Sudafrica - Settembre 2022

17.11.2022 15:05

Questo viaggio lo avevamo sognato da tempo e lo abbiamo aspettato e quasi bramato per ben due anni: in effetti avevamo prenotato e finalizzato il viaggio a fine 2019 inizio 2020 per una partenza prevista a settembre 2020 poi, come purtroppo tutti voi sapete, è arrivato il Covid a sconvolgere i piani. Primo rinvio a settembre 2021 e infine secondo rinvio a settembre 2022.

Come ben sapete di solito i viaggi li organizziamo da soli, in quanto già l’organizzazione del viaggio ci fa cominciare a viaggiare. Tuttavia per un paese particolare come il Sudafrica con tutti i suoi problemi ancora non del tutto risolti e la fama di paese del tutto sicuro abbiamo preferito affidarci a un’agenzia locale affinché ci costruisse un viaggio con tappe e alloggi tranquilli.

Quindi dopo qualche giornata a studiare le varie proposte che si trovavano su Internet abbiamo chiesto un preventivo ad Atiba Voyage, gestita da Clara, preparatissima sulla destinazione (e su tutta l’Africa australe) e soprattutto con un’immensa pazienza: pazienza a rispondere a tutte le nostre innumerevoli domande, pazienza a rassicurarci su tutte le nostre svariate incertezze e soprattutto pazienza nel dover spostare ben due volte il viaggio! E in più si fa anche un’opera di bene: una piccola parte dell’importo totale sarà devoluta per aiutare le donne africane.

Quindi Clara ci ha programmato un bellissimo itinerario nella parte più meridionale della “Rainbow Nation” (soprannome del Sudafrica dato da Desmon Tutu in seguito alla grande varietà culturale dei suoi abitanti) arrivando a Città del Capo per poi spostarci nella zona dei vigneti seguita da due tappe all’interno prima di raggiungere la costa e la celebre Garden Route, con tappe bellissime in riserve private con safari, piccoli hotel sugli alberi per finire al parco nazionale di Addo e ripartire infine da Port Elizabeth. Per 15 notti in hotel, quasi tutte con colazione inclusa (salvo ad Addo), quattro safari e la pensione completa alla riserva e la macchina con tutte le assicurazioni abbiamo pagato 4.135€. Vi assicuriamo che è un ottimo prezzo soprattutto per le prestazioni di ottimo livello di cui abbiamo usufruito.

Nel 2020 avremmo dovuto viaggiare con Qatar Airways, pagando 1.351,78€ e facendo scalo a Doha sia all’andata sia al ritorno (doppio scalo al ritorno partendo da Port Elizabeth e poi Johannesburg). Chiaramente abbiamo dovuto annullare (e per fortuna ci hanno rimborsato l’integralità del prezzo). Dopodiché quest’anno abbiamo prenotato con Air France: andata con scalo a Johannesburg e ritorno sempre da Port Elizabeth con scalo a Johannesburg e Amsterdam. Voli interni fatti con Safair e il ritorno da Johannesburg con KLM. Il tutto per ben 1.842,80€! Per fortuna avevamo dei rimborsi per dei voli annullati quindi alla fine il costo reale è stato inferiore a quello di Qatar Airways.

Altre cose che abbiamo prenotato in anticipo sono state l’Open Bus hop on hop off a Città del Capo (per 259ZAR a persona, circa 14,50€) e poi il Tram Wine Tour a Franschhoeck (per 270ZAR a persona, circa 15€).

Per quanto riguarda le guide aveavmo con noi la Routard, la Lonley Planet e la Cartoville di Città del Capo. Come sempre tutte buone e che si integrano le une con le altre. Più i tanti consigli elargitici da Clara!

Prima di partire abbiamo anche cambiato i soldi, acquistando 10.000RAND per 606€ all’agenzia CC Opéra vicino Opéra a Parigi (dove abitiamo). Per informazione attualmente con 1 Euro si comprano poco più di 17 Rand (ZAR), la moeta sudaficana. 

E poi abbiamo prenotato il parcheggio all’aeroporto con ADP: 202,07€ per i quasi 16 giorni del viaggio. Come sempre abbastanza ma la comodità di avere la macchina quando si torna non è indifferente (e anche di quando si parte!).

Non ci sono autorizzazioni o visti paricolari per entrare in Sudafrica così come non c’erano più formalità per entrare in Sudafrica o tornare in Europa legate al Covid. Ricordatevi solo di avere un passaporto valido e che non scada nei sei mesi seguenti all’ingresso nel paese.

E quindi dopo due anni e più di attesa è arrivato il fatidico giorno della partenza. Trovate qui di seguito il racconto del nostro bellissimo viaggio con tutti i dettagli.

Giovedì 22 Settembre 2022

Finalmente dopo due anni di ritardo ci siamo! Si parte in Sudafrica!

Arriviamo in aeroporto (Charles de Gaulles a Parigi) con più di tre ore d’anticipo: infatti in questa strana estate tutti gli aeroporti hanno sofferto di mancanza di personale, allungando quindi le file dei check-in e dei controlli di sicurezza. E invece per noi tutto sarà velocissimo: il check-in fatto in più con un impiegato nuovo affiancato da qualcuno che gli insegnava le cose, il controllo dei passaporti (automatico con il PARAFE) senza fila e anche il controllo sicurezza quasi vuoto!

Aspettando di imbarcarci mangiamo della frutta, dei biscotti e della cioccolata portati da casa e un tramezzino e dell’acqua frizzante presi a un Relay (per 6,55€).

Poi ci imbarchiamo abbastanza velocemente sul Boeing Air France per Johannesburg. Decollo in orario e ora ci aspettano circa dieci ore di volo.

Venerdì 23 Settembre 2022

Volo tranquillo che atterra in orario. Subito prima dell’atterraggio una hostess si ferma a chiacchierare con noi scusandosi del fatto che abbia fatto più freddo del solito, ma hanno avuto un problema con l’aria condizionata che non sono riusciti a risolvere. Ma soprattutto, quanto sono scomodi i sedili del Boeing?

Il passaggio alla frontiera è relativamente veloce, con una poliziotta di poche parole. Recuperiamo i bagagli e andiamo a fare check-in alla Safair (in effetti a imbarcare le valigie perché il check-in l’abbiamo fatto sull’app). Ci accompagna un signore a cui diamo 50ZAR di mancia (circa 3€). Ecco preparatevi a dare mance per qualsiasi cosa facciate. L’imbarco delle valigie è veloce e il controllo sicurezza tranquillo.

Aspettando il volo prendiamo due cappuccini da Vida e caffé per 62ZAR (3,50€) molto buoni. Ci imbarchiamo poi velocemente per Cape Town dove arriviamo dopo un paio d’ore di volo tranquillo. Questa volta i bagagli si fanno attendere un po’, ma alla fine arrivano.

Ci dirigiamo quindi verso l’agenzia della Europcar per recuperare la macchina che ci trasporterà nei prossimi 15 giorni. Sbrighiamo tranquillamente le formalità al banco e andiamo a recuperare una bellissima Kia Sportage bianca (automatica, visto che dovremo guidare a sinistra). Carichiamo quindi i bagagli e partiamo per questa nuova avventura (e dopo quattro anni dalla Nuova Zelanda torniamo a guidare “al contrario”!).

