Texas & Louisiana - Marzo 2024
31.05.2024 14:53Quest’anno per le ferie di primavera abbiamo deciso di tornare negli USA, ma di fare due stati meno conosciuti e, soprattutto uno, meno turistici di tanti altri (per lo meno per noi Europei): il Texas e la Louisiana, quindi il “profondo” sud degli States.
Per prima cosa come sempre abbiamo prenotato i voli, con Air France: 1.283,98€ per noi due con valigie in stiva per l’andata e il ritorno (con scalo per mancanza di voli diretti, quindi in parte operato da Delta Airlines).
Come sempre dopo i voli abbiamo prenotato la macchina direttamente con Budget: per un’auto di categoria compatta per 15 giorni con chilometri illimitati abbiamo pagato 842,14€.
Dopo aver stabilito l’itinerario e le tappe abbiamo prenotato gli hotel, a volte direttamente sui loro siti, a volte via grosse piattaforme di prenotazione.
Abbiamo poi comprato delle guide: la Routard sulla Louisiana, il Petit Fûté sul sud degli USA (ma abbiamo in seguito fatto solo le fotocopie di quello che ci interessava), una piccola Lonely Planet su New Orleans (queste tutte in francese) e una Lonely Planet sul Texas (in inglese).
Abbiamo in seguito preso 500$ in denaro liquido come sempre al CC Opera di Parigi (come oramai sapete viviamo nella sua regione) per 467,26€. Abbiamo pensato che avremmo pagato molte cose con la carta (visto che con la nostra non abbiamo spese di commissione) e che quindi non ci serviva molto denaro liquido.
Abbiamo in seguito fatto l’ESTA, il visto eletronico necessario per entrare negli States: 21$ a testa per una durata di due anni (decisamente aumentato rispetto all’ultima volta che l’avevamo fatto due anni prima, 14$). Ricordatevi di farlo almeno 72 ore prima della partenza anche perché rischiate di non partire in quanto è richiesto al check-in.
Le uniche altre cose che abbiamo prenotato in anticipo prima di partire sono state un rodeo e la visita alla NASA. Per le platations in Louisiana ci siamo detti che avremmo deciso una volta arrivati e a seconda delle disponibilità.
Questa volta ci siamo completamente scordati di registrare il nostro viaggio sul sito del Ministero degli Affari Esteri, Dove siamo nel mondo, ma vi consigliamo vivamente di farlo, visti anche i tempi che corrono.
E poi come sempre ultimamente per i nostri viaggi lunghi abbiamo “prenotato” la nostra Lady Chauffeur, Hayate, per i trasferimenti da e per l’aeroporto: una sicurezza per noi.
Per i preparativi è tutto, passiamo quindi al racconto del viaggio che troverete qui di seguito.
Sabato 23 Marzo 2024
Sveglia presto e dopo un rapido caffè Hayate è fuori puntuale che ci aspetta. Per fortuna c’è poco traffico fino a quando non arriviamo al Terminal 2E dell’aeroporto Charles de Gaulle: ci mettiamo più di 10 minuti per entrare! Salutiamo e ringraziamo Hayate e ci diamo appuntamento al 7 aprile.
Check-in automatico rapido, così come il passaggio della frontiera con il PARAFE e altrettanto rapido è anche il controllo della sicurezza.
Visto che è ancora abbastanza presto ci fermiamo da Exki per fare colazione: due cappuccini, due pain au chocolat, un pezzo di pane, della confettura e un succo d’arancia per 19,25€. Tutto buono.
Poi arriva l’ora dell’imbarco che si fa con il bus in quanto l’aereo non è attaccato all’hub, abbastanza veloce, ma laborioso. Decolliamo quindi con circa 30 minuti di ritardo verso le 10,45.
Dopo circa dieci ore di volo abbastanza tranquille atterriamo all’aeroporto di Dallas Fort Worth in orario alle 14,45 ora locale (la prima settimana avremo 6 ore di differenza con l’Italia e a partire della seconda settimana saliranno a 7 in quanto scatta l’ora legale in Europa, mentre negli States lo è già).
Il passaggio della dogana è abbastanza rapido e tutto sommato anche i bagagli non li aspettiamo a lungo.
Per recuperare la macchina bisogna prendere una navetta dell’aeroporto che porta all’hub delle agenzia di noleggio in circa dieci minuti (anche se la nostra a un certo punto si è fermata perché sembrava avesse un problema al motore). Ci mettiamo in fila alla Budget, poche persone davanti a noi ma aspettiamo comunque un po’. Ci viene poi assegnata una Dodge Charger, che non ci sembra poi così compatta...
Mettiamo il nostro GPS e in circa 40 minuti siamo al magnifico B&B di Fort Worth che ci ospiterà per le prossime tre notti, il The Rosen House Inn: 491,05$ per le tre notti con colazione, parcheggio e wi-fi, prenotate direttamente sul loro sito. Non c’è nessuno ad accoglierci, ma una mail spiega bene come accedere. Il B&B è uno dei più belli in cui siamo stati: arredato con tanti oggetti e mobili d’epoca, ma con gusto. Il quartiere dove si trova è molto bello, il Fairmount Southside Historic District.
Disfiamo le valigie, ci rinfreschiamo un po’ e visto che è quasi ora di cena prendiamo la macchina e in circa 5 minuti siamo sulla Magnolia Avenue dove decidiamo di mangiare subito tex-mex da Benito’s (1450 W Magnolia Ave, Fort Worth, TX 76104): dei nachos con formaggio fuso, una zuppa e due piatti con fajitas, riso, crema di fagioli e formaggio e una birra per 41$. Ottimo e abbondante!
Rientriamo al B&B stanchi per metterci a dormire in quanto è stata una lunga giornata.
Domenica 24 Marzo 2024
La notte passa tranquilla (ma con il rumore dei treni che fischiano in lontananza, rumore che ci accompagnerà spesso durante queste vacanze, ma sempre in lontananza, nulla di drammatico).
Scendiamo a fare colazione e conosciamo finalmente la padrona di casa, Kelly (e i suoi due bei cagnoloni): è simpaticissima e ci da tantissimi consigli (ma parla a una velocità impressionante e ogni tanto ci perdiamo). E poi è una cuoca provetta, le sue colazioni saranno indimenticabili tanto quanto il suo B&B. Oggi ci ha preparato delle uova alla Benedict e alla fiorentina con patate e bacon, frutta fresca su yogurt, succo a scelta (arancia, ribes o mela) e caffè americano (buono). Tutto eccellente!
