Sudafrica & eSwatini - Maggio 2025

30.05.2025 13:17

È proprio vero: il mal d’Africa esiste! Infatti a poco più di due anni dal meraviglioso viaggio in Sudafrica (trovate qui il dirario) abbiamo deciso di ritornarci, ma chiaramente in un’altra regione di questo spleidido (e al contempo complicato) paese.

Siccome per il viaggio del 2022 siamo rimasti particolarmente soddisfatti dall’organizzazione di Clara di Atiba Voyage ci è sembrato del tutto naturale rivolgerci di nuovo a lei per l’organizzazione di questo nuovo periplo (e possiamo anticiparvi che non ne siamo stati delusi, ma esattamente il contrario). Per 10 notti sul posto (in alcuni casi con cena e colazione, in altri con pensione completa e safari) e il noleggio della macchina (un SUV) abbiamo pagato 5.500€ in totale.

Abbiamo prenotato in modo autonomo da soli un paio di escursioni in una tappa (ma sempre seguendo i preziosi consigli di Clara).

La parte voli l’abbiamo prenotata con Air France: 1.575,94€ per noi due con valigie in stiva e posti di ritorno prenotati in anticipo per avere più spazio vicino le uscite di sicurezza.

Per quanto riguarda le guide abbiamo riutilizzato quelle del 2022, in quanto ancora abbastanza attuali, quindi avevamo una Routard, una Lonely Planet e una Guida Verde Michelin sul Sudafrica (tutte in francese). Tutte abbastanza buone e che si integrano le une con le altre.

Prima di partire abbiamo comprato 5.000 Rand (la moneta ufficiale sudafricana) da Change et collection a Parigi (vi ricordiamo che abitiamo in regione parigina) per 263,44€. In effetti visto che avevamo spesso i pasti inclusi i soldi ci sarebbero serviti essenzialmente per lasciare delle mance. E la sorpresa è che in poco più di due anni l’Euro si è rafforzato nei confronti del Rand: nel 2022 per 1€ ci volevano circa 17R, quest’anno ce ne vogliono circa 21!

Come sempre ultimamente per i nostri viaggi lunghi abbiamo “prenotato” la nostra Lady Chauffeur, Hayate, per i trasferimenti da e per l’aeroporto: una sicurezza per noi.

Visto che arrivavamo in pieno autunno la profilassi per la malaria non era necessaria (e altri tipi di vaccini non sono obbligatori): in ogni caso vi consigliamo di rivolgervi al vostro medico di famiglia per più informazioni e capire se è il caso o meno di fare profilassi e/o vaccini.

Per entrare in Sudarica non servono visti, ma il solo passaporto valido e non in scadenza nei prossimi sei mesi è sufficiente.

Per ultima cosa abbiamo riportato il nostro viaggio sul sito del Ministero degli Affari Esteri, Dove siamo nel mondo: noi vi consigliamo di farlo sempre, non si sa mai...

E quindi non ci è restato che aspettare impazientemente il giorno della partenza!

Mercoledì 07 Maggio 2025

Dopo una giornata di lavoro da casa chiudiamo le valigie e Hayate arriva puntuale alle 17,15. C’è un traffico pazzesco, quindi ci mettiamo più di un’ora arrivando in aeroporto, Charles d e Gaulle, alle 18,30.

Salutiamo Hayate dandole appuntamento a lunedì 19 mattina. Entriamo in aeroporto e qui invece non c’è molta gente! Saranno tutti in macchina intorno all’aeroporto!

Non c’è fila al check-in per lasciare le valigie così come non ce n’è al PARAFE per passare la frontiera! Per passare i controlli di sicurezza impieghiamo un paio di minuti!

Quindi in un Relay prendiamo due tramezzini al prosciutto e formaggio e una bottiglia d’acqua per 9,90€ che mangiamo aspettando l’imbarco.

Ci imbarchiamo rapidamente e in orario e scopriamo che l’aereo è mezzo vuoto! Tanto meglio potremo allargarci questa notte... L’aereo quindi decolla in orario alle 21,30.

Giovedì 08 Maggio 2025

Dopo poco più di 11 ore di volo abbastanza tranquille atterriamo in orario alle 8,50 all’aeroporto O. R. Tambo di Johannesburg.

La fila per il controllo dei passaporti è abbastanza lunga, ma tutto sommato scorrevole. E le valigie non si fanno attendere molto per fortuna.

Andiamo quindi al banco di Europcar per recuperare la macchina. Dopo una breve fila un’impiegata ci consegna le chiavi di una Kia Sonet bianca e il GPS.

Impostiamo quindi il GPS e partiamo. Johannesburg non la visiteremo in quanto queste sono vacanze dedicate soprattutto alla natura.

Siccome abbiamo molto tempo decidiamo di non fare l’autastrada e di goderci (in teoria) il panorama dellla strada normale... Peccato che la prima parte sia costellata da miniere e centrali a carbone e che nella seconda parte la strada sia in lavori obbligandoci a fare un fuoristrada e una lunga deviazione (ah e il GPS che ci hanno dato non è il massimo e quello del cellulare ci ha fatto fare questa bellissima strada: da domani useremo il nostro GPS che seguendo i consigli di Clara avevamo comunque portato con noi).