In poco più di venti minuti raggungiamo il primo B&B che Clara ci ha prenotato per le prossime quattro notti: il The Villa Rosa. La palazzina è bellissima sia all’interno sia all’esterno. Ci accoglie Chelsea, una ragazza molto gentile e simpatica che ci darà molti suggerimenti e prenoterà il ristorante per la cena. E poi ci parlerà per la prima volta del load shedding, termine che purtroppo diventerà familiare per il resto delle vacanze: in effetti sembra che in Sudafrica abbiano dei grossi problemi di elettricità, quindi almeno una volta al giorno viene staccata per due ore, lasciando tutti al buio (inclusa l’illuminazione pubblica in strada e i semafori!). Per fortuna esiste un’app con gli orari di questi blackout. In camera (proprio come in Nuova Zelanda) troviamo anche del latte in frigo (lo troveremo in tutte le tappe)!

Dopo aver disfatto i bagagli e fatto una doccia rigenerante riprendiamo la macchina e arriviamo fin quasi al Victoria & Alfred Waterfront. Parcheggiamo e in circa dieci minuti di passeggiata (vicino il famoso stadio dei modiali del 2010) arriviamo al Waterfront vero e proprio.

Il Waterfront è molto carino e vivo: ci sono molti ristoranti e negozi. Facciamo una bella passeggiata e a ogni angolo c’è qualcuno che canta o balla dando una bella sensazione di vita. Entriamo nel centro commerciale del Waterfront e nel supermercato Woolsworth (V&A Waterfront, Breakwater Boulevard, Victoria & Alfred Waterfront, Cape Town) prendiamo quattro muffin alla banana, un pacchetto di chips, una bottiglietta di acqua liscia, una grossa di acqua frizzante e una busta del supermercato per 85,45ZAR (neanche 5€!).

Poi nello stesso centro commerciale scopriamo un Cinnabon, dove prendiamo due cinnamon rolls per 80ZAR (poco più di 4,50€): insomma una città veramente poco cara!

Riprendiamo la macchina e torniamo al B&B da dove in neanche dieci minuti a piedi andiamo al ristorante che ci ha prenotato Chelsea, La Boheme Wine Bar & Bistro (341 Main Rd, Sea Point, Cape Town): prendiamo tre eccellenti tapas di carne a testa e due bicchieri di vino (in realtà portano quasi sempre ¼ a persona) per 724ZAR (neanche 42€!). Ricordatevi che come negli USA il servizio non è incluso (i prezzi che vi diamo sono i prezzi finali che abbiamo pagato con il servizio incluso).

Rientriamo in seguito al B&B dove mangiamo i cinnamon rolls e crolliamo a letto per la prima notte sudafricana.

Sabato 24 Settembre 2022

La notte passa tranquilla nella nostra ampia camera. Scendiamo quindi a fare colazione nella bella sala e conosciamo Steve, uno dei proprietari, che ci dice che è appena tornato da un viaggio in Italia, Roma (città natale di uno di noi due) più precisamente che adora! La colazione è ottima con uova stapazzate, rosti e crema di funghi cucinate al momento.

Dopodiché scendiamo fino al lungomare e ne facciamo un bel pezzo a piedi: molto bello. Arriviamo fino a una fermata dell’Hop on hop off (proprio dove atterrano i parapendisti da Signal Hill): il bus arriva e costeggiando l’Oceano Atlantico arriva fino al Waterfront dove fa capolinea. Cambiamo quindi bus e continuiamo ad ammirare Cape Town dall’alto fino a Long Street dove scendiamo essendo in pieno centro.

Facciamo quindi una bella passeggiata nel centro di questa città ammirando fra le altre cose Greenmarket Square, la cattedrale di St. Georges e i bellissimi Company’s Garden. Poi torniamo alla fermata dell’Hop on hop off perché alle 12,00 comincia una visita guidata del celebre quartiere di Bo-Kaap.

La guida è un ragazzo giovane e simpatico e siamo una ventina di persone a seguirlo: il quartiere è bellissimo e colorato proprio come ci si aspetta e farlo con una guida che spiega le radici del quartiere è ancor più interessante. Essendo la visita era gratuita bisognava lasciare una mancia alla guida e noi gli lasciamo volentieri 100ZAR (circa 6€).

Siccome sono le 14,00 la fame si fa sentire quindi andiamo nel vicino Tiger’s milk (44 Long St, Cape Town City Centre, Cape Town) dove prendiamo un hamburger con patatine fritte homemade di patata americana, del pollo fritto con patatine fritte homemade, una birra, una bibita, un caffè macchiato e un cortado per 450ZAR (neanche 26€): tutto molto buono.

Riprendiamo quindi il “bus rosso” e completiamo il giro ammirando Signal Hill, Lion’s Head, la Table Mountain e l’oceano con le spiagge di Camps e Clifton fino a tornare al Waterfront. Proprio una bella città, soprattutto l’ambiente dove si sviluppa.

Al Waterfront compriamo un po’ di souvenir e delle cartoline poi in circa un’oretta di passeggiata torniamo al B&B e come anticipato da Chealsea e Steve non c’è l’elettricità...

Alle 20,00 torna la corrente e quindi decidiamo di andare da Gambas Seafood Bistro (343a Main Rd, Sea Point, Cape Town) ristorante “gemello” di quello di ieri sera, ma a base di pesce. Prendiamo quindi tre tapas di mare a testa, una birra, un’acqua frizzante, un cheesecake e dei churros per 830ZAR (circa 48€): tutto estremamente buono e camerieri sempre gentili.

Rientriamo quindi al B&B, scriviamo le cartoline e poi stanchi a nanna!

Domenica 25 Settembre 2022

Ancora una notte bella e tranquilla. Scendiamo a fare colazione e salta di nuovo la corrente! Steve ci offre del pane caldo e dei muffin appena sfornati (eccelllenti) e poi un croissant salato con uova stapazzate, formaggio e pomodoro. Ottimo.

Visto che la Table Mountain è senza nuvole decidiamo di andare alla funivia per fare poi delle passeggiate in cima, ma sarà che è una bellissima giornata, che è domenica, che ieri era festivo (l’Heritage Day) e che c’è una gara sportiva c’è tantissima gente pur essendo neanche le 9,00! Quindi desistiamo, rimandiamo a domani e cambiamo programma: rotta verso la “buona speranza”...

Per arrivare al celebre Capo di Buona Speranza facciamo la bellissima scenic route della Chapman’s Peak Drive (a pagamento: 57ZAR, poco più di 3€): meravigliosa! È una giornata spettacolare: il colore del mare, le montagne che vi si gettano a picco e il colore del cielo rendono questa strada veramente eccezionale! Alla fine della strada a Noordhoek ci fermiamo nella bellissima e lunghissima spiaggia per qualche foto (lasciando 10ZAR, circa 0,50€, al parcheggiatore).

Arriviamo poi a Simon’s Town dove andiamo diretti alla sua attrazione più famosa, Boulders Beach con la colonia di pinguini! La colonia è protetta ed è un parco nazionale e l’ingresso è di 170ZAR (circa 10€) a persona. Ma vedere questi simpatici uccelli a pochissima distanza mentre prendono il sole, si tuffano in acqua o camminano con il loro andamento simpatico non ha prezzo! E incredibilemente incontriamo anche la guida di ieri di Bo-Kaap che sta accompagnando un gruppetto di persone.

Dopo aver preso qualche souvenir “pinguinesco”, dei prodotti a base di aloe ferox e lasciato i soliti 10ZAR al parcheggiatore riprendiamo la macchina in direzione del Capo vero e proprio (e sulla strada in mezzo al paese incrociamo dei babbuini!).