Facciamo colazione con gli altri ospiti del B&B: un signore del Wisconsin che è in visita al figlio e una famiglia texana (ma lei è di San Francisco) che sono a Fort Worth per fare shopping. Tutti molto gentili e simpatici.
Prendiamo la macchina e andiamo ai Botanic Gardens: l’ingresso è di 15$ a persona (parcheggio gratuito). I giardini sono belli, peccato che oggi sia nuvoloso e tutto sommato non ci siano tantissimi fiori malgrado siamo in primavera. Ma molto belli comunque.
Riprendiamo la macchina e arriviamo in un altro quartiere storico di Fort Worth: gli Stockyards. Lasciamo la macchina in un parcheggio per 10$ per tutta la giornata. Il quartiere è bello con edifici tipici del far west ed è qui che si svolgono i rodei e si incrociano i “veri” cowboy della zona. Ci sono molti negozi di souvenir e ristoranti.
Come detto abbiamo prenotato un rodeo (non che ci interessasse particolarmente, ma eravamo curiosi di vedere lo show intorno) direttamente sul sito del Cowtown Coliseum dove si svolgeva: 73,50$ per noi due. Alla fine il rodeo si è rivelato un po’ deludente con due squadre che si sfidavano su varie specialità, quindi all’intervallo decidiamo di andare via (nel frattempo avevamo preso al bar del Coliseum un bretzel e una Sprite per 12$, il nostro pranzo). Ma prima prendiamo i primi souvenir.
Riprendiamo la macchina e andiamo a Downtown Fort Worth: dopo un po’ di giri riusciamo a parcheggiare (alla fine anche gratuitamente
perché restiamo meno di due ore). Passeggiamo e arriviamo nella zona di Sundance Square: carina con begli edifici che la circondano.
Da Red Mango (124 E 4th St, Fort Worth, TX 76102) prendiamo due cookies per 6$, che mangeremo stasera in camera.
Rientriamo al B&B e facciamo una bella passeggiata nel magnifico quartiere di Fairmount con delle bellissime case d’epoca. Torniamo in camera riposandoci un po’ prima di cena.
Per cena di nuovo sulla Magnolia Avenue (dove ci sono moltissimi ristoranti) ma questa volta a piedi impiegandoci neanche 10 minuti. Pensavamo di andare in un locale che fosse un classico ristorante di barbecue (che è tipico della cucina texana), ma invece è una sorta di fast food di barbecue cotto al momento, ma lasciamo perdere perché ci accorgiamo che molte cose sono già finite per stasera.
Andiamo quindi da Cane rosso (815 W Magnolia Ave, Fort Worth, TX 76104), una pizzeria all’italiana con forno a legna: prendiamo della mozzarella fritta in antipasto, una pizza “zoli” (con salame spianata e salsiccia) da dividere e una birra per 45$. Tutto buono.
Rientriamo poi in camera e ci mangiamo i due cookies che sono ottimi. E poi a nanna stanchi.
Lunedì 25 Marzo 2024
Notte tranquilla ma piovosa.
Scendiamo a fare colazione e questa mattina siamo i soli ospiti del B&B. Kelly è andata a lavorare e ci ha lasciato nelle mani altrettanto gentili della suocera che ci serve due mini quiche alle verdure con salsiccia e patate, frutta su yogurt, succo e caffé americano. Anche oggi tutto eccellente.
Prendiamo quindi la macchina e in circa mezzora siamo a Dallas, dove parcheggiamo pagando 12,99$ per tutta la giornata.
Purtroppo è lunedì e tutti i musei sono chiusi, soprattutto il The Sixth Floor Museum at Dealey Plaza, che è dedicato all’assassinio di JFK del 1963, fatto di cronaca che ha reso famosa questa città in tutto il mondo.
In effetti il museo è ospitato nel palazzo da cui l’assassino di Kennedy, Lee Oswald, sparò al presidente mentre transitava insieme alla moglie Jacqueline e al corteo presidenziale nella sottostante Dealey Plaza, dove ancora oggi sull’asfalto ci sono due grandi “X” nel punto in cui il presidente fu colpito.
Questa mattina il tempo non è ancora il massimo: molto nuvoloso e ogni tanto c’è qualche scroscio di pioggia. Comunque facciamo una bella passeggiata per downtown (deserta malgrado sia lunedì): il memoriale di JFK (non proprio bello), il Red Pegasus, la Pioneer Plaza con un’insieme di sculture che rappresentano una mandria di bufali e il cowboy che li segue, l’orrendo municipio e poi Main Street con qualche bel palazzo (sia grattacieli moderni che altri più “antichi”).
Ci fermiamo quindi da Commissary (1217 Main St, Dallas, TX 75202) per prendere due cortado, un muffin alla banana e noci e una brioche per 20,95$. Molto buoni.
Poi a Dealey Plaza prendiamo un trolley che fa il giro della città (50$ in due) con la guida che ci racconta molte cose interessanti sui vari luoghi in cui passiamo.
Riprendiamo quindi la macchina e ci dirigiamo verso Fair Park: un grande parco con molti musei, ma una volta arrivati siccome sono tutti chiusi lo è anche il parco.
Nel frattempo esce il sole e si comincia a stare bene, quindi decidiamo di andare all’Arboretum, che sono i giardini botanici della città (paghiamo 59$ per l’ingresso di noi due e il parcheggio): sono bellissimi, molto più colorati di quelli di Fort Worth e in riva a un enorme lago artificiale.
Rientrando a Fort Worth ci fermiamo all’outlet di Grand Prairie e ne approfittiamo per fare qualche acquisto interessante di marche americane.
Rientriamo quindi al B&B, lasciamo la macchina e gli acquisti e andiamo a piedi fino alla Magnolia dove questa volta ci fermiamo al ristorante di barbecue di ieri, Heim Barbecue (1109 W Magnolia Ave, Fort Worth, TX 76104): prendiamo due brisket con due contorni ciascuno (coleslaw, patata dolce americana arrosto e patatine fritte) per 51,61$. Molto buoni ma un po’ grassi.
Torniamo in camera per rifare le valigie perché domani lasceremo Fort Worth e soprattutto questo splendido B&B.
Martedì 26 Marzo 2024
Ci svegliamo e fa quasi freddo stamattina.
Scendiamo a fare colazione e con noi c’è una famiglia che abita in California, ma lei è originaria del Massachusetts e lui di Buffalo, nello stato di New York dove ci sono le cascate del Niagara (scoprendo che anche Kelly è originaria dello stesso stato): sono in viaggio per scegliere il college dove andrà il figlio. E lei parla molto bene italiano in quanto ha vissuto un paio d’anni a Torino in una compagnia teatrale (in effetti ci ricorda un’attrice, ma non riusciamo a capire chi!).