Per fortuna gli ultimi 50 kilometri ci gratificano quando imbocchiamo la Genesis Route che attraversa delle splendide montagne che ci fanno pensare a tutto tranne che a essere in Africa!

Arriviamo a White River dove passeremo la prima notte verso le 15,30. Clara ci ha prenotato la notte nel bellissimo Stille Woning. Ci accoglie una ragazza molto gentile che ci offre anche un cocktail di benvenuto accompagnandoci alla camera. La struttura è magnifica immersa nel verde e la camera bellissima, gli unici difetti (se proprio vogliamo trovarne) sono la mancanza di armadi (non un problema per noi che ci passiamo una notte) e di frigo dove mettere l’acqua in fresco. Ma niente di drammatico.

Mangiamo rapidamente un paio di merendine portate da casa per bloccare la fame, ci facciamo una doccia e poi ci riposiamo godendoci la pace del B&B aspettando l’ora di cena.

In questa tappa è inclusa anche la cena, quindi verso le 19,00 ci presentiamo nella bellissima sala decorata in stile africano dove ci servono una vellutata di patate con pane fatto in casa e burro, del filetto di manzo con crema ai funghi con contorno di mashed potatos, fagiolini e carote e una melktert per dolce. Il tutto accompagnato da due bicchieri di vino (un bianco e un rosso) seguiti da un caffè. Tutto eccellente e la ragazza che cucina e serve estremamente gentile e simpatica.

Ci sediamo su uno dei divani della sala aspettando un po’ prima di rientrare in camera e metterci a dormire stanchi.

Venerdì 09 Maggio 2025

La notte passa abbastanza tranquilla (ma il materasso è un po’ duro). Facciamo un’ottima colazione a buffet con aggiunta di French toast. Tutto molto buono.

Rifacciamo le valigie e facciamo check-out pagando 130R per i due bicchieri di vino della cena. La padrona del lodge ci da moltissimi consigli su dove fermarci lungo la strada di oggi e dandoci due donuts per il viaggio. Veramente gentile.

Ci fermiamo quindi da Checkers (Corner R537 &, R40, White River, 1240) per prendere due doppi tramezzini (uno al prosciutto cotto e cheddar e l’altro pomodoro e cheddar), del melone tagliato e dei mini muffin per 126,96R (ci siamo portati 6 bottigliette d’acqua frizzante dalla Francia che praticamente ci basteranno per tutte le vacanze). E poi facciamo benzina.

Impostiamo quindi il NOSTRO GPS e imbocchiamo la Panorama Route. Meno di un’ora e siamo alla prima tappa: le Mac-Mac Falls. Paghiamo 25R a persona per l’ingresso e neanche 5 minuti di sentiero ci portano davanti a questa meraviglia con un salto altissimo immerso nel verde.

Meno di mezzora di strada e arriviamo al primo punto panoramico sullo splendido Blyde River Canyon, il God’s window. Paghiamo 70R a persona per l’ingresso. La vista da qui è meravigliosa. Ci sono vari sentieri tutti relativamente corti (ma alcuni con molti scalini) con viste eccezionali che spaziano fino al Mozambico.

Qualche minuto e ci fermiamo a Wonder view, la cui vista non è poi così “wonder” e infatti non si paga nulla per l’ingresso.

Ancora pochi minuti e siamo alle Lisbon Falls. Anche qui paghiamo 25R a persona per l’ingresso e anche in questo caso lo spettacolo è all’altezza. Sono veramente molto belle.

Riprendiamo la macchina e in circa un’ora siamo alle Bourke's Luck Potholes. Qui paghiamo 150R a persona per l’ingresso. Ci sono dei tavoli dove poter mangiare quindi ci gustiamo i nostri tramezzini, il melone e gli eccellenti donut. E poi una bella passeggiata lungo questo posto meraviglioso e insolito.

In neanche mezzora di macchina arriviamo all’ultima tappa di questa meravigliosa strada: le Three Rondavels. Paghiamo 90R a persona e la vista che ci aspetta è da mozzare il fiato. Dire che è meravigliosa non rende bene l’idea.

Riprendiamo la macchina e in poco più di un’ora arriviamo al lodge che Clara ci ha prenotato per le prossime due notti a Hoedspruit: il Lindiwe Safari Lodge. Ci accoglie con un cocktail il padrone, Patrick, che è un Francese che ha deciso di stabilirsi qui (ed è molto simpatico). Il lodge è bellissimo chiuso in una piccola riserva con gli animali che si muovono tranquillamente e le camere bellissime, spaziose e arredate con gusto.

E poi c’è Santa: un simpaticissimo scoiattolo che Patrick ha salvato quando era appena nato e che quindi si lascia accarezzare e prendere come fosse un gattino!

Aspettando la cena chiacchieriamo con gli altri ospiti e il personale del lodge davanti al boma bevendo una birra e un sidro.