In pochi minuti arriviamo quindi all’ingresso del parco nazionale del Capo di Buona Speranza: l’ingresso costa 360ZAR a persona (circa 21€). Anche qui i paesaggi sono mozzafiato e a perdita d’occhio! Ci fermiamo in molte zone del parco e ogni volta restiamo incantati da tanta bellezza: Cape Point, Cape of Good Hope, Platboom e Buffels Bay. E vediamo tanti animali liberi come struzzi, antilopi, babbuini...

A Cape Point facciamo un pranzo veloce al Two Oceans Food Shop (Cape Peninsula, Cape Town): due panini (uno al tonno e uno pomodoro e mozzarella), un mega cookie al cioccolato e un’acqua frizzante per 197ZAR (circa 11€) che mangiamo in terazza con vista oceano (e schivando rapaci uccelli che strappano il cibo dalle mani degli avventori!).

Prendiamo anche la funicolare per il faro (70ZAR a persona, circa 4€ solo per la salita) da dove si gode una vista spettacolare! E poi riscendiamo tranquillamente a piedi fino al parcheggio.

E poi via si torna in circa un’ora per un’altra bella strada fino a Cape Town e al nostro B&B dove scopriamo che c’è di nuovo un blackout, per fortuna fino alle 18,00.

A cena decidiamo di andare al NV-80 (8, The Point, 76 Regent Road, Sea Point, Cape Town): facciamo un po’ fatica a trovarlo in quanto non avevamo capito che era al secondo piano di un centro commerciale! Prendiamo per antipasto uno spiedino di carne piccante da dividere e poi un eccellente filetto di manzo, un altrettanto eccellente lombo di manzo accompagnati da purè di patate e patatine fritte, due bicchieri di vino e un’acqua frizzante per 1.000ZAR (circa 58€): sarà il ristorante più caro delle vacanze, ma la qualità della carne e il servizio erano eccezionali!

Poi rientriamo al B&B per passare la notte con ancora stampati nella nostra memoria i meravigliosi paesaggi visti oggi.

Lunedì 26 Settembre 2022

Sveglia e purtroppo cielo coperto e nuvoloni bassi, tanto che il Lion’s Head che di solito ammiriamo dalla finestra è completamente coperto.

Chelsea ci propone delle uova alla benedict e dei waffles per colazione: ottimi come sempre. Ma purtroppo comincia a piovere mentre mangiamo.

Decidiamo quindi di andare ai Botanical Gardens di Kirstenbosch (210ZAR a persona, circa 12€): c’è una visita guidata gratuita con una simpatica signora, Pat, e incredibilmente ci ritroviamo con due coppie di Israeliani che sono al nostro B&B, il mondo è proprio piccolo! La visita è interssante, c’è un’espolsione di fiori (d’altronde qui è inizio primavera) e il giardino è meraviglioso, malgrado il fatto che ogni tanto dobbiamo aprire l’ombrello.

Verso ora di pranzo smette di piovere e esce un timido sole, quindi decidiamo di mangiare nella Tea Room dei giardini (Gate 2 Kirstenbosch Botanical Gardens, Rhodes Drive Newlands, Cape Town): prendiamo dei bangers (due salsicce di maiale e due di pollo) con contorno, un malva pudding, due muffin cioco-banana, due bottigliette di acqua frizzante e due ottimi espresso per 525ZAR (circa 30€). Tutto molto buono.

Lasciati i meravigliosi giardini risaliamo in macchina fino a Signal Hill da cui si gode di una bellissima vista su tutta la città sottostante (e base di partenza per i parapendisti). Purtroppo anche se il tempo è migliorato la cima della Tabel Mountain rimane coperta, quindi ritorniamo al B&B.

Lasciamo la macchina e facciamo una lunga passeggiata fino al Waterfront dove prendiamo altri souvenir e da Crispy Kream (V&A Waterfront, Breakwater Boulevard, Victoria & Alfred Waterfront, Cape Town) prendiamo tre donuts e un succo d’arancia per 100ZAR (meno di 6€) che mangiamo tranquillamente su una panchina del Waterfront. Compriamo anche dei calzini da Sexy socks, souvenir carini e utili: infatti per ogni paio di calzini comprati la ditta ne offre un paio a bambini che ne hanno bisogno.

Una volta rientrati a piedi al B&B lasciamo i souvenir e torniamo per cena da La Boheme Wine Bar & Bistro (341 Main Rd, Sea Point, Cape Town), forse perché è lunedì ma molti piatti del menù non sono disponibili: prendiamo comunque dei mini tacos e del polpo in antipasto, un risotto ai funghi e del nasello in piatto, due bicchieri di vino e un’acqua frizzante per 750ZAR (circa 43€). Tutto comunque buono e cameriera molto simpatica e gentile.

Rientriamo quindi al B&B e rifacciamo le valigie: domani si lascia la città per andare fra i vigneti sudafricani!

Martedì 27 Settembre 2022

Sveglia e solita ottima colazione a base di waffles e scrambled eggs. Poi salutiamo Steve, carichiamo la macchina e partiamo lasciando Cape Town sotto un bel sole splendente.

In poco più di un’ora siamo a Stellenbosch, dove lasciamo la macchina per fare una bella passeggiata in questo bellissimo paese tutto in stile Cape Dutch con le case bianche.

Entriamo nei Botanical Gardens della locale università che siccome sono in lavori ci costano solo 15ZAR (0,90€) a persona: tutto sommato molto carini, non all’altezza di quelli di Cape Town ma di tutto rispetto! Qualche passo e entriamo in un curioso museo, il Village Museum (50ZAR a persona, 2,90€ circa): si tratta di un gruppo di case di epoche diverse del paese restaurate con ogni volta una persona vestita con abiti d’epoca che accoglie e spiega la tipologia della casa e della famiglia che ci abitava. Molto carino e interessante.

Dopo tre ore riprendiamo la macchina pagando 8ZAR l’ora di parcheggio (0,50€) e in pochi minuti (malgrado il GPS che impazzisce) arriviamo alla Boschendal Winery, la più antica azienda viticola del Sudafrica. Molto bella con una serie di edifici in stile Cape Dutch e attorniata da splendide montagne (come tutta questa vallata famosa per i vigneti).

È ora di pranzo, quindi decidiamo di mangiare al Deli Restaurant (R310, Boschendal Franschhoek, Cape Town): in una bella terazza nel giardino sotto stupendi alberi (e con polli giganti che vagano fra i tavoli) prendiamo un hamburger di Angus, un bobotie, due bicchieri di vino (ovviamente visto dove siamo), un carrot cake e due caffè per 650ZAR (37,50€ circa). Tutto squisito e servito con simpatia.

Ripartiamo e in pochi minuti arriviamo al B&B che Clara ci ha prenotato alle porte di Franschhoek, il Rickety Bridge Manor House: meravigliosa casa in stile Cape Dutch immersa nei vigneti dell’omonima azienda viticola.

Il check-in è rapido e personalizzato (in effetti ci sono solo tre camere doppie in tutta la casa). Una volta disfatte le valigie nella bellissima camera scendiamo e andiamo nell’edificio adiacente per poter accedere alla degustazione dei vini locali (inclusa nel pernottamento) prevista alle 16,00: quattro bicchieri di vino (due bianchi e due rossi) a cui aggiungiamo un plateau di formaggi per 150ZAR (poco meno di 9€) che alla fine sarà la nostra cena tanto è copioso!