Come sempre la colazione è eccellente e oggi è di nuovo Kelly che ci coccola e ci serve un French toast con cream cheese al mirtillo che è spettacolare accompagnato dal solito bacon e patate e poi lo yogurt con frutta fresca, succo e caffè. Ci mancheranno le colazioni e la simpatia di Kelly!
Quindi la salutiamo, carichiamo la macchina e ripartiamo lasciando questo splendido B&B. Un paio d’ore circa e siamo ad Austin, la capitale del Texas. Lasciamo la macchina in un parcheggio centrale pagando 15$ per la giornata.
Per fortuna è una bellissima giornata di sole e fa abbastanza caldo. Facciamo una lunga passeggiata ammirando il Capitol (dove prendiamo qualche souvenir), la Congress Avenue fino al Butler Park sulle rive del Lady Bird Lake. Ci fermiamo in uno Starbucks (208 Barton Springs Rd, Austin, TX 78704) dove prendiamo due grilled cheese e due limonate per 26,11$. Buoni.
Ritornando verso la macchina passiamo sotto il South Congress Bridge che è noto perché ospita una colonia di pipistrelli, ma siccome è pieno giorno non si vedono (per ammirarli bisogna venire al tramonto, ma noi non saremo più ad Austin). Facciamo anche un salto al campus dell’Università del Texas che è vicino al parcheggio.
Riprendiamo la macchina e attraversando gli splendidi e colorati paesaggi della Hill Country (con tantissimi fiori di tutti i colori) in circa un’ora e mezza raggiungiamo Fredericksburg.
Facciamo check-in all’hotel che ci ospiterà questa notte, l’Inn on Barons Creek: 102,96$ per la notte con parcheggio, colazione e wi-fi inclusi prenotato via Expedia. Camera carina e spaziosa.
Lasciamo quindi la macchina e facciamo una passeggiata lungo la via principale di questa cittadina, la Main Street, con una serie di edifici molto belli testimonianza del passato tedesco della città. Peccato che la Main Street faccia parte della strada nazionale, quindi con un traffico continuo. Sono le 18 ma tutti i negozi o quasi sono già chiusi!
Per cena scegliamo l’Hitchin' Post Steakhouse (105 S Llano St, Fredericksburg, TX 78624): prendiamo del formaggio fritto piccante in antipasto, una bistecchina di pollo, un doppio cheeseburger alla texana, un banana cream pie e due bicchieri di vino locale (visto che la regione ne produce di molto buono) per 105,93$. Tutto eccellente.
Poi facciamo ancora due passi prima di tornare in hotel per passare la notte.
Mercoledì 27 Marzo 2024
Dopo una notte tranquilla ci svegliamo e facciamo colazione a buffet, corretta per l’hotel ma rimpiangiamo quelle di Kelly!
Poi dopo aver fatto check-out riprendiamo la macchina: oggi il cielo è di nuovo coperto. Andiamo verso Bandera, ma ogni tanto piove. Arrivati nella cittadina cerchiamo di vistare un ranch, ma la pessima giornata ci fa desistere.
Quindi decidiamo di andare direttamente alla nostra prossima tappa: San Antonio, che raggiungiamo in poco più di un’ora.
Per prima cosa visiteremo le sue famose missioni, che sono patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. Cominciamo con quella molto bella di San José e poi passiamo a quella di Concepcion, altrettanto bella e dove al Café El Camino de San Antonio (807 Mission Rd, San Antonio, TX 78210) prendiamo un sandwich all’insalata di tonno, uno all’insalata di tacchino e due caffé per 19,48$. Sandwich buoni ma il caffè è una schifezza.
Continuiamo a visitare le missioni con quella di San Juan e quella di Espada, molto belle e in più è uscito anche un bel sole.
Arriviamo quindi all’hotel che ci ospiterà per le prossime due notti, il TownePlace Suites San Antonio Downtown Riverwalk: 371,93$ per le due notti con parcheggio, colazione e wi-fi inclusi prenotato direttamente sul sito dell’hotel. Albergo carino ricavato in un ex grande magazzino. La camera è in realtà un monolocale con angolo cottura incluso.
Disfiamo quindi le valigie, ci riposiamo un po’ e poi partiamo alla scoperta di questa città. A due passi dall’hotel c’è una delle sue attrazioni più importanti, il Riverwalk. E ce ne innamoriamo immediatamente! In effetti le rive del fiume San Antonio sono un susseguirsi di ristoranti e negozietti con tanto verde e sul fiume navigano barchette piene di turisti.
Quindi percorriamo buona parte del Riverwalk ammirando anche bei palazzi e comprando qualche souvenir. Poi andiamo da Casa Rio (430 E Commerce St, San Antonio, TX 78205) per cenare su un tavolino sul Rivewalk in riva al fiume. Prendiamo dei nachos in antipasto e poi un “El Rio” (un fluta al pollo, un tamale al pollo, chili e riso), un “Fluta Plate” (tre fluta di pollo, crema di fagioli, riso e guacamole), una Pepsi e una birra Alamo Amber Lager per 41,97$. Tutto ottimo.
Facciamo ancora una passeggiata lungo il Riverwalk, ma a un certo punto inizia a piovere leggermente. Per fortuna l’hotel è a due passi, quindi decidiamo di rientrare, fermandoci prima da Voodoo Doughnut (400 E Houston St, San Antonio, TX 78205) dove prendiamo un Portland Cream (come il Boston Cream) e un donut Viscous Hibiscous (all’ibisco) per 8,25$ che ci gustiamo tranquillamente in camera (ottimi) mentre fuori piove più forte. Quindi ci mettiamo a dormire.
Giovedì 28 Marzo 2024
Notte abbastanza tranquilla anche se siamo in pieno centro. Colazione a buffet semplice ma ok per un hotel a due stelle.
Ripartiamo alla scoperta della città. Un’altra attrazione maggiore della città è a pochi minuti dall’hotel: il celebre Forte di Alamo. L’ingresso è gratuito e la visita interessante (e uscendo prendiamo altri souvenir).
Poi decidiamo di fare la mini crociera sul fiume: in effetti ieri pomeriggio c’erano file lunghissime, questa mattina arrivando alle 10 quando apre non c’è quasi nessuno. Facciamo i biglieti al botteghino della Go Rio San Antonio River Cruise e ci imbarchiamo. Siamo una decina e il nostro pilota/guida, Justice, è molto simpatico e bravo. E la crociera molto carina.