Per cena mangiamo una specie di mini parmigiana in antipasto, del filetto di struzzo con mashed potatos e verdure al vapore e una torta di mele con gelato alla vaniglia e all’Amarula. Tutto squisito!

Dopo cena mentre continuiamo a chiacchierare passa un’istrice a mangiarsi delle carote! Dopodiché rientriamo in camera per la notte.

Sabato 10 Maggio 2025

La notte passa tranquilla e facciamo un’ottima colazione a buffet durante la quale ammiriamo dei facoceri e delle manguste che passeggiano tranquilli vicino a noi. E tantissimi uccelli.

Poi riprendiamo la macchina e in poco meno di un’ora arriviamo alla Blyde Canyon Boat Cruise, dove alle 11,00 abbiamo prenotato una mini crociera sul Blyde River (390R a persona). Per accedere paghiamo anche 90R a persona perché siamo in una riserva.

La crociera dura un’ora e mezza, al timone c’è Klass e la nostra guida è Simon. Ammirare il Blyde River Canyon dal basso cambia completamente la prospettiva e se già dall’alto ci era sembrato magnifico dal basso ci ha stregato definitivamente! Panorami mozzafiato e molti animali.

Riprendiamo la macchina e in circa trenta minuti siamo in centro a Hoedspruit dove in una Spar (53B Koedoe St, Hoedspruit, 1380) prendiamo due doppi tramezzini, uno prosciutto cotto e formaggio e l’altro pollo e mayonese per 65,98R.

Poi una ventina di minuti e alle 13,45 esatte siamo da Jessica the Hippo che avevamo prenotato in anticipo (250R a persona). Un’esperienza emozionante, come la sua storia: è stata salvata da cucciola durante un’alluvione ed è diventata quasi un animale da compagnia (anche se è libera di andare nel fiume e fare quello che vuole). E le si può dare da mangiare e accarezzarle il muso. In più con noi dovevano esserci altre due persone che non sono arrivate, quindi abbiamo avuto l’esclusiva!

Torniamo poi al lodge dove mangiamo i due tramezzini e due mini muffin a testa aspettando l’ora per i massaggi che avevamo prenotato: uno svedese e uno di aromaterapia (1.530R in totale).

Prima di cena di nuovo davanti al boma a chiacchierare con gli altri ospiti del lodge bevendo una birra e una bibita. E Patrick ci fa assaggiare un ottimo cocktail a base di Amaretto e di limone.

Cena sudafricana: pollo alla curcuma, braai (barbecue) di manzo e boerewors (salsiccia manzo) con salsa di pomodoro, crema di spinaci, pannocchie e polenta, poi un malva pudding con Amarula e crema alla vaniglia. Il tutto con un bicchiere di vino rosso e dell’acqua.

Patrick ci offre anche un digestivo allo zenzero e uno al caffé e vaniglia.

E poi a nanna.

Domenica 11 Maggio 2025

Sveglia dopo un’altra notte tranquilla e solita ottima colazione a buffet.

Chiudiamo le valigie, le carichiamo in macchina e paghiamo 330R per le bevande consumate. E poi aspettiamo fino alle 10,00 chiacchierando con altri ospiti del lodge e con Patrick che poi salutiamo con un po’ di emozione perché ci siamo trovati veramente bene qui e con lui, quasi come stare a casa. Grazie Clara per avercelo fatto conoscere.

Ripartiamo (facendo attenzione di non aver imbarcato con noi Santa), facciamo benzina e tranquillamente in poco più di un’ora siamo alla Karongwe Private Game Reserve, dove Clara ci ha prenotato tre notti al Becks Safari Lodge in pensione completa con sei safari.

Passato il cancello d’entrata della Riserva dove una guardia ha controllato che abbiamo una prenotazione percorriamo per una decina di minuti una strada sterrata e arriviamo al lodge dove ci stanno aspettando fuori l’ingresso Adelina e Johan (che scopriamo essere i direttori del lodge).

Scarichiamo le valigie lasciandole fuori la macchina e ci danno degli asciugamanini imbevuti per rinfrescarci e all’interno un cocktail di benvenuto. Poi con Adelina ci sediamo su un divano nella bellissima sala d’ingresso (con il bar, alcuni tavoli per il ristorante, il caminetto e tanti altri divani e poltrone) e facciamo check-in tranquillamente. Ci dice che la camera ancora non è pronta e che dovremo aspettare una mezzoretta, ma neanche 10 minuti dopo viene a cercarci e ci accompagna nella magnifica suite che ci ospiterà per le prossime tre notti spiegandoci come funzionerà il nostro soggiorno, con gli orari dei pasti (e scopriamo che le bibite sono incluse nella pensione completa), dei safari e altri dettagli.

Le valigie sono già in camera quindi quando Adelina ci lascia le disfiamo e poi andiamo a pranzo nella bella terrazza del ristorante che si affaccia sul fiume sottostante dove vediamo già qualche animale che viene a bere.

Per pranzo prendiamo della burrata con pomodorini al pesto in antipasto, poi un ottimo bobotie e un’insalata di fragole. Un bicchiere di vino rosso e una bottiglia d’acqua. Tutto eccellente, anche il caffè che ci facciamo da soli nella sala interna del ristorante.