Sia il vino sia i formaggi sono squisiti e Rowan che ci ha servito molto gentile e simpatico. Alla fine ordiniamo sei bottiglie di vino per 91€ che ci saranno recapitate direttamente a casa in Francia al nostro ritorno.

Dopo un breve riposo riprendiamo la macchina per andare a fare una passeggiata a Franschhoek, ma in penombra in quanto è l’ora del tramonto e soprattutto siamo in blackout! Al supermercato Checkers Food (23 Huguenot St, Franschhoek) prendiamo dell’ananas tagliata e del succo d’arancia per 48,90ZAR (circa 2,80€) che mangiamo in camera dopo aver ammirato un bellissimo tramonto rosso Africa!

Mercoledì 28 Settembre 2022

Sveglia dopo una notte tranquilla e anche qui una mega e ottima colazione (in parte cucinata al momento). Abbiamo solo una riserva su questo posto bellissimo: perché il lavandino del bagno ha i rubinetti dell’acqua calda e dell’acqua fredda separati come in Inghilterra? A cosa serve? O ci si ustiona o ci si gela...

Prendiamo la macchina e in pochi minuti siamo al Wine Train (Corner of Main Road and, Cabriere St, Franschhoek) per le 9,20: prendiamo i biglietti prenotati e alle 9,30 comincia il tour (all’inizio su un tram su ruote). La prima tappa è a Le Lude: scendiamo ma capiamo subito che salvo le degustazioni non si possono visitare le cantine. Siccome è ancora presto facciamo una passeggiata ammirando le vigne e le montagne ma rinunciamo a degustare.

Dopo un’oretta arriva di nuovo il tram su ruote e decidiamo di scendere alla Lynx: siccome sono le 11,00 questa volta decidiamo di fare la degustazione (chiaramente a pagamento). Per 100ZAR a persona (circa 6€) gustiamo due bicchieri di rosso, uno di rosé e uno di bianco sotto una bellissima quercia di fronte ai vigneti dell’azienda. Buoni e la cameriera molto simpatica.

Riprendiamo poi il tram su ruote per rientrare al capolinea e da lì prendere il vero e proprio tram su rotaie: ci offrono un bicchiere di rosé della “nostra” Rickety (molto buono) e decidiamo di scendere all’ultima fermata, quella della Franschhoek Cellar. Visto che è ora di pranzo per prima cosa decidiamo di mangiare nel loro ristorante omonimo (Main Rd, Franschhoek): ancora una volta all’ombra di splendide querce prendiamo un hamburger di manzo, uno di pollo, un bicchiere del locale vino spumantoso, un’acqua frizzante e due caffè per 400ZAR (poco più di 23€!). E tutto buono.

Entriamo poi per fare l’ultima degustazione della giornata, che sarà un po’ speciale: in effetti decidiamo di provare l’accoppiata cioccolata e vino. Per 60ZAR a persona (neanche 3,50€) degustiamo tre cioccolatini abbinati a tre vini rossi: molto buoni e abbinamento interessante. Ma alla fine i vini che abbiamo preferito sono proprio quelli della “nostra” Rickety che abbiamo ordinato!

Riprendiamo quindi la macchina per spostarci in centro della cittadina e visitarla con la luce del giorno: molto carina ancora in stile Cape Dutch. Proprio una bellissima zona questa delle vineyards!

Rientriamo al B&B per riposarci un po’ prima di cena. Cena che decidiamo di fare da The French Connection Bistro (48 Huguenot St, Franschhoek): una cotoletta con salsa ai funghi e patatine fritte, pollo grigliato alla senape con patata al forno, una fetta di torta al cioccolato, un’acqua frizzante e una birra per 650ZAR (circa 37,50€). Tutto molto buono.

Rientriamo quindi al B&B e prima di dormire rifacciamo le valigie in quanto domani lasciamo le splendide vineyards per una nuova tappa.

Giovedì 29 Settembre 2022

Notte agitata a causa del vento forte con la porta della camera che fa rumore e il generatore per i blackout che parte in piena notte (generatore che è proprio sotto la nostra finestra e che ci fa passare la notte come fossimo in aereo per il rumore).

Comunque facciamo la nostra lauta colazione, carichiamo la macchina e ripartiamo. Lasciamo Franschhoek con una bellissima strada panoramica che ce la fa ammirare dall’alto insieme alla magnifica vallata dove sorge. Proprio un bel posto!

Continuiamo lungo una bella strada panoramica attraverso montagne e costeggiando laghi fino ad arrivare in circa a due ore a Montagu: una delle guide suggeriva di farci un giro, ma onestamente non ne vale la pena, ci appare triste e anonima. Per fortuna per arrivarci si attraversa il passo omonimo, lui molto bello e suggestivo.

Decidiamo quindi di andare direttamente a Swellendam, la nostra prossima tappa, dove arriviamo verso le 12,30. La camera del B&B che ci ha prenotato Clara, il Cypress Cottage, è già pronta. Il B&B è carino, ma rispetto ai precedenti un gradino sotto. La camera poi è un po’ più spartana, ma soprattutto buia, umida e fredda e la ciabatta mutipresa sotto il letto! Etienne, il proprietario che ci ha accolto, invece sembra essere simpatico e gentile (e ci prenota il ristorante per la cena).

Visto che abbiamo tutto il pomeriggio decidiamo di andare al vicino Parco Nazionale di Bontebok. Il GPS (del cellulare questa volta) decide di farci fare una strada bianca in mezzo a un quartiere non proprio raccomandabile, quindi decidiamo di fare rapidamente inversione di marcia e con una cartina vecchia maniera riusciamo a raggiungere l’ingresso del parco.

L’ingresso costa 150ZAR (8,50€) a persona ed essendo il più piccolo parco nazionale sudafricano riusciamo a percorrerlo quasi interamente ammirando i bontebok (una specie di antilopi che erano in via di estinzione ma grazie all’istituzione del parco non lo sono più), zebre, tartarughe e altri animali.

Rientiamo al B&B e passeggiamo per il paesino, ancora una volta carino e in stile Cape Dutch. Si è fatta ora di cena e siccome abbiamo saltato il pranzo (colazione più che abbondante) andiamo al Drodsty Restaurant (28 Swellengrebel St, Swellendam) dove ci sono anche altri ospiti del B&B: prendiamo due zuppe di verdure in antipasto, due filetti con insalata e patatine fritte, un malva pudding, un crumble di mele e lampone, due bicchieri di vino e un’acqua frizzante per 850ZAR (circa 48€). Tutto squisito, servito con grazia in un ambiente elegante: uno dei migliori ristoranti delle vacanze.

Rientriamo quindi a piedi al B&B: per fortuna avevamo con noi una torcia perché alle 20,00 è partito di nuovo il blackout e in strada era veramente buio! E domani si riparte già.

Venerdì 30 Settembre 2022

Notte tranquilla, ma sveglia all’alba perché non ci sono tapparelle e le tende sono molto poco oscuranti.

Colazione buona e poi partendo rimaniamo stupiti da uno strano discorso tenuto da Etienne che ci lascia un po’ perplessi su quanto certi problemi siano stati veramente superati nella Rainbow Nation.