Dopo la crociera andiamo a piedi in circa venti minuti nel magnifico King William Historic District: come indica il nome è un quartiere storico con splendide case d’epoca, veramente bello.
Andiamo quindi alla Tower of the Americas (71,44$ per noi due, biglietto combinato mini crociera e torre) dove un ascensore ci porta in pochi minuti in vetta da dove si ammira il panorama di questa magnifica città!
Al centro commerciale Shops at Rivercenter da Cinnabon & Auntie Anni’s (849 E Commerce St, San Antonio, TX 78205) prendiamo un bretzel bite e due cinnamon roll piccoli (ma in effetti normali) per 16,96$ che andiamo a mangiare in camera con il caffè dell’hotel: cinnamon roll sempre eccellenti!
Ripartiamo e visitiamo la cattedrale di San Fernando che è molto carina e poi subito dietro passando davanti al bel municipio entriamo nello Spanish Governor’s Palace (5$ a persona): visita carina e interessante.
Volevamo in seguito andare al The Buckhorn Saloon & Museum che è allo stesso tempo un museo e un saloon originale, ma una volta arrivati davanti (tra l’altro quasi di fronte al nostro hotel) abbiamo scoperto che stava chiudendo in anticipo a causa di una evento privato. Siamo quindi andati a visitare La Villita che è una sorta di ricostruzione di un quartiere storico che ospita ristoranti e negozi: carino.
Rientrando in hotel ci fermiamo in un CVS (211 Losoya St, San Antonio, TX 78205) per prendere una bottiglia d’acqua frizzante e due gelati a biscotto per 11,61$ visto che oggi fa anche caldo. E i gelati (otttimi) ce li gustiamo al fresco in camera dove ci riposiamo anche un po’ aspettando l’ora di cena.
Cena che decidiamo di fare da The County Line (111 W Crockett St #104, San Antonio, TX 78205) sempre lungo il Riverwalk: prendiamo un “Turkey Platter” (tacchino grigliato al pepe con insalata di patate e coleslaw), due “Meat Combo” (salsiccia e tacchino al pepe grigliati con insalata di patate e patatine fritte), un banana pudding, una birra e una Pepsi per 68,30$. Tutto molto buono.
Facciamo ancora una lunga passeggiata lungo tutto il magnifico Riverwalk e torniamo in hotel per fare le valigie prima di metterci a dormire.
Venerdì 29 Marzo 2024
La notte è abbastanza tranquilla, malgrado una famiglia vicino con un bambino abbastanza rumoroso.
Facciamo colazione e poi check-out. Ma la valet non riesce ad aprire la cassaforte con le chiavi delle macchine! Dopo un po’ arriva una ragazza della reception e ci riesce.
Quindi lasciamo la meravigliosa San Antonio. Dopo circa due ore e mezza di strada arriviamo a Houston, la città più grande del Texas, con il suo bello skyline.
Parcheggiamo pagando 6,99$ per tre ore e facciamo un bel pezzo del Buffalo Bayou Park, che ci fa anche attraversare una deserta downtown: bei panorami sullo skyline, ma niente di più.
Riprendiamo qundi la macchina e arriviamo alla Rothko Chapel: la visita è gratuita e come dice il nome è una sorta di cappella spirituale (ma non religiosa) dove raccogliersi e ritrovarsi con grandi quadri del pittore Mark Rothko. Interessante ma non troppo nelle nostre corde (e con poca luce per poter ammirare bene i dipinti).
Riprendiamo la macchina per andare all’Hermann Park, ma una volta arrivati capiamo subito dove erano finiti gli “Houstoniani”: qui! E infatti c’è un traffico incredibile e i vari parcheggi sono pieni tanto che alla fine rinunciamo.
Quindi andiamo direttamente all’hotel che ci ospiterà per le prossime due notti, l'Hilton Garden Inn Houston Clear Lake NASA: 342,73$ per le due notti con parcheggio, wi-fi e colazione inclusi prenotato sul sito dell’hotel. Hotel carino ma non ancora del tutto finito, con varie zone in lavori.
Disfiamo le valigie e andiamo da Target (1801 W Bay Area Blvd, Webster, TX 77598) per prendere un po’ di cose da portare a casa.
Rientriamo in hotel e aspettando ora di cena mangiamo dei nachos e del melone a pezzi presi da Target visto che a pranzo avevamo mangiato solo una merendina.
Andiamo a cenare da The Cheesecake Factory (1450 W Bay Area Blvd, Friendswood, TX 77546): prendiamo un hamburger con patatine fritte, un meatloaf (polpettone) con mais e patate schiacciate, un cheesecake al lime, un cheesecake ciliegia e cioccolato Ghirardelli, una birra e un bicchiere di prosecco per 103,98$. Tutto ottimo e i cheesecake stratosferici come sempre!
Poi facciamo un giretto da Macy’s (200 Baybrook Mall, Friendswood, TX 77546) senza prendere nulla e torniamo in hotel per la notte.
Sabato 30 Marzo 2024
La notte passa tranquilla e dopo una buona colazione a buffet prendiamo la macchina per raggiungere l’attrazione dove passeremo tutta la giornta: la NASA. Avevamo prenotato direttamente sul loro sito i biglietti d’ingresso (95$ in due) per le 10 della mattina con incluso il trenino che porta alla “Torre di controllo” (l’Historic Mission Control Tour).
Arriviamo in circa 10 minuti e parcheggiamo (10$ per la giornata): c’è già abbastanza gente, ma per ora niente fila per entrare.
Una volta dentro andiamo al banco delle informazioni dove ci spiegano che ci sono altri due tour in trenino oltre a quello che abbiamo prenotato in anticipo (anche perché sul posto non è possibile) per le 15,30: quello che porta al Rocket Park (il George W.S. Abbey Rocket Park Tour) dove non serve prenotare e quello che fa visitare dei laboratori della NASA (l’Astronaut Training Facility Tour) che ci prenotano per le 12,30.
Andiamo quindi a metterci in fila per il Rocket Park dove non c’è nessuno; arriva il trenino che si riempie a malapena e in pochi minuti ci porta al parco: all’esterno ci sono già dei razzi poi si entra in un enorme capannone dove è ospitato il Saturn V, enorme! E poi un’esposizione interessante su tutte le missioni Apollo che hanno portato l’uomo sulla luna: emozionante.
Riprendiamoil trenino che attraversa anche zone con molto verde dove sono ospitati bisonti e daini che ci lascia sotto un aereo con sopra uno Space Shuttle! E questa volta si può entrare dentro e cercare di capire la vita egli astronauti in questo piccolo spazio. Molto interessante.
