Madeira - Settembre 2021

04.01.2022 10:32

Anche quest’anno la pandemia Covid-19 ha scombussolato i nostri piani per le vacanze estive (anche se per noi sono sempre ad inizio autunno, a metà settembre): ancora una volta il già programmato viaggio in Sudafrica del 2020 e spostato al 2021 è stato rinviato di un altro anno al 2022 (sperando sia la volta buona!). L’idea, visto il compleanno “tondo” e importante di uno di noi, era di andare alle Hawaii (per lo stesso compleanno “tondo” e importante dell’altra persona eravamo stati in Nuova Zelanda): ma andare negi USA non era possibile (e non saremmo neanche stati troppo tranquilli ad andarci). Quindi dopo varie discussioni e opzioni (tutte in Europa) la scelta è caduta sull’isola portoghese di Madeira (o Madera in italiano), che con la sua conformazione e natura ricorda molto le Hawaii.

Come sempre una volta avute le ferie firmate la prma cosa che abbiamo prenotato è stato il volo: 631,60€ con Transavia (bagagli e posti prenotati inclusi), con volo diretto da Parigi (dove viviamo) a Funchal all’andata e con scalo tecnico a Porto al ritorno.

Dopo il volo siamo passati alla prenotazione della macchina, perché pur essendo un’isola relativamente piccola (circa 800 KM²) la nostra intenzione era di fare un vero e proprio road-trip, con tappe lungo tutta la costa dell’isola e escursioni nell’interno. Abbiamo quindi prenotato via Auto Europe una Renault Capture da Dollar dall’aeroporto di Funchal per 450,72€ per quindici giorni con un’autonomia più che sufficiente di 900 KM.

Quindi dopo aver studiato il percorso e le tappe abbiamo prenotato gli alberghi del nostro road-trip, tutti via Expedia o Booking. Il dettaglio di ogni hotel lo troverete qui sotto nel racconto di questo bel viaggio.

Per finire abbiamo comprato le guide che ci avrebbero accompagnato durante il road-trip tutte specifiche su Madeira (e tutte in francese): la Loneley Planet, la Routard et la Verde Michelin. Essendo tutte specifice su Madeira non sono enormi, quindi più leggere e maneggevoli e si integrano bene le une alle altre.

Restando in Europa e in zona Euro non abbiamo dovuto cambiare i soldi e non abbiamo dovuto fare visti (elettronici o meno). Tuttavia vista la situazione della pandemia ci siamo dovuti registrare su un sito specifico per poter arrivare a Madeira (speriamo che quando leggerete questo diario tutto ciò sia solo un brutto ricordo).

Pochi giorni prima di partire abbiamo comunque deciso di prenotare il parcheggio all’aeroporto di Orly, soprattutto perché uno di noi usciva da un periodo non facile fisicamente e spostare le valigie sui mezzi pubblici sarebbe stato complicato: con il sito dell’aeroporto, ADP, per quindici giorni in un parcheggio coperto all’aeroporto stesso abbiamo speso 181,60€, molto ma in last minute non si poteva sperare di meglio...

Già normalmente noi ci iscriviamo sul sito della Franesina Dove siamo nel mondo, visto il periodo con la pandemia è stata una delle nostre ultime priorità prima di partire. Noi vi consigliamo di farlo sempre, a prescindere dalla pandemia.

E la preparazione del viaggio è finita così, non restava che aspettare metà settembre e partire per le sospirate vacanze. Passiamo quindi al racconto vero e proprio di questo viaggio in quest’isola spettacolare.

Sabato 18 settembre

Arriviamo all’aeroporto