Facciamo il pieno per 1.120ZAR (circa 64€), il prezzo al litro è di 22,30ZAR (circa 1,270€). Mentre il serbatoio si riempie il benzinaio in pratica ci lava la macchina! Gli lasciamo quindi 50ZAR di mancia (circa 3€).

Ripartiamo e ci dirigiamo verso la Scenic Route 62 che percorreremo fino a Oudtshoorn, la nostra prossima tappa. La 62 ci fa attraversare paesaggi magnifici e imponenti e grandi spazi che ci ricordano quelli del West americano, un viaggio che abbiamo amato molto.

Poco dopo le 13,00 arriviamo al B&B che Clara ha scelto per noi a Oudtshoorn (nome impronunciabile anche dopo aver chiesto varie volte come si pronunci!), l’Oue Werf: si tratta di una bellissima fattoria ancora una volta in stile Cape Dutch a nord della cittadina (che non sembra un granché). Ci accoglie una simpatica ragazza che scopriamo essere la moglie di uno dei padroni. La camera è bellissima, spaziosa e arredata con gran gusto. E la fattoria bellissima con un laghetto dove rilassarsi e  staccare completamente la spina.

Dopo un rapido caffè (saltiamo il pranzo anche oggi vista la copiosa colazione) andiamo alla vicina Cango Ostrich Farm: e sì perché Oudsthoorn è la capitale dell’allevamento di struzzi (e in effetti avvicinandosi alla cittadina si incontrano molti allevamenti di questo simpatico animale). Facciamo un’interessante visita guidata per 130ZAR a persona (circa 7,50€).

Dopo aver acquistato dei souvenir “struzzeschi” rientriamo al B&B per riposarci e ammirare questo bellissimo posto (in compagnia di uno dei cani che ha deciso di seguirci e stare con noi).

Per cena la ragazza che ci ha accolto ci ha prenotato l’Old Mill Restaurant (R328 schoemanshoek, Oudtshoorn) a pochi kilometri dal B&B che raggiungiamo in pochi minuti in macchina: prendiamo del pastrami di struzzo e delle crocchette di feta e spinaci in antipasto, due filetti di struzzo con patatine fritte, due bicchieri di vino e un’acqua frizzante per 750ZAR (poco più di 42€). Tutto molto buono!

E poi rientriamo al B&B per passare la notte.

Sabato 1 Ottobre 2022

Notte passata tranquillissima. Facciamo come sempre un’ottima colazione, salutiamo Annelie, la simpatica padrona della fattoria, e ripartiamo.

Direzione Mossel Bay che raggiungiamo attraversando il bellissimo e suggestivo Robinson Pass. Arrivando troviamo un po’ di traffico a cui non siamo più abituati, la cittadina si adagia sull’Oceano Indiano, che così vediamo per la prima volta. Arriviamo a un parcheggio di una delle sue affollate spiagge e ammiriamo i colori dell’oceano seduti su una panchina al sole.

Ripartiamo in direzione della prossima tappa: Clara ci ha prenotato due notti in pensione completa con aggiunta di ben quattro safari nella Botlierskop Private Game Reserve dove arriviamo verso le 12,00.

La camera, anzi la tenda, non è ancora pronta ma visto che abbiamo la pensione completa decidiamo di pranzare sulla terrazza del ristorante: zuppa di cavolfiore, samosa di lenticchie, sandwich alla mozarella, pesto e verdure grigliate, butter chicken al curry, gelato, un bicchiere di vino e un’acqua frizzante. Tutto buono anche se servito un po’ lentamente. Ma la cosa più bella è che dalla terrazza vediamo già i primi animali sotto nella riserva che si spostano e mangiano liberi, come elefanti, giraffe e zebre!

Alle 14,00 la nostra tenda è pronta: di tenda in pratica ha solo le pareti, per il resto è una bellissima camera con tutte le comodità, come il letto a baldacchino, gli armadi, il bagno e la vasca. Bellissima!

Il tempo di disfare le valigie e alle 15,00 abbiamo appuntamento alla reception per il primo dei quattro safari in programma. Con noi c’è una coppia di ragazzi tedeschi molto simpatici e un’altrettanto simpatica famiglia sudafricana. Nyascha, la nostra guida (nonché autista), è molto bravo e simpatico (originario dello Zimbabwe) e ogni volta ci da moltissime informazioni interessanti sui vari animali che ammiriamo: bufali, giraffe, impala, bontebok, antilopi, rinoceronti, struzzi e leoni! Vederli liberi nel loro ambiente naturale è una grande emozione. Ogni tanto ci si ferma per fare foto e avere spiegazioni. E poi verso la fine del safari ci si ferma, si scende e si prende un aperitivo tutti insieme ammirando gli splendidi paesaggi della riserva.

Una volta rientrati ci aspettano altri impiegati con delle salviette calde e dello sherry sudafricano (che abbiamo spesso trovato offerto anche nelle camere dove abbiamo dormito): in effetti la macchina è aperta per poter ammirare al meglio gli animali quindi anche se non è freddo alla fine si è infredoliti in ogni caso.

Rientriamo quindi in tenda a riposarci aspettando l’ora di cena. Cena che facciamo allo stesso ristorante del pranzo: un hamburger di cacciaggione, uno di maiale, un cheesecake, un semifreddo alla banana, due bicchieri di vino e un’acqua frizzante. Tutto abbastanza buono (ma nell’hamburger di maiale troviamo vari pezzetti di osso).

Poi rientriamo in tenda per passare la notte: domattina abbiamo appuntamento alle 6,30 alla reception per il secondo safari!

Domenica 2 Ottobre 2022

Sveglia all’alba. Siamo quasi pronti quando alle 6,00 squilla il telefono, è Nyascha e ieri alla reception ci hanno dato un’informazione sbagliata: l’appuntamento è alle 6,00 e non alle 6,30 (in effetti le 6,30 era l’orario invernale che avevano cambiato da pochi giorni per le 6,00 orario estivo)! Panico! Per fortuna siamo praticamente pronti e la nostra tenda è vicina alla reception, quindi infiliamo le scarpe e corriamo alla reception.

Alla fine partiamo con neanche dieci miuti di ritardo. Con noi c’è la stessa coppia di Tedeschi di ieri e un’altra coppia di Israeliani. Ancora un safari interessante alla “caccia” di un bellissimo ghepardo con prole e poi elefanti, antilopi, giraffe e altro ancora. Purtroppo gli ippopotami sono timidi e non si fanno vedere, speriamo di poterli ammirare in uno dei prossimi safari. E poi pausa caffé (con amarula) con bellissima vista (caffè che ci voleva proprio per noi).

Rientriamo alla base (solite salviette calde e caffè caldo questa volta) e facciamo colazione. Poi alle 10,30 abbiamo appuntamento nella spa: mezzora di idromassaggi seguita da un’ora di massaggi svedesi, ci voleva proprio!

È ora di pranzo, quindi al ristorante prendiamo delle samosa alle verdure, del carpaccio, del chili, il sandwich mozzarella e verdure, una birra, un’acqua frizzante e due caffè lunghi. Tutto buono, ma a pranzo sono sempre molto lenti (sembra che a pranzo ci siano solo principianti non ben formati e soprattutto lasciati a se stessi, unico neo di questa struttura).