Inizia a esserci molta gente e visto che abbiamo il secondo tour alle 12,30 decidiamo di pranzare anche se non sono ancora le 12, quindi alla caffetteria prendiamo un’insalata mista di pollo, un sandwich al prosciutto cotto e cheddar e una bottiglia d’acqua per 38,60$. Buoni ma decisamente cari.
In seguito aspettando l’ora del secondo trenino visitiamo un po’ di sale interessanti che sono al Center e ci rendiamo conto che c’è sempre più gente: c’è fila all’ingresso (noi ne abbiamo avuta) e per il trenino per il Rocket Park c’è una fila incredibile che prende tutta l’enorme hall d’ingresso!
Alle 12,30 ci presentiamo al nostro trenino che come detto ci fa fare un giro esterno di tutti i vari edifici qui ospitati e poi si ferma in uno dove entriamo e vediamo dall’alto un enorme laboratorio dove si studiano i vari aspetti di una missione (ma oggi è sabato e non c’è nessuno che lavora).
Il trenino ci lascia ancora una volta sotto lo Space Shuttle: ma anche qui c’è una fila incredibile ora, che prende tutte le scale per accedere e buona parte del grande spazio sottostante! Noi per fortuna la mattina siamo entrati senza fila e abbiamo potuto fare la visita tranquillamente.
Ci mettiamo quindi in fila per visitare lo Skylab: interessante e carino. C’è sempre più gente e le file per i trenini e le varie attrazioni sono veramente incredibili! Per fortuna noi siamo arrivati presto all’apertura! Prendiamo due “latte” alla caffetteria per 10,28$, ma anche avendo chiesto la versione piccola sono troppo lunghi per noi!
Andiamo poi al trenino per la stazione di controllo: in effetti ci porta nella stazione di controllo da dove è stato guidato il primo allunaggio nel ormai lontano luglio 1969. Si rivive proprio l’emozione di quei momenti frenetici quando l’Apollo 11 ha toccato terra (anzi luna) e quando Armstrong e Aldrin hanno toccato il suolo lunare. Molto emozionante! Ci si chiede come ci siano riusciti quando si vede davanti a noi come lavoravano, con computer appena concepiti e dati sulle lavagne! Ci spiegano che la stazione di controllo attuale è al piano inferiore dove ci sono persone h24 in contatto con l’ISS.
Prima di ripartire facciamo una sosta obbligata al negozio di souvenir.
Visita interessante ma si fa un po’ fatica ad organizzare la giornata, non c’è un itinerario consigliato o un percorso logico da seguire. Vi consigliamo in ogni caso di prenotare il trenino per la stazione di controllo e di arrivare presto la mattina.
Rientrando in hotel ci fermiamo da The Cheesecake Factory (1450 W Bay Area Blvd, Friendswood, TX 77546) per prendere per asporto una fetta di cheesecake red velvet e una alla banana per 22,14$. E poi rientriamo in hotel per riposarci prima di cena.
A cena andiamo a piedi da Freebirds World Burritos (528 W Bay Area Blvd #100, Webster, TX 77598), dove prendiamo due burrito (uno al pollo e uno al maiale), dei nachos con salsa al formaggio e due soda (a volontà) per 32,84$. Tutto molto buono.
Rientriamo in camera per mangiarci i due cheesecake che sono come sempre strepitosi prima di rifare le valigie e metterci a dormire.
Domenica 31 Marzo 2024
Un’altra notte tranquilla e un’altra buona colazione.
Poi facciamo check-out e riprendiamo la strada verso est. La prima tappa è Beaumont che raggiungiamo in poco più di un’ora. In effetti avremmo voluto visitare lo Spindletop & Gladys City Boomtown Museum, ma la domenica mattina è chiuso e in più oggi essendo Pasqua non apre neanche il pomeriggio. Riusciamo comunque a vedere qualche struttura dall’esterno. Peccato.
Lasciamo quindi il Texas, che ci ha piacevolmente sorpreso con le sue belle colline fiorite, con tanto verde che non ci aspettavamo e belle città, su tutte la meravigliosa San Antonio. Ci aspettavamo di vedere ovunque pozzi di petrolio lungo la strada, ma invece non ne abbiamo visto nessuno, solo delle raffinerie nelle zone industriali di San Antonio e soprattutto Houston.
Entriamo in Louisiana e in poco più di due ore arriviamo a Lafayette, capitale del della regione Cajun. La città ci sembra ancora una volta fantasma, ma visto che è Pasqua forse è normale. La cattedrale e il vicino museo Alexandre Mouton House (che è chiuso) sono carini. Raggiungiamo poi il campus della University of Louisiana, che è molto carino e dove sorge il Cypress Lake, piccolo lago con tartarughe e soprattutto alligatori: impressionante vederli a pochi metri in acqua!
Riprendiamo la macchina e arriviamo al Vermilionville Historic Village (12$ a testa): ricostruzione storica di un tipico villaggio Cajun con case, scuola, chiesa e atelier di artigiani e ogni tanto si trova anche un figurante che ci racconta come si viveva all’epoca (sforzandosi di parlare francese con noi quando gli diciamo che viviamo in Francia). Visita molto interessante, villaggio carino e uscendo prendiamo altri souvenir.
Arriviamo quindi in hotel, il Comfort Suites Oil Center, 110,67$ per la notte con colazione, wi-fi e parcheggio inclusi prenotato direttamente sul sito dell’hotel. Aspettando la cena (a pranzo abbiamo mangiato delle chips e una merendina) ne approfittiamo per fare la lavatrice visto che ieri non funzionava: 1,50$ per un ciclo di lavaggio seguito da tre cicli di asciugatura a 1$ l’uno.
Per cena andiamo a piedi nella vicina Outback Steakhouse (1600 W Pinhook Rd, Lafayette, LA 70508) dove prendiamo delle crocchette di mac & cheese in antipasto, un polpettone, una bistecca di maiale, una fetta di dolce a sei strati di cioccolata, una birra e una Coca per 88,36$. Tutto molto buono.
Torniamo poi in camera per stirare i panni in quanto anche dopo tre cicli di asciugatura erano praticamente bagnati.
Lunedì 01 Aprile 2024
Notte tranquilla, colazione corretta e poi prima di fare check-out ancora a stirare perché i panni sono sempre umidi!
Riprendiamo la macchina e in circa trenta minuti siamo ai Rip Van Winkle Gardens (30,16$ per noi due per la visita dei giardini e quella guidata della casa). I giardini sono molto belli in riva a un bel lago con moltissimi pavoni che circolano liberamente. Anche la casa è molto bella e la visita interessante, ma ancora una volta pur essendo in primavera non ci sono molti fiori.
