la coppia del Médoc e quella della Savoia.
Poi arriva Assou per recuperare le coppie di Cholet e del Médoc per finire la visita di Marrakech. Li salutiamo perché loro domani ripartono e noi stasera cambiamo hotel. Peccato non poter finire la vacanza tutti insieme perché ci siamo trovati bene con tutti.
Noi risaliamo in camera e chiudiamo le valigie e, aspettando la navetta che alle 12 ci porterà all’ultimo hotel, facciamo una passeggiata in giardino. Ci sediamo poi su dei divanetti davanti la reception dove una simpaticissima gatta si fa coccolare mentre tiene d’occhio i suoi quattro gattini!
Alle 11,30 recuperiamo le valigie, lasciamo la camera e ci mettiamo ad aspettare la navetta che arriva puntuale.
Pochi minuti e arriviamo al club che ci ospiterà per le ultime tre notti, il Sol Oasis Marrakech. Salutiamo i nostri “vicini di casa” perché loro passeranno le ultime notti in un club più centrale, ripromettendoci di trovarci una volta rientrati a casa. Con noi rimane quindi solo la coppia della Savoia.
Le camere ancora non sono pronte, quindi andiamo a pranzare con i nostri nuovi amici savoiardi al ristorante Darna: un buffet enorme e tutto ottimo!
Dopo andiamo in camera: molto bella e spaziosa. Disfiamo le valigie, prenotiamo dei massaggi per il giorno dopo (550 MAD l’uno per un’ora), facciamo una passeggiata alla scoperta del resort e poi torniamo in camera a riposarci perché è nuvoloso e per stare in piscina è un po’ freddino.
Alle 16,30 andiamo al bar esterno dove servono una merenda: tutto buono e ancora un buffet enorme! E poi in camera aspettando l’ora di cena.
Prima di cena ci ritroviamo con la coppia della Savoia per un aperitivo al bar esterno e poi andiamo a cena con un buffet veramente vario e ottimo sempre al Darna.
Una passeggiata nel club per digerire un po’ prima di anadare a dormire, sperando che la musica dell’animazione finisca presto!
Domenica 21 Gennaio 2024
La notte passa abbastanza tranquilla, anche se le trapunte del letto erano messe un po’ strane!
Colazione al Darna dove ritroviamo i nostri nuovi amici: ancora un buffet impressionante e tutto eccellente.
Assistiamo quindi a un meeting di benvenuto di Fram dove ci spiegano un po’ come funziona il resort, se ci interessano escursioni (ma noi che arriviamo da un circuito non siamo interessati, vogliamo solo rilassarci!) e quando ci comunicheranno gli orari delle navette per ripartire.
Quindi direzione piscina: oggi gran bella giornata di sole, quindi vogliamo approfittarne per riposarci in piscina.
Pranzo poi al Darna, ma vista la bella giornata organizzato sulla terrazza esterna: comunque sempre un gran buon buffet!
Torniamo in piscina fino alle 15,30 quando andiamo alla spa per i massaggi: relax totale!
E poi di nuovo in piscina! Quando il sole comincia a calare rientriamo in camera per aspettare l’ora di cena.
Alle 19,30 ci ritroviamo con l’altra coppia e andiamo a cena sempre al Darna e sempre con il solito incredibile ottimo buffet. E poi andiamo al bellissimo bar di fronte alla reception per gustarci un buon “whiskey berbero” (il tè alla menta) chiacchierando tranquillamente tutti insieme prima di rientrare in camera per la notte.
Lunedì 22 Gennaio 2024
Sveglia e poi colazione al Darna con i nostri amici che ci raggiungono e il solito ottimo buffet. Facciamo poi una passeggiatina nel resort e alle 11 di nuovo massaggi alla spa: questa volta di 30 minuti per 400 MAD l’uno. Ancora una volta relax totale!
Uscendo dalla spa all’ufficio di Fram ci dicono che la navetta per l’aeroporto domani ci verrà a recuperare alle 10,15 (e nel frattempo abbiamo bloccato i posti sull’aereo).
Andiamo poi in piscina dove ritroviamo i nostri amici fino alle 12,30 quando andiamo a pranzare ancora una volta sulla terrazza del Darna con il suo eccellente buffet.
Torniamo in piscina, ma poi rientriamo in camera perché oggi il sole è veramente forte (e Hayate ci conferma con un messaggio l’appuntamento per domani).
Alle 17 facciamo merenda al bar esterno e poi in piscina a chiacchierare con i nostri amici.
Appuntamento alle 19,30 per cenare, questa volta al Café Maure (incluso nella nostra formula), che propone cucina marocchina: in antipasto ci servono il solito buon assortimento di verdure e delle briouate (una sorta di samosa), come piatto noi prendiamo delle pastilla di pollo e mandorle mentre gli altri una tajine alle verdure e una tangia di manzo e per dessert un assortimento di pasticceria marocchina. Tutto eccellente!
Andiamo poi al bar davanti la reception per il “whiskey berbero” chiacchierando amabilmente con i nostri amici, con un po’ di malinconia perché domani si riparte. E poi in camera per questa ultima notte marocchina.
Martedì 23 Gennaio 2024
Ci svegliamo, facciamo le valigie e poi andiamo al Darna per quest’ultima colazione con la coppia della Savoia. Salutiamo anche loro, ripromettendoci di tentare di rivederci e di non perdere contatto.
Lasciamo la camera, facciamo check-out e la navetta arriva anche prima delle 10,15. Poi andiamo verso l’aeroporto recuperando una coppia al primo hotel dove siamo stati a Marrakech e avremmo dovuto recuperarne un’altra al club dove hanno finito le vacanze i nostri “vicini di casa”, ma dopo un’attesa di 15 minuti nessuno si è presentato quindi siamo ripartiti per arrivare in aeroporto in orario.
Lasciamo i bagagli abbastanza rapidamente, il controllo di sicurezza è relativamente rapido e il passaggio alla dogana veloce.
Aspettando prendiamo gli ultimi souvenir al duty free e poi da Medina prendiamo due sorte di empanada e una bottiglia d’acqua per 210 MAD: molto buone.
L’aereo decolla con circa 45 minuti di ritardo (quindi alle 14,05 invece delle 13,20). Prendiamo una tavoletta di cioccolata e una bottiglia d’acqua per 4,70€ e il personale è sempre gentile e simpatico. Atterriamo a Parigi con circa 30 minuti di ritardo (quindi alle 17,15 invece delle 16,45).
Passiamo velocemente il PARAFE, mentre le valigie si fanno aspettare un po’ più a lungo. Hayate ci aspetta fuori. Per rientrare a casa ci mettiamo quasi due ore a causa di un traffico incredibile. Paghiamo 135€ per i due tragitti a un’orgogliosa Hayate visto che le abbiamo detto che il “suo” Marocco è proprio bello. E la vacanza finisce, purtroppo...
Il Marocco è stata una bellissima sorpresa: per noi era la prima volta e dobbiamo dire che ce ne siamo innamorati. Non tanto di Marrakech, che è carina e ha dei monumenti e giardini bellissimi, ma soprattutto dei maestosi, colorati e differenti paesaggi del suo entroterra: dalle splendide montagne dell’Atlante fino alle dune del Sahara e a tutte le splendide vallate che abbiamo attraversato.
E poi la fortuna ancora una volta di aver condiviso questa esperienza con un gruppo fantastico. Il fatto che fossimo solo dieci ha sicuramente aiutato a creare un’intesa e un affiatamento incredibili. Fondamentale anche il fatto che tutti i componenti del gruppo fossero persone simpatiche, intelligenti e tranquille!
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