Alle 15,00 di nuovo in reception per il terzo safari, ancora con il “nostro” fido Nyascha: con noi questa volta una famiglia sudafricana con ben cinque figli! Safari ancora una volta bello e interessante in cui vediamo: elefanti (da vicino questa volta: sono animali recuperati da circhi e zoo e ora hanno paura degli esseri umani e non amano essere avvicinati troppo), giraffe, ghepardi, zebre, leoni e finalmente anche gli ippoppotami! Solita pasua aperitivo e poi al ritorno salvietta calda e sherry!

Dopo esserci riposati andiamo a cena e prendiamo zuppa di piselli, butter chicken, maiale crispy (che risulterà molto pesante), melktert fusa al malva pudding (fusione più che riuscita), un bicchiere di vino e un’acqua frizzante.

Poi rientriamo in tenda per rifare le valigie, in quanto domattina (alle 6,00!) abbiamo il quarto e ultimo safari e dopo la colazione si ripartirà. A proposito: la notte scorsa e stamattina abbiamo avuto freddo, ma stasera abbiamo scoperto che c’è anche il riscaldamento in tenda!

Lunedì 3 Ottobre 2022

Sveglia ancor più presto di ieri per l’ultimo safari (all’ora giusta!)... Dopo aver preso un caffè e un muffin al ristorante saliamo sulla macchina di Nyascha con la coppia di Tedeschi simpatici. Solo che ricalcolando il numero di persone si rendono conto che basta una sola macchina, quindi ci spostiamo su quella di Mandela (l’altro ranger, anche lui dello Zimbabwe) e noi ci ritroviamo separati (ma non è un problema).

Per quest’ultimo safari rivediamo i leoni, le zebre, i bufali, le giraffe, gli impala, gli gnu, i rinoceronti e gli elefanti. Mandela si rivela simpaticissimo e altrettanto bravo a darci tante informazioni. Pausa caffè (corretto amarula) in mezzo alle zebre!

Rientrati alla base facciamo colazione e paghiamo gli extra (le bevande e la spa): 3.630ZAR (circa 207€). E poi tristemente ripartiamo: questo posto ci mancherà veramente tanto sia per gli splendidi paesaggi e l’emozione dei safari che ci hanno permesso di vedere a poca distanza e liberi tantissimi animali sia per il servizio impeccabile (salvo i pranzi) e l’attenzione rivolta al cliente. Non smetteremo mai di ringraziare Clara per questa tappa!

Dopo poco più di un’ora di macchina arriviamo a Knysna, dove passeremo due notti. È ancora presto per andare al B&B che ci ha prenotato Clara, quindi ci fermiamo sulla lussuosa Thessen Island: passeggiamo un po’ lungo il mare, fra gli eleganti appartamenti e i ristoranti e negozi dell’isoletta. È ora di pranzo, ma la colazione “tardiva” non ci fa ancora avere fame, quindi sgranocchiamo qualche patatina aspettando l’ora del check-in.

Verso le 14,00 arriviamo quindi allo Stannards Lodge: ci accoglie la padrona, molto simpatica, che ci da anche molte informazioni su cosa fare e dove mangiare a Knysna (e deduciamo che i Francesi che gestivano il B&B hanno passato la mano). La struttura è molto bella: una grande casa immersa in un bel giardino con piscina. Solo un po’ lontano da tutto, ma sicuramente calmo.

Una volta disfatte le valigie andiamo fino a The heads da dove si ha una vista magnifica su Knysna, la sua laguna, l’Oceano Indiano e lo stretto per passare fra i due. Molto bello veramente.

Riscendiamo poi fino alla Leisure Isle, altra isoletta lussuosissima al centro della laguna. Lasciamo la macchina e facciamo una lunga passeggiata ammirando delle bellissime e lussuosissime case vista mare (anzi laguna) con giardini che sembrano dei mini giardini botanici: siamo senza parole!

Alla fine la fame si fa sentire, siamo a metà pomeriggio, quindi scoviamo un localino simpatico che offre diverse formule, il More at the gallery (12 Kings Way, Leisure Isle, Knysna): la simpatica proprietaria ci fa vedere tutte le sue prelibatezze e alla fine decidiamo di prendere per 115ZAR (circa 6,50€) un crumble alle mele, un carrot cake, un caffèlatte e un thè che ci gustiamo all’ombra di begli alberi. Tutto squisito!

Rientriamo quindi al B&B per riposarci un po’ prima di anadre a cena. Per cena adiamo in centro a Knysna all’Olde’s pub & restaurant (14 Gray St, Knysna Central, Knysna) dove prendiamo un filetto, una bistecca alla mussel chowder, una birra grande e un bicchiere di vino per 490ZAR (neanche 28€): tutto molto buono e accompagnato da musica anni 80!

Rientriamo poi al B&B per passare la notte.

Martedì 4 Ottobre 2022

Notte tranquilla, ma anche qui tende poco oscuranti, quindi sveglia presto! Colazione buona con una parte cucinata al momento (caffè ottimo, il migliore fra le colazioni sudafricane).

Andiamo quindi verso Brenton on Sea, ma sulla strada facciamo una sosta al Margaret’s view da dove si gode di una bellissima vista di Knysna e la sua laguna.

Arrivati a Brenton lasciamo la macchina e scendiamo alla sua lunghissima spiaggia (circa 4,5 kilometri) che facciamo quasi tutta a piedi (e metteremo anche i piedi nell’oceano, non così fredda l’acqua tutto sommato). La spiaggia è veramente bella e selvaggia e non c’è tanta gente (malgrado siano cominciate le vacanze primaverili).

Dopo circa 8 kilometri di passeggiata rientrati a Brenton si è fatta ora di pranzo e vicino al parcheggio andiamo all’Indigo Deli (198 CR Swart Drive, Brenton-on-Sea, Knysna) dove perendiamo due ottime chicken pie ai funghi, una melktart, un carrot cake, due bottigliette di acqua frizzante, un doppio espresso e un cortado per 285ZAR (poco più di 16€). Il tutto gustato in terrazza vista oceano!

Riprendiamo poi la macchina fino a Buffalo Bay, dove finisce la lunga spiaggia di Brenton: molto carina, con un po’ più di gente. Ci fermiamo su una panchina ad ammirare ancora una volta l’oceano. Poi stop alla spiaggia che è dall’altro lato del paese, quella di Goukamma (che è anche una riserva marina) ancor più selvaggia e con il mare impetuoso: bellissima!

Rientriamo quindi al B&B con l’idea di riposarci, ma in effetti ne approfittiamo per rifare le valigie (visto che domani si riparte) prima del blackout, quindi con la luce.

Per cena andiamo al Blend Country Restaurant & Pub (18 George Rex Dr, Hunters Home, Knysna): prendiamo una zuppa di verdure, dei calamari fritti, del pesce al curry, del fish & chips, un cheesecake, un bicchiere di vino e una birra per 600ZAR (circa 34€). Tutto molto buono.

Rientriamo poi al B&B per l’ultima notte a Knysna.

Mercoledì 5 Ottobre 2022

Sveglia ancora all’alba perché molta luce. Facciamo colazione (con l’ottimo caffè), compriamo dei piccoli souvenir al B&B (souvenir locali i cui proventi vanno ad associazioni caritative del posto), carichiamo la macchina e ripartiamo.

Direzione Plettenberg Bay, ancora sulla Garden Route. Ci arriviamo abbastanza rapidamente e parcheggiamo nei pressi della Central Beach. Facciamo una bella passeggiata sulla spiaggia assistendo anche alla partenza “lanciata” dei gommoni in mare (spinti con un pick up di corsa in mare!).