Pranziamo al ristorante dei giardini, il Cafe Jefferson (5505 Rip Van Winkle Rd, New Iberia, LA 70560) dove ordiniamo pollo piccante con andouille della Louisiana e Caesar salad, una scodella di gumbo ai gamberetti, una fetta di dolce di noci di pecan al bourbon, un apple blossom (una apple pie a forma di bocciolo) e due limonate per 56,44$. Tutto ottimo.
Riprendiamo la macchina e in circa trenta minuti siamo alla Tabasco Factory: paghiamo 31,77$ in due per la visita della fabbrica e dei vicini giardini Jungle Gardens. La visita del museo è interessante con la spiegazione di ogni tappa di preparazione e affinaggio della salsa a base di Tabasco. Prima di passare ai giardini prendiamo dei souvenir.
Anche la visita dei giardini è bella e interessante e si fa in macchina per due ragioni: sono molto grandi e poi ospitano tanti animali in libertà, fra i quali gli alligatori. Ogni tanto ci si ferma e si scende per ammirare i bei paesaggi. E anche qui prima di ripartire ci fermiamo a prendere altri souvenir.
Attraversiamo New Iberia con un bel quartiere con belle case d’epoca prima di arrivare a Franklin e al B&B che ci ospiterà questa notte, il The Fairfax House Inn, 127$ con parcheggio, wi-fi e colazione inclusi prenotato via Expedia. Il B&B è magnifico: una bellissima casa in stile coloniale sia all’interno che all’esterno (ci sembra di essere in un set di un film d’epoca) e i proprietari veramente gentili.
La proprietaria ci dice che il lunedì a Franklin sono aperti solo i fast-food, quindi decidiamo di andare al supermercato Super 1 Foods (204 Northwest Blvd, Franklin, LA 70538) per prendere per cena due insalate miste, uno sfilatino di pane, due mini sacchetti di chips, del melone tagliato e due mini pie (alle mele e alle ciliegie) per 27,42$.
Ceniamo quindi in uno dei tanti saloni del B&B e prima di rientrare in stanza ci mettiamo su una sedia a dondolo sul portico.
Martedì 02 Aprile 2024
La notte è passata tranquilla, scendiamo a fare colazione, che è buona, ma visto il posto potrebbe migliorare, sia il servizio sia la qualità, ma non ci lamentiamo.
Ripartiamo e in meno di un’ora siamo a Thibodaux, ma ci chiediamo ancora cosa ci avesse trovato di bello la guida, infatti tiriamo dritti senza neanche fermarci e capiamo lo stupore della padrona del B&B quando le avevamo detto che saremmo passati qui!
Un’altra ora di macchina e arriviamo a Baton Rouge, la capitale della Louisiana. La prima tappa è alla Magnolia Mound Plantation. Sarà la prima visita di una serie di piantagioni qui in Louisiana, perché nel bene e (soprattutto) nel male hanno segnato la sua storia e quella degli stati del sud degli USA. Paghiamo 25,06$ in due per una visita guidata interessante.
Prima di ripartire mangiamo dei cracker al cheddar e del melone tagliato per pranzo presi in un Walmart lungo la strada per arrivare a Baton Rouge.
Riprendiamo la macchina e in pochi minuti siamo a downtown, parcheggiamo (6,35$ per tre ore) e facciamo una passeggiata, ma insomma... Il Louisiana Capitol non è un granché, c’è un quartiere carino, lo Spanish Town con delle belle casette. Poi scendiamo lungo le rive del Mississippi e la delusione è forte: il fiume è di un marrone scuro che sembra più fango che acqua e lungo le sue rive sorgono orrende fabbriche e raffinerie.
Riprendiamo la macchina e arriviamo all’hotel di questa notte, il Drury Inn & Suites Baton Rouge, 161,16$ per la notte con parcheggio, wi-fi e colazione inclusa prenotato sul sito dell’hotel. Alla reception scopriamo che è inclusa anche la cena a buffet, ma noi abbiamo già appuntamento per la cena.
Comunque prima di andare a cena passiamo per il ristorante dove spizzichiamo qualcosa rapidamente visto che il pranzo è stato molto light. E poi in circa mezzora arriviamo a Zachary, dove ceneremo al South Plains Food Company (1605 Mount Pleasant - Zachary Rd, Zachary, LA 70791).
Come detto abbiamo un appuntamento: in effetti a Jackson (a nord di Zachary) vive una coppia (lei Italiana e lui Americano) amici di una coppia di sorelle nostre amiche che abbiamo conosciuto nel viaggio in Giordania (trovate qui il diario). Prima di partire ci avevano dato molti suggerimenti per il viaggio, quindi è stata l’occasione giusta per conoscerli “dal vivo”.
Prendiamo in antipasto il boudin della Louisiana in egg roll, delle crocchette di gamberetti e dei calamari fritti, poi il pescegatto fritto con insalata di patate e coleslaw, pescegatto alla griglia, un fried seafood po’boy con pudding di mais e un’insalata di gamberetti e poi due cheesecake e una birra e dell’acqua. Tutto eccellente e i nostri nuovi amici hanno insistito per offrirci la cena. Siamo stati molto contenti di conoscerli perché sono molto gentili e simpatici. Ora li aspettiamo qui in Francia!
Li salutiamo e quindi rientriamo in hotel per la notte.
Mercoledì 03 Aprile 2024
Ci svegliamo, facciamo colazione e check-out e in circa trenta minuti arriviamo alla Whitney Plantation: la visita si fa con un’audioguida e paghiamo 52,37$ in due (prenotata su Internet la vigilia). Il posto sembra un paradiso, poi si comincia la visita che è fatta dal punto di vista degli schiavi e di come “vivevano” (o meglio sopravvivevano) e il cuore si stringe in una morsa incredibile, con la dicotomia fra la bellezza del posto e le testimonianze che si ascoltano. Una delle visite più toccanti di questo viaggio.
Oggi si sta molto bene, infatti i giorni scorsi in Louisana sono stati caratterizzati da un cielo plumbeo e un caldo afoso. Oggi invece c’è un bel cielo blu e l’aria è decisamente più leggera e ventilata e a una temperatura perfetta.
Dopo aver preso dei souvenir ripartiamo e in pochi minuti arriviamo alla The Houmas House, seconda piantagione che visiteremo oggi e dove passeremo anche la notte.
È ora di pranzo quindi al Dixie Cafe at Houmas House and Gardens (40136 Highway 942 River Road, Darrow, LA 70725) pranziamo a buffet per 25$ ciascuno (bibite e caffè inclusi), tutto molto buono.