Un dettaglio che abbiamo molto apprezzato è che per il pranzo e la cena si sceglieva cosa mangiare (dal menu proposto) in anticipo, in modo da evitare sprechi e cosi il servizio risulta ancora più personalizzato e rapido.

Torniamo poi in camera a riposarci aspettando le 15,30 per fare il primo safari.

Verso le 15,15 andiamo nella hall dove ritroviamo Johan e Adelina e conosciamo una coppia di Australiani di Perth che faranno tutti i safari con noi, ricordandoci con nostalgia il nostro viaggio in Australia di ottobre (trovate qui il diario).

Conosciamo quindi la nostra guida (nonché autista del fuoristrada), Bethuel e il tracker, Ludwick. Sembrano molto simpatici e bravi. Pochi minuti e siamo in un altro lodge della Karongwe, il Chisomo Safari Camp dove recuperiamo una coppia di Francesi di Lione e due ragazze che vivono in Germania, ma una Colombiana e l’altra Polacca. E la macchina è al completo.

Safari molto ricco, bello e interessante dove vediamo fra gli altri impala, kudu, babbuini, zebre, leoni, giraffe, rinoceronti e leopardi. E come nella riserva che avevamo fatto nell’altro viaggio, la Botlierskop Private Game Reserve, anche qui ci si ferma al tramonto e si prende un aperitivo nel bush (e per chi ne ha bisogno per fare “bushibushi”).

Rientriamo e dopo aver lasciato i nostri nuovi amici al Chisomo ritroviamo ad accoglierci Adelina e Johan con i soliti asciugamanini imbevuti per rifrescarci e all’interno un cocktail di bentornato. Poi andiamo in camera accompagnati da qualcuno in quanto la sera si potrebbero fare incontri poco graditi.... a quattro zampe!

Verso le 19,00 ritorniamo (sempre accompagnati: grazie ad un bottone nella camera si chiama il “guardiano” di turno) al ristorante per la cena, che questa sera è al Boma. Ritroviamo Beuthel seduto accanto a noi (mentre la coppia di Australiani è stanca e non cena). Ci servono una zuppa di piselli e poi un ricco buffet con lenticchie, zucche e quinoa in antipasto, pollo, agnello, salsicce alla brace e spezzatino di impala con polenta e spinaci come piatti e contorno. E un malva pudding per dolce. Il tutto accompagnato da due bicchieri di vino (un rosso e un bianco).

Rientriamo (accompagnati) in camera per andare a dormire in quanto domattina sveglia all’alba per il secondo safari.

Lunedì 12 Maggio 2025

Come detto sveglia all’alba (eh si 5,15!) e nella hall ritroviamo Johan e prendiamo un caffè e dei rusks. Poi ritroviamo Bethuel i nostri vicini australiani e al Chisomo Ludwick e gli altri quattro. E partiamo per questo secondo safari.

Altro bellissimo safari dove riusciamo a vedere ancora tantissimi animali: fra gli altri impala, kudu, avvoltoi, giraffe, rinoceronti, ippopotami ed elefanti (tanti e in gruppo).

Ma è stato anche un safari un po’ movimentato: un albero abbattuto dagli elefanti che bloccava la strada, che Ludwik ha dovuto tagliare e poi una ruota bucata che, per fortuna, hanno cambiato abbastanza rapidamente. Come a Botlierskop, pausa nel bush conr caffè e muffin.

Al ritorno ritroviamo ancora Adelina e Johan con degli asciugamanini imbevuti caldi per riscaldarci dopo il safari mattutino. Ci fermiamo immediatamente a fare colazione con un bello e ricco buffet in terrazza.

Poi ci rilassiamo e riposiamo in camera aspettando le 13,00 per il pranzo che facciamo ancora una volta sulla splendida terrazza del ristorante. Prendiamo del pollo in salsa d’arancia con riso e fagiolini e la melktert con un bicchiere di vino rosso e un’acqua.

Alle 15,30 si riparte per il terzo safari, sempre con Johan e Adelina che ci accompagnano alla macchina, ma al Chisomo scopriamo che le due ragazze hanno deciso di lasciare la riserva in quanto si aspettavano paesaggi in stile savana e invece qui siamo nel bush (ma di animali se ne vedono comunque moltissimi!). Peggio per loro e tanto meglio per noi che saremo più comodi in macchina!

Oggi fra gli altri riusciamo a vedere varie antilopi, bufali, ippopotami, elefanti e zebre. E i big five sono andati! E poi il solito aperitivo in natura. Ma si sente che l’aria sta cambiando e fa più freddino.

Rientriamo e come sempre Adelina e Johan ci accolgono con gli asciugamanini per scaldarci e il cocktail di bentornato.

Rientriamo (accompagnati) rapidamente in camera prima di tornare (accompagnati) al ristorante per la cena che facciamo a lume di candela sulla terrazza: zuppa di zucca, carpaccio di springbok con crema di formaggio e radicchio, un sorbetto fragola e una crostata citron meringuée. Da bere da un bicchiere di rosso e uno di bianco. Tutto eccellente.