Ci spostiamo poi alla Lookout Beach, molto bella e lunga. Al The lookout deck (Hill St, Lookout Beach, Plettenberg Bay) prendiamo un malva pudding, un brownie e due cortado per 230ZAR (circa 13€): tutto buono e ancora una volta gustato in terrazza vista oceano! Poi facciamo una lunga passeggiata sulla spiaggia.

Riprendiamo la macchina, facciamo il pieno (con pulitura vetri inclusa) per 1.120ZAR (circa 61€) e facciamo una rapida sosta per ammirare dall’alto la Keurbooms Bech: molto bella e selvaggia.

E poi arriviamo all’hotel speciale e particolare che Clara ci ha prenotato per questa notte, la Trogon House & Forest Spa: si tratta di un piccolo hotel (cinque camere in totale) costruito in cima agli alberi con tutti i confort immaginabili (piscina e spa inclusi!). Non è facile da raggiungere (anche con il GPS): si arriva all’ingresso di un parco per la salvaguardia delle scimmie e poi si pecorre una lunga strada sterrata lungo il confine del parco per infine arrivare all’hotel (e parcheggiando abbiamo avuto purtroppo un incontro ravvicinato con un albero, ma per fortuna niente di grave).

La camera è molto bella (e qui proprio niente tende per essere un tutt’uno con la natura, ma domattina sarà dura con la luce) e il personale che ci accoglie è molto gentile e ci chiede quali piatti vogliamo gustare a cena in quanto si devono organizzare.

Dopo aver disfatto le valigie ci vengono a cercare per i massaggi, scendiamo quindi alla spa e passiamo un’ora coccolati a rilassarci. Finiti i massaggi avremmo dovuto avere due ore nella vasca idromassaggio con aggiunta di una bottiglia del loro “champagne” e di un plateau con tanti assaggini tipo aperitivo. Una volta tutto messo a posto il tasto della vasca non funziona e anche il ragazzo della reception non riesce a farlo partire. Quindi ci propongono di portare vino e plateau sulla terrazza vicino alla piscina e nel frattempo tentano di aggiustare la vasca: nel caso in cui non ci riuscissero ci rimborserebbero (in effetti questo pacchetto l’avevamo già prenotato e pagato in anticipo prima di partire per un totale di 2.900ZAR, poco meno di 160€). Il vino è buono e il plateau enorme (come facciamo a cenare stasera?).

Il ragazzo della reception è molto gentile, simpatico e servizievole e chiacchiera con noi a lungo (scopriamo che arriva dal Malawi). Gli lasceremo una bella mancia perché è veramente troppo gentile!

Per cena ci serve (insieme a quello che pensiamo sia il responsabile) una zuppa di zucca, del pollo thai, un carrè d’agnello, due brownie con gelato alla fragola e due bottigliette di acqua frizzante. Tutto buono per 680ZAR (circa 37€).

Per fortuna ci annunciano che hanno trovato il modo di far funzionare la vasca idromassaggio, quindi ne approfittiamo prima di andare a dormire per rilassarci a lume di candela e con il caminetto acceso: molto bello, rilassante e romantico!

Giovedì 6 Ottobre 2022

Come previsto ci svegliamo all’alba in quanto la luce che entra è veramente tanta! Come sempre colazione ottima e abbondante. Poi rifacciamo le valigie e ripartiamo anche da quest’altro posto speciale ringraziando ancora una volta Clara per l’esperienza che ci ha fatto vivere!

In circa due ore di strada raggiungiamo il faro di Cape St. Francis: molto bello e in un posto molto suggestivo in riva all’oceano.

Poi ancora un’oretta di macchina e dopo aver superato Port Elizabeth arriviamo all’ultima tappa di questo bel viaggio ideato da Clara: l’Addo Elephant National Park.

All’ingresso e soprattutto alla reception non brillano per simpatia e cortesia, anzi sono alquanto sbrigativi e praticamente non danno nessuna informazione supplementare! Comunque paghiamo i 360ZAR (circa 20,50€) a persona e al giorno per accedere al parco, prenotiamo il ristorante per le due sere e al negozio prendiamo un’acqua frizzante, delle mini chips e dei biscotti per 68,50ZAR (neanche 4€) prima di raggiungere lo chalet che ci ospiterà per le ultime due notti in Sudafrica: bello e spazioso (ma un po’ spartano soprattutto lato bagno).

Lasciate le valigie partiamo direttamente alla prima scoperta del parco con la nostra macchina. Ci passiamo un paio d’ore e chiaramente vediamo subito tantissimi elefanti e poi tartarughe, stercorari, termitai, zebre, antilopi e facoceri! Non male per un primo e rapido giro.

Torniamo allo chalet e disfiamo le valigie per poi tornare dalle “simpatiche” receptionnist per prenotare un safari per la mattina seguente, ma c’è blackout e quindi non possono farlo, assicurandoci che non c’è problema se andiamo direttamente la mattina. Al negozio per 59ZAR (poco più di 3€) prendiamo delle banane e delle salsiccette di biltong (carne secca tipica del Sudafrica).

Rientriamo quindi allo chalet aspettando l’ora di cena che facciamo all’unico ristorante del parco, l’Addo Cattle Baron Grill & Bistro (Addo Elephant National Park, Main Camp, Addo): prendiamo un filetto classico, uno di carne argentina, un crumble di mele, un malva pudding, un bicchiere di vino e una bottiglia grande di acqua frizzante per 600ZAR (circa 34€). Tutto molto buono.

E poi rientriamo allo chalet per passare la prima notte in questo parco.

Venerdì 7 Ottobre 2022

Notte tranquilla. Ci svegliamo e andiamo a fare colazione allo stesso ristorante della cena, il Cattle Baron: prendiamo una “health breakfast” (yogurt, frutta fresca e granola) e una a base di scrambled eggs, bacon e rosti, più due cappuccini per 200ZAR (circa 11€). Molto buone.

Andiamo poi alla reception (dove si confermano estremamente “simpatiche”) per prenotare il safari con il ranger alle 9,00 per 294ZAR a persona (poco meno di 17€).

Ci presentiamo quindi alle 8,45 all’ufficio e Ryan (lui veramente simpatico per fortuna) ci fa salire sull’immensa jeep e partiamo per un safari quasi privato di un paio d’ore (con noi c’è solo una signora francese)! Durante il safari Ryan ci spiega e racconta molte cose e vediamo di nuovo elefanti, zebre, antilopi, manguste e altro ancora. Poi verso le 11,00 si rientra.

Allo shop prendiamo dell’altro biltong e del succo d’arancia per 63ZAR (3,50€) che insieme alle banane e i biscotti presi ieri sarà il nostro pranzo (e prendiamo anche dei souvenir).

E ripartiamo per un “self-drive” safari lungo tutto il parco e per il resto della giornata (o quasi), vedendo elefanti, zebre, antilopi, facoceri, bufali, rinoceronti, struzzi, manguste, suricati e tanti uccelli! Soddisfatti rientriamo allo chalet per riposarci e aspettare l’ora di cena.

Usciamo per andare a cena e il Sudafrica ci regala un ultimo tramonto rosso fuoco come solo qui abbiamo visto.

Per cena al solito ristorante prendiamo pollo con bacon e brie, lombo ai funghi, un crumble di mele, un malva pudding, due bicchieri di vino e una bottiglia di acqua frizzante per 650ZAR (poco più di 37€). Ancora una volta tutto buono.