Visitiamo poi gli splendidi giardini della piantagione e l’interno della meravigliosa casa (80,46$ in due). La visita dei giardini è libera mentre quella della casa si fa in gruppo: ogni mezzora suona una campana, ci si raduna e una guida in costume ci spiega l’interno della casa e la storia della piantagione e della famiglia. Quando è stato il nostro turno abbiamo avuto la sorpresa di fare una visita privata in quanto non si è presentato nessun altro. Molto interessante.
I giardini sono veramente belli e la casa anche: sembra di essere catapultati all’interno del film Via col vento. L’unico appunto che si potrebbe fare di questa visita è la mancanza assoluta di riferimenti alla schiavitù.
Andiamo poi alla reception della parte hotel, l’Inn at the Houmas House, 233,46$ per la notte con parcheggio, wi-fi e colazioine inclusi prenotato via Booking. Ci dicono che hanno qualche problema, quindi aspettando che lo risolvano visitiamo The Great River Road Museum (gratuito), abbastanza interessante. Subito dopo ci danno la chiave, arriviamo ma scopriamo che la camera che ci hanno assegnato non è quella che avevamo prenotato, ritorniamo quindi alla reception e capiamo che Booking non ha spedito una modifca effettuata dopo la prima prenotazione. Alla fine ci fanno un upgrade gratuito alla suite.
Aspettiamo quindi ora di cena passeggiando nei giardini e godendoci la suite. Per cena avevamo prenotato uno dei ristoranti della plantation, il The Carriage House (40136 LA-942, Darrow, LA 70725): prendiamo in antipasto una “Houmas salad” (bluecheese, noci pecan, mirtilli, mela e vinaigrette allo sciroppo di zucchero) e una “baked potato soup” (crema di patate, cheddar e bacon), per piatti un “eggplant Napoleon” (melanzana fritta con granchio e salsa allo zafferano) e un “breast chicken” (pollo grigliato con purè di patate dolci e zucchine grigliate) poi un “Creole cheesecake” (alla crema di bourbon), un bicchiere di vino bianco e una birra per 142,57$. Tutto eccellente e il ristorante veramente molto bello.
Rientriamo tranquillamente in camera attraversando il giardino illuminato tutto per noi: una meraviglia.
Giovedì 04 Aprile 2024
La notte passa abbastanza tranquillamente, ma l’insonorizzazione fra le camere è praticamente inesistente. Facciamo una buona colazione a buffet al Dixie Cafe e poi ripartiamo.
La prima tappa è un’altra piantagione, la Oak Alley Plantation che raggiungiamo in circa mezzora. Paghiamo 63,33$ in due (prenotata su Internet la vigilia) per la visita libera dei bei giardini e quella guidata della casa (bella ma la Houmas lo era di più). La famosa entrata con la sfilata di querce è un po’ meno scenografica in quanto ha sofferto con uno dei tanti uragani che colpiscono la regione. Comunque molto bella e qui c’è anche una sezione sulla vita degli schiavi. E prima di ripartire prendiamo ancora dei souvenir.
Pochi minuti e siamo all’ultima piantagione che visiteremo qui in Louisiana e in questo viaggio, la Laura Plantation, che è una piantagione in stile creolo. Paghiamo 50$ in due per una visita guidata (con 10$ di sconto perché abbiamo visitato la Whitney Plantation). Una piantagione ancora diversa che ci ha permesso di scoprire tutte le varie sfaccettature di questa regione.
Ma tutta questa zona a causa dell’inquinamento e delle tantissime raffinerie che qui sorgono è chiamata Cancer Alley, triste nome che rispecchia anche una triste realtà.
In poco più di un’ora arriviamo all’ultima tappa di questo bellissimo viaggio, New Orleans, conosciuta anche come NOLA (New Orleans, LousianA). Andiamo direttamente all’hotel che ci ospiterà per le ultime due notti, l’Hotel Provincial, a margine dell’effervescente French Quarter. Per le due notti con wi-fi abbiamo pagato 402,99$ via Booking. Lasciamo la macchina al valet e facciamo check-in. L’hotel è molto bello in puro stile French Quarter e sono tutti molto gentili. La camera è bella e disfiamo le valigie.
Quindi partiamo alla scoperta di questo quartiere celebre in tutto il mondo: molto bello e caratteristico e fin troppo “vivo”! Percorriamo la bellissima Royal Street con le case con i tipici balconi in ferro battuto e arriviamo sulla Jackson Square con la Cattedrale di St. Louis e il bel parco, uno dei punti di ritrovo della città. E poi ci affacciamo sul Mississippi, ma anche qui le cose non cambiano e non è molto bello.
Rientriamo in hotel e aspettando l’ora di cena al bar, l’Ice House Bar (1024 Chartres St, New Orleans, LA 70116), prendiamo una birra e una Coca per 5,50$ (grazie ad un buono offerto al check-in).
Per cena seguiamo il suggerimento della receptionist e andiamo da Oceana Grill (739 Conti St, New Orleans, LA 70130) dove aspettiamo circa venti muniti prima di avere il tavolo. Prendiamo delle “Louisiana Crabmeat” in antipasto (nugget di granchio piccanti), un “Taste of New Orleans” (zuppa di scampi, jambalaya, salsiccia, riso e fagioli), un “Blackened Chicken” (pollo speziato con jambalaya e spinaci), una limonata e una birra per 88,49$. Tutto molto buono.
E poi ancora una lunga passeggiata nel French Quarter passando anche nella celebre Bourbon Street, che di sera diventa una discoteca a cielo aperto!
Venerdì 05 Aprile 2024
La notte passa tranquilla perché come detto l’hotel è in una zona tranquilla del French Quarter (chiamato anche Vieux Carré).
Prendiamo un caffè e mangiamo una merendina in camera e poi andiamo da Café du Monde (800 Decatur St, New Orleans, LA 70116) per prendere i suoi famosi beignet. Ne prendiamo per asporto sei e un “latte” e andiamo a gustarceli tranquillamente al sole su una panchina di Jackson Square: squisiti e per niente unti.
In seguito in un visitor center della città prenotiamo il tour New Orleans City & Cemetery delle 14,30 (115,98$ per noi due).
Andiamo poi nel vicino Faubourg Marigny (attraversando anche il French Market dove prendiamo altri souvenir): il quartiere è molto bello con belle case e molti locali dove si suona la vera musica di New Orleans, cioè il blues e il jazz, soprattutto nella Frenchmen Street. Decisamente meno turistico del celebre French Quarter!