E poi rientriamo (accompagnati) in camera per passare la notte in vista del safari mattutino di domani (e Internet che fa i capricci).

Martedì 13 Maggio 2025

Sveglia all’alba: stamattina fanno 12° gradi nella stanza e ci mettiamo un po’ a far partire il riscaldamento... Nella hall ritroviamo Adelina che ci accoglie e il caffè (ne abbiamo bisogno!) e i rusks. Ci sono i nostri vicini australiani e Beuthel con cui andiamo a recuperare al Chisomo Ludwick e i Francesi.

Questa mattina fa veramente freddo, per fortuna siamo ben coperti e in più ci danno una coperta e una borsa dell’acqua calda!

Stavolta vediamo fra gli altri zebre, gnu, impala e giraffe. E poi una lunga e purtoppo infruttuosa “caccia” ai ghepardi. Ma riusciamo e vedere abbastanza da vicino una splendida leonessa. Niente pausa caffè perché abbiamo perso molto tempo alla ricerca dei ghepardi, ma solo i muffin, senza sosta.

Rientriamo e come al solito Adelina e Johan ci accolgono con l’asciugamanino caldo e poi facciamo la solita ottima colazione sulla terrazza del ristorante.

Alle 10,00 abbiamo appuntamento con Beuthel con cui andiamo al Chisomo e “recuperiamo” sei Statunitensi e un’altra guida, Thomas, con cui faremo un interessante “bush walk” con spiegazione sulle tracce e sulle piante che ci circondano (e con un fucile per dissuasione se pericolo, che per fortuna non è stato usato!).

Rientrati al Becks aspettando l’ora di pranzo prendiamo qualche souvenir nel negozio. E poi a pranzo, sempre in terrazza, del filetto di struzzo con verdure e la pavlova ai frutti bosco. Un bicchiere di vino rosso e una bottiglia d’acqua. Tutto eccellente ancora una volta.

Alle 15,30 si parte per il quinto safari della serie! Dove vediamo giraffe, zebre, cinque leoni, ippopotami, rinoceronti, coccodrilli, impala, nyala, kudu... solito aperitivo al tramonto.

Al rientro ci sono sempre loro, Adelina e Johan che ci accolgono calorosamente con gli asciugamanini caldi e il cocktail di bentornato.

Dopo una rapida sosta in camera (accompagnati, evidentemente) andiamo a cena, questa volta a lume di candela sul patio: zuppa di cavolfiore, filetto di manzo con verdure, salmone con verdure, sorbetto di limone e un fondente al cioccolato. Il tutto con un bicchiere di vino rosso e uno di bianco. Sempre eccellente.

Poi rientriamo in camera e prima di metterci a dormire rifacciamo le valigie perché questa è l’ultima notte al Becks e domani abbiamo l’ultimo safari all’alba.

Mercoledì 14 Maggio 2025

Ultima sveglia all’alba (fa un pochino mendo freddo e stavolta facciamo partire subito il riscaldamento) in questa meravigliosa riserva che è la Karongwe e nella hall ritroviamo Johan e il caffè con i rusk.

Poi via con Beuthel e gli Australiani e al Chisomo con Ludwick e i Francesi. Oggi vediamo fra gli altri zebre, giraffe e antilopi varie. E soprattutto a due passi (letteralmente perché siamo scesi dalla macchina per avvicinarci a piedi) i ghepardi! Magnifici. E ultimo caffè con muffin.

Salutiamo al Chisomo i due Francesi e al Becks Ludwick. Come sempre al Becks Adelina e Johan sono lì ad attenderci con gli asciugamanini caldi.

Facciamo l’ultima colazione sulla terrazza con due omelette oltre al solito buffet, salutiamo la coppia australiana e prendiamo gli ultimi souvenir prima di fare check-out (pagando 345R a persona per il bush walk).

Johan ci da un po’ di consigli sulla strada da fare per arrivare alla prossima tappa e Beuthel va a prendere le nostre valigie in camera e le carica in macchina. Proprio mentre stavamo per ripartire arriva di corsa Adelina per salutarci calorosamente.

Dobbiamo dire che il servizio del Becks è veramente eccezionale, si vede che è un cinque stelle, ma al tempo stesso è personalizzato e caloroso e non snob. Ancora una volta grazie Clara per averci fatto vivere quest’esperienza.

Un paio d’ore di strada e arriviamo al mitico Parco Kruger! Vi accediamo dal Phalaborwa Gate, quindi nella parte centro-settentrionale del Parco, dove controllano le prenotazioni per le prossime due notti.

Ancora un’oretta di strada attraverso gli splendidi paesaggi del Parco (ma con pochi animali in vista per ora) e arriviamo all’Olifants Rest Camp, dove Clara ci ha prenotato la prossima notte in uno dei loro bungalow. Al check-in paghiamo 1.070R a persona per l’ingresso al Parco.

Il bungalow è carino, con tutto, la cucina è esterna e tutto è ben chiuso per evitare i furti da parte delle scimmie: certo arrivare qui dopo il Becks è passare dalle stelle alle stalle, ma la vista strepitosa ci fa dimenticare presto l’essenzialità del bungalow.

Nel frattempo prendiamo dei souvenir nel negozio del campo e facciamo una passeggiatina per sgranchirci un po’ le gambe.

E alle 16,30 facciamo il Sunset Game Drive con la ranger Sonya (428,24R a persona). Vediamo elefanti, coccodrilli, antilopi varie, aquile, iene, wild cat, civette e della specie di leprotti. Carino, ma parte decisamente troppo tardi e lei è seduta alla guida, molto avanti e separata, quindi non si sente molto quando parla e spiega. In più niente coperte a disposizione e dopo il tramonto comincia a fare freddino.

Rientriamo alle 19,30 e al ristorante del campo, il Tindlovu Boskombuis (Kruger National Park, Olifants Camp Rd, 1350) prendiamo un hamburger classico, uno doppio, un malva pudding, una bibita e una birra per 500R. La cameriera non è proprio il massimo della gentilezza, ma tant’è...

Il wi-fi in teoria è solo al ristorante, ma non è che funzioni granché. Ma va bene lo stesso, siamo in vacanza e in questo modo possiamo rilassarci di più.

Torniamo al bungalow per la nanna (senza acqua calda, sperando di averla domattina).

Giovedì 15 Maggio 2025

Ci svegliamo con un’alba bellissima, ma l’acqua calda purtoppo continu a a non esserci (scopriremo in seguito che l’acqua calda al Kruger è una leggenda!). Facciamo colazione in terrazza con il caffè e delle merendine perché gli ultimi quattro mini muffin sono invasi da formiche.

Al negozio prendiamo due tramezzini (pollo mayonese uno e cheddar e pomodoro l’altro) e due muffin al cioccolato per pranzo per 142R.

Attraversiamo quindi il Parco fino al Satara Rest Camp dove prendiamo altri souvenir e da Cattle Baron (Kruger National Park, Parking lot, Satara Camp Rd, Mpumalanga, 1350) due espressi doppi e un muffin al cioccolato per 89R.

E poi via verso Skukuza, che è il camp più grande e attrezzato del Parco. Qui mangiamo i tramezzini e i muffin in un’aerea pic-nic (e c’è anche Internet!). Da Cattle Baron (Kruger National Park, Skukuza, 1350) due espressi per 48R. Facciamo anche benzina.

Riprendiamo la strada fino ad arrivare al camp dove Clara ci ha prenotato questa notte, il Lower Sabie Rest Camp. Anche in questo caso il bungalow è carino e con tutto, vicino al fiume con una bella vista.

Lungo la strada di oggi abbiamo visto paesaggi stupendi nella savana con tantissimi animali, come zebre, leoni, giraffe, ippopotami, coccodrilli, elefanti, kudu, impala, facoceri, gnu e tanti altri! E anche uno splendido baobab.

Andiamo a cenare nel ristorante del camp, il Mugg & Bean (Kruger National Park, Lower Sabie Rest Camp Kruger Park, 1350): un hamburger di pollo, un hamburger japaleño, due malva pudding, una birra e un’acqua per 500R. Buoni e il cameriere più gentile del giorno precedente. Il tutto sulla terrazza con un cielo bellissimo e riusciamo anche ad ammirare la Via Lattea!

E poi a nanna (niente Internet qui, ma va bene lo stesso).

Venerdì 16 Maggio 2025

Sveglia con una luce meravigliosa fra gli alberi e sul fiume (e niente acqua calda nella doccia!). Si sentono gli ippopotami, ma si fa fatica a vederli.

Andiamo a fare colazione al Mugg & Bean: una “completa” (due uova all’occhio di bue, bacon, pomodoro grigliato, rösti, pane tostato, burro, confettura e... patatine fritte!), due uova alla Benedict con pomodoro grigliato e rösti, due cappuiccini e un enorme bicchiere di spremuta d’arance per 300R. Tutto molto buono.

Rifacciamo le valigie e ripartiamo verso l’uscita sud del Kruger e sulla strada incrociamo ancora tantissimi animali, fra i quali ippopotami, impala, giraffe, elefanti, bufali, facoceri e gnu.

Siamo a Crocodile Bridge (l’uscita sud) in poco più di un’ora: prendiamo una bottiglia d’acqua per 11R e qualche souvenir e poi lasciamo il mitico e bellissimo Kruger con gli occhi che scintillano ancora per tutti gli animali che siamo riusciti a vedere liberi in natura.

Dopo un paio d’ore arriviamo alla frontiera con l’eSwatini (o Swaziland se preferite): in effetti questa volta Clara ci fa sconfinare in questo piccolo stato che è quasi un’enclave del Sudafrica.

Quindi, e per noi sarà la prima volta, dobbiamo passare una frontiera controllata con la macchina. Lo facciamo a Jeppes Reef. Il passaggio in effetti risulta un po’ laborioso: per prima cosa ci si ferma (parcheggiando) alla dogana sudafricana per farsi timbrare il passaporto in uscita. Poi ci si ferma alla polizia dell’eSwatini (restando in macchina) e riempiono un formulario (con un foglio che ci è stato dato da Europcar al momento di prendere la macchina). Altro stop parcheggiando la macchina e si entra alla dogana dell’eSwatini dove timbrano il passaporto in entrata e a un altro sportello si paga (solo con carta di credito) 100R per poter far circolare la macchina e in cambio ti danno due foglietti, uno dei quali da dare alla polizia uscendo dalla frontiera! Complicato, ma alla fine ce l’abbiamo fatta in circa mezzora, anche perché non c’era molta gente.

Un’ora di strada nel paesaggio sorprendente di questo piccolo stato, molto verde e montagnoso (al punto che non sembra neanche di essere in Africa ma fra le Alpi o in Canada) e imbocchiamo una strada bianca al quanto dissestata per arrivare al lodge che Clara ha scelto per noi per queste ultime due notti di vacanze: il Phophonyane Ecolodge.

Sono circa le 13,00 e la gentilissima receptionist ci dice che la nostra “camera” ancora non è pronta, ma un altro gentilissimo ragazzo ci fa intanto visitare la proprietà e ci spiega i vari sentieri che possiamo percorrere.

Il posto è magnifico e immerso nel verde. Mangiamo del biltong e dei biscotti per bloccare la fame fino a cena e facciamo già qualche giretto per vedere le Phophonyane Falls.

Alle 14,00 la “camera” è pronta: in effetti è una sorta di bungalow chiamato beehive (alveare) che ricorda le tipiche abitazioni africane. È bellissimo, con tutti i confort, ma se avete problemi di schiena (per fortuna non è il nostro caso) optate piuttosto per un classico lodge: infatti per mantenere il calore (o la frescura) all’interno, le porte sono piccole e basse.

Facciamo altre passeggiate lungo i sentieri e attraverso il verde e lo splendido panorama e poi rientriamo nel beehive per disfare le valigie aspettando ora di cena.

Anche qui abbiamo la cena e la colazione incluse. Davanti al caminetto acceso, perché siamo comunque a più di 1.000 metri ed è autunno, mangiamo quello che avevamo già ordinato quando siamo arrivati: delle braciole di maiale con verdure e mashed potatos, del pollo al curry con riso e verdure al vapore, due chocolate cake, un bicchiere di vino rosso e uno di bianco (e prima aspettando cena avevamo preso una birra e un’acqua tonica). Tutto buono.

E poi a nanna!

Sabato 17 Maggio 2025

Notte tranquillissima: si sente solo il rumore della cascata in sottofondo.

Andiamo a fare colazione con un mini buffet a cui aggiungiamo un’omelette, degli ottimi pancakes e del pane tostato.

Di nuovo lunghe camminate nel verde che ci fanno ammirare le cascate ancora meglio di ieri (e i soliti bellissimi paesaggi).

Nel frattempo Air France ci annuncia che il nostro volo di ritorno dell’indomani è ritardato di quasi tre ore! Contattiamo quindi Hayate per avvertirla, così come l’ufficio.

A pranzo prendiamo due toast: uno pomodoro e cheddar e l’altro al salmone e una bottiglia d’acqua.

Ci riposiamo a bordo della piscina aspettando ora di cena (ma niente bagno perché l’acqua è gelida!).

Prima di cena facciamo un aperitivo con una birra e un’acqua tonica e poi ceniamo davanti al caminetto (e il ristorante solo per noi!) con del filetto al pepe con riso, un cordon bleu con mashed potatos, un chocolate cake, un bicchiere di vino rosso e un sidro. Tutto buono.

E poi a nanna per l’ultima notte di vacanze.

Domenica 18 Maggio 2025

Ci svegliamo presto e ne approfittiamo per goderci quest’ultima bellissima alba africana.

Andiamo quindi a fare colazione, con il mini buffet a cui aggiungiamo due porzioni di pancakes e del pane tostato.

Chiudiamo quindi le valigie, facciamo check-out pagando 551R per le bevande e i toast del pranzo di ieri e poi lentamente (visto che a questo punto abbiamo tempo) alle 10,00 ripartiamo verso Johannesburg.

Dopo un paio d’ore di strada nel sempre verde e sorprendente paesaggio dello Swaziland (e litigando un po’ col GPS che voleva assolutamente farci fare delle strade non asfaltate) arriviamo alla frontiera di Ngwenya.

Questa volta il passaggio è meno complicato: si va in uno sportello dove controllano che si è pagato per la macchina e mettono un timbro, poi in un altro sportello sempre nell’eSwatini timbrano il passaporto in uscita. Si arriva sul lato sudafricano dove in uno sportello timbrano il passaporto in entrata e poi un poliziotto controlla prima di lasciare con la macchina la frontiera che i passaporti siano stati ben timbrati. In circa 20 minuti siamo quindi di nuovo in Sudafrica.

Abbiamo impostato il GPS per evitare le strade a pagamento, visto che di tempo, grazie ad Air France, ne abbiamo molto. Dopo un paio d’ore di un bel panorama montuoso ci fermiamo a fare benzina a Carolina. Poi imbocchiamo la Statale 4 e ci fermiamo alla stazione di servizio (petroport) di Alzu per pranzare. Sorpresa: proprio fuori l’area di servizio ci sono tantissimi animali intorno a un punto d’acqua: rinoceronti, zebre, struzzi, impala, kudu...

Da Hot-dog Hut (Portion 35, Alzu Petroport, N4, Middelburg, 1055) prendiamo una sausage roll pie, una samosa di pollo al curry e una bottiglia d’acqua per 71R che ci gustiamo su un tavolo al sole di fronte agli animali. E poi da Mugg & Bean (Portion 35, Alzu Petroport, N4, Middelburg, 1055) due caffè espresso, un muffin alla banana e uno al limone e semi di papavero per 160R che ci gustiamo allo stesso tavolo con lo stesso incredibile panorama!

Ancora un paio d’ore di macchina e siamo di nuovo all’aeroporto di Johannesburg verso le 17,00. Lasciamo la nostra Kia Sonet dopo circa 1.800 kilometri percorsi (e avendo fatto il pieno subito prima). Paghiamo 1.824R per il passaggio della frontiera (come Clara ci aveva già anticipato).

Il check-in per lasciare le valigie è rapido (e ci danno due voucher per cena visto il ritardo). C’è un po’ di fila ai controlli di sicurezza ma è scorrevole e il passaggio della frontiera è rapidissimo.

Vaghiamo un po’ in aeroporto acquistando gli ultimi souvenir e poi cerchiamo il ristorante dove sono validi i voucher di Air France, Diners. Ci sediamo e dopo più di 20 minuti di attesa riusciamo a bloccare una cameriera che prende il nostro ordine: un fish & chips, una baguette calda al salmone e una bottiglia d’acqua. Passa più di mezzora e arriva il fish & chips ma non la baguette: la cameriera si scusa ma il piatto è stato “rubato” per un altro tavolo ed è troppo lungo rifarlo (?????). Quindi ci propone un toast di pollo con mayonese. Che arriva dopo più di altri venti minuti e aver dovuto rilanciare la cameriera e il responsabile! Quindi abbiamo mangiato separatamente. Posto di una disorganizzazione estrema! Per fortuna non abbiamo pagato visto che avevamo i voucher di Air France.

Aspettiamo l’imbarco che è rapido e il volo decolla in orario (quello ritradato) alle 21,30.

Lunedì 19 Maggio 2025

Dopo un volo di circa 11 ore abbastanza tranquillo salvo l’ultima parte con delle turbolenze atterriamo a Parigi alle 8,15 con circa un’ora d’anticipo!

Il passaggio della frontiera col PARAFE è velocissimo e le valigie per fortuna arrivano abbastanza rapidamente.

Aspettiamo nenache cinque minuti Hayate che è bloccata nel traffico causato dallo sciopero dei taxi ma poi in neanche 40 minuti siamo a casa verso le 10,00 (125€ per l’andata e il ritorno).

E anche queste meravigliose vacanze sono finite!

Ancora una volta Clara ci ha organizzato un viaggio a dir poco perfetto e di cui ci ricorderemo a lungo. L’emozione di vedere gli animali liberi nel loro ambiente naturale non ha prezzo.

Tutte le strutture dove ci ha fatto alloggiare per un motivo o per un altro erano perfette, ma le nostre preferenze alla fine sono state per il Lindiwe Safari Lodge dove Patrick ti fa sentire veramente a casa tua e per il Becks Safari Lodge, dove il lusso non è ostentato, il servizio impeccabile e personalizzato ma al tempo stesso caloroso.

Abbiamo scoperto l’eSwatini, piccola nazione dal paesaggio incredibile dove tutte le persone che abbiamo incontrato erano sorridenti e gentilissime. Grazie Clara per avercela fatta scoprire.

Per quanto riguarda le strade, quelle di questa zona del Sudafrica sono più “malmesse” di quelle dell’altro viaggio. In eSwatini decisamente peggio, soprattutto poco indicate (anche i dossi).

Il Sudafrica è un paese meraviglioso con panorami eccezionali, ma non bisogna dimenticare al contempo che è un paese che ha ancora molta strada da percorrere per un’integrazione completa, perché anche se l’apartheid è finito ufficialmente 30 anni fa, le conseguenze sono ancora sotto gli occhi di tutti. Speriamo veramente che le cose possano migliorare rapidamente e dare una vita degna a tutti.

Eravamo molto indecisi se tornare in Sudafrica proprio per questo motivo, perché la disparità fra “bianchi” e “non bianchi” è ancora troppo evidente e marcata, ma nel nostro piccolo ci siamo detti che il turismo alla fine da un lavoro a molte di queste persone e che quindi togliere loro anche queste entrate sarebbe condannarli ancor di più. Quindi andate in Sudafrica anche per aiutarli!

E noi vi consigliamo di andarci con Clara, evidentemente!

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