Rientriamo poi allo chalet un po’ tristi per passare quest’ultima notte sudafricana.

Sabato 8 Ottobre 2022

Dopo un’ultima notte tranquilla ci svegliamo e andiamo a fare colazione al ristorante: ancora una health brekfast e l’altra a base di omelette al formaggio e pomodoro e i soliti due cappuccini sempre per 200ZAR (circa 11€). Tutto buono.

Torniamo allo chalet, rifacciamo tristemente per l’ultima volta le valigie, facciamo check-out dalle “simpatiche” receptionnist e uscendo si lascia il permesso di entrata al parco.

Siccome è presto decidiamo di fare una strada più lunga per arrivare all’aeroporto di Port Elizabeth per poter ammirare altri bei paesaggi di questo bellissimo Paese.

Subito fuori l’aeroporto facciamo il pieno per 1.068,20ZAR (circa 60€) e dopo poco più 1.800 kilometri percorsi riconsegnamo la nostra Kia Sportage riempiendo dei moduli in seguito al piccolo incidente con l’albero (ma sembra siamo coperti).

Entriamo in aeroporto e aspettiamo una ventina di minuti prima che il check-in della Safair apra. Check-in veloce e al controllo sicurezza non c’è nessuno! In effetti malgrado la città sia importante l’aeroporto non è molto grande e ha pochi voli (e solo un caffè e un negozio di occhiali da sole).

Al caffé prendiamo il pranzo (che alla fine ci farà anche da cena): due bagel con omelette e formaggio spalmabile, due muffin (uno alla banana e l’altro ai tre cioccolati), un’acqua frizzante, una lattina di appletiser e due caffèlatte per 287ZAR (poco più di 16€).

Arriva poi l’ora di imbarcarci, rapidamente. Volo tranquillo, veloce e in orario per Johannesburg. Recuperiamo le valigie e andiamo a fare il check-in per il volo KLM per Amsterdam, ma è ancora presto, quindi aspettiamo una decina di minuti e poi saremo i primi a fare check-in. Per fortuna anche la frontiera e il controllo di sicurezza sono abbastanza veloci.

Aspettando l’imbarco prendiamo una bottiglietta di acqua frizzante per 18,90ZAR (poco più di 1€) e spendiamo gli ultimi rand in qualche souvenir.

E poi rivediamo gli ospiti israeliani del Villa Rosa di Cape Town con cui avevamo fatto per caso la visita dei giardini botanici che stanno ripartendo per Tel Aviv: degna conclusione di questa vacanza all’insegna degli incontri!

Ci imbarchiamo in orario ma decolliamo comunque con 45 minuti di ritardo. In teoria avevamo prenotato (e pagato) un posto vicino al finestrino per avare più posto, peccato che invece del finestrino ci sia un muro, quindi meno posto! E quanto sono scomodi i sedili della Boeing l’avevamo già detto, vero?

Per cena niente scelta, solo versione vegetariana (probabilmente per costi meno cari) che consiste in un cuscus secco. E poi si tenta di dormire.

Domenica 9 Ottobre 2022

Come al solito notte non di gran riposo (mancanza di spazio e sedili scomodi soprattutto) e per colazione dei pancake secchi (no, i pasti di KLM sono proprio una delusione!). Per non parlare di contenitori e posate di plastica per niente eco-friendly...

Arriviamo comunque in orario, ma per andare all’imbarco del volo per Parigi (sempre KLM) dobbiamo comunque passare di nuovo i controlli sicurezza (non si capisce l’utilità visto che siamo scesi da un aereo e i controlli li abbiamo già avuti) e chiaramente il controllo dei passaporti (con il PARAFE). Per fortuna entrambi abbastanza veloci.

Aspettando il volo prendiamo delle droste, delle mini gaufre e dei bulbi di tulipano. Il volo è in orario (e delle patatine in sacchetto per pranzo, no non ci siamo proprio KLM!).

L’attesa delle valigie è abbastanza lunga, ma poi arrivano e per fortuna la macchina ci aspetta per tornare a casa e concludere queste stupende vacanze.

Cosa dire a conclusione di questo viaggio? Che la parte del Sudafrica che abbiamo visitato offre dei paesaggi mozzafiato e abbiamo avuto l’occasione di vedere animali allo stato selvaggio nel loro ambiente naturale e la cosa ci ha emozionato tantissimo.

Al tempo stesso abbiamo avuto per tutto il viaggio uno strano sentimento quasi di tristezza e disagio che non ci ha fatto apprezzare fino in fondo questo Paese: in effetti malgrado sulla carta l’apartheid sia finito circa 30 anni fa, nella realtà la differenza fra i bianchi (per lo più ricchi) e i neri (per lo più poveri) resta enorme. Anche se non ci sono più leggi che impediscano ai neri di accedere a ogni tipo di posto di lavoro l’enorme disparità che c’è e soprattutto la mancanza di possibilità di accedere a un’istruzione completa (o almeno così sembra vedendo ragazzi di colore in strada in orari scolastici) fa sì che le persone di colore accedano solo a posti “inferiori” e i bianchi a posti “superiori”. Per esempio i gestori dei B&B dove siamo stati erano bianchi, ma il personale che rifaceva le camere, cucinava o serviva ai tavoli erano neri. Nei ristoranti a mangiare c’erano quasi esclusivamente bianchi mentre a servire ai tavoli erano quasi esclusivamente neri. Per non parlare dell’assenza quasi totale di coppie miste.

E poi le township... siamo ancora sconvolti dai kilometri e kilometri di township che si attraversano uscendo da Cape Town o arrivando a Port Elizabeth. E anche il paesino più piccolo sperduto nella campagna ha la parte “carina” dove risiedono quasi solo i bianchi e un po’ fuori, non in vista, la piccola township dove risiedono i neri. Sapendo che in più queste township non sono collegate con mezzi pubblici al resto della città, quindi spesso (anche sull’autostrada) si incontrano delle persone che vanno a piedi verso i posti di lavoro (facendo spesso autostop) o con dei piccoli “taxi collettivi”, dei piccoli van bianchi, che raccolgono su un po’ di persone e li portano a lavoro a costi stracciati.

Come detto abbiamo avuto lungo tutto il viaggio questo strano sentimento e non smettevamo di dirci per esempio quando eravamo seduti al ristorante a mangiare e serviti da queste persone gentilissime che poi probabilmente sarebbero dovute rientrare a piedi o quasi nelle loro baracche nelle township.

Se e quando possibile abbiamo lasciato mance anche più importanti di quello che le guide suggeriscono perché ci dicevamo che per noi non era grave dare 5€ invece di 3€ per esempio, ma coscienti che invece la persona con quei due euro supplementari ci avrebbe potuto mangiare magari un giorno in più (senza però esagerare per non ferirli sembrando che facessimo dell’elemosina).

Ma siccome non vogliamo finire questo racconto con una nota triste vi diciamo che comunque questo è un viaggio magnifico, malgrado le contraddizioni che si possano vivere, da fare almeno una volta nella vita (anche perché il turismo è uno dei pochi settori che fa lavorare proprio quella fascia di popolazione più debole di cui abbiamo parlato) e ancora una volta volevamo ringraziare Clara e Atiba Voyage per questo viaggio indimenticabile e perfetto che ci ha organizzato!

P.S.

La mattina del lunedì 10 ottobre come previsto abbiamo ricevuto a casa la cassa con le sei bottiglie di vino della Rickety!

 

 

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