Ci facciamo quindi tutta la celebre Bourbon Street alla luce del giorno, meno viva e rumorosa, ma confermiamo che la Royal Street è decisamente più bella. Arriviamo fino alla Canal Street che era lo spartiacque fra la città anglofona e quella francofona. E da lì arriviamo sul Riverwalk del Mississippi, passeggiata carina ma il fiume veramente non ci affascina.
Da Walgreens (619 Decatur St, New Orleans, LA 70130) prendiamo una bottiglia d’acqua frizzante per 1,73$. E da Central Grocery (923 Decatur St, New Orleans, LA 70116) un’enorme muffuletta per 19$ che andiamo a mangiare in camera (ma un quarto lo lasceremo a uno dei tanti barboni della città perché troppo grande per noi due).
Andando al punto dove ci prenderanno per la visita del pomeriggio visitiamo il Louis Armstrong Park: bel parco proprio a margine del French Quarter.
Il pulmino della Cajun Encounters Tour arriva in orario. Siamo i primi, poi in altri punti della città raccoglie altre persone e alla fine il pulmino è pieno. Attraversiamo i quartieri French Quarter, Faubourg Marigny, Tremé e Fairgrounds, il New Orleans City Park e ancora i quartieri Uptown, Touro, Garden District e Museum District. Ci fermiamo al Cimitero N° 3 per una rapida visita e alla Seven Three distillery (301 N Claiborne Ave, New Orleans, LA 70112).
Alla fine il tour dura quasi tre ore, la guida è simpatica, ci racconta tanti aneddoti e storie della città e anche quanto questa abbia sofferto con il passaggio del famoso uragano Katrina nel 2005, seminando morte e distruzione. E quanto sia stato difficile e lungo rialzarsi.
Scendiamo all’altezza della Canal Street e rientriamo a piedi in hotel, fermandoci a prendere altri souvenir e da Walgreens (619 Decatur St, New Orleans, LA 70130) prendiamo una bottiglia d’acqua frizzante per 1,73$.
Andiamo a cena presto, visto che ieri abbiamo fatto la fila, ma da Coop's Place (1109 Decatur St, New Orleans, LA 70116) non ce n’è, quindi entriamo diretti e ci sediamo. Prendiamo dei gamberetti fritti in antipasto e due porzioni ciascuno di pollo fritto con coselow e jambalaya, una birra e una Coca per 67,82$. Buono ma non eccezionale. E locale buio e rumoroso.
Passeggiamo di nuovo in un animatissima Bourbon Street, praticamente una discoteca a cielo aperto. Da Kilwins (600 Decatur St Suite 106, New Orleans, LA 70130) prendiamo due coppette di gelato con due gusti per 22,86$. Il gelato ce lo gustiamo su una panchina sul Riverwalk e poi passeggiata lungo il Mississippi prima di rientrare in hotel per quest’ultima notte.
Sabato 06 Aprile 2024
Ancora una bella notte tranquilla.
Scendiamo a fare colazione da French Toast (1035 Decatur St, New Orleans, LA 70116). Prendiamo un “King French Toast” (un cubo di French Toast farcito con creamcheese alla fragola), uno classico con mirtilli e fragole, due caffè e un succo d’arancia per 50$. Tutto eccellente!
Poi facciamo un’ultima passeggiata fino a Jackson Square e lungo il Mississippi (e prendiamo gli ultimi souvenir).
Rientriamo in hotel, facciamo le valigie e check-out (pagando 90$ per i due giorni di parcheggio della macchina). E in circa mezzora siamo all’aeroporto di New Orleans. Lasciamo la nostra Charger, che come tutte le Dodge consuma molta benzina (per fortuna l’abbiamo pagata in media 3$ al gallone, quindi non molto cara) e che tutto sommato non era neanche troppo comoda.
Poi una navetta ci riporta al terminal (anche qui c’è un hub staccato per le agenzie di noleggio). Il check-in è rapido e anche i controlli di sicurezza.
È ora di pranzo e aspettando di imbarcarci ci finiamo un pezzo di pane, dei crackers, l’ultima merendina e poi prendiamo in uno stand di Café du Monde tre beignet e una bottiglia d’acqua per 7,82$.
Non sappiamo perché ma è la seconda volta che voliamo con Delta ed è la seconda volta che l’imbarco è veramente confusionario. Alla fine decolliamo con dieci minuti di ritardo alle 15,35 e atterriamo con cinque minuti di ritardo alle 18,00 ad Atlanta in Georgia (circa un’ora di volo).
Dobbiamo cambiare di terminal e c’è un trenino che collega i vari terminal dell’aeroporto di Atlanta, conosciuto come uno dei più trafficati al mondo, ma tutto sommato ben organizzato. Ma ci mettiamo comunque quasi dieci minuti per arrivare al nostro gate. Con grande stupore non dobbiamo passare i controlli della frontiera per passare dal terminal dei voli nazionali a quello dei voli internazionali.
L’imbarco per il volo internazionale con Air France è decisamente più organizzato. E decolliamo in orario alle 20,05.
Domenica 07 Aprile 2024
Dopo circa 8 ore di volo tranquillo atterriamo a Parigi con circa dieci minuti d’anticipo alle 10,05. Arriviamo alla dogana e c’è tantissima gente, ma per fortuna al PARAFE non c’è fila, quindi passiamo la dogana in pochi minuti. Aspettiamo un po’ per le valigie, ma poi le nostre escono fra le prime.
E Hayate è là che ci aspetta. In circa mezzora siamo a casa, le paghiamo 130€ per l’andata e il ritorno e anche queste vacanze sono finite!
Il Texas ci ha veramente stupito: molto verde, con colline e campi di fiori di tutti i colori, città molto belle (San Antonio su tutte, penso abbiate capito che ci abbiamo lasciato un altro pezzo di cuore), posti interessanti come la NASA o emozionanti come Dallas.
La Louisiana ha un panorama più piatto, ma le piantagioni sono molto belle ed emozionanti al tempo stesso. Molto interessante anche la storia della regione Cajun. E New Orleans è una città vibrante e bella.
In entrambi gli stati abbiamo incontrato persone gentilissime, simpatiche, sorridenti e accoglienti. E gustato una cucina squisita.
Insomma alla fine ancora una volta un roadtrip che ci è piaciuto e che ci ha lasciato ricordi bellissimi e che vi consigliamo.
Ah, un ultimo consiglio: i parcheggi si pagano quasi esclusivamente con il cellulare via QR code, quindi assicuratevi di avere un abbonamento che vi permetta di avere Internet.
Tag:
———
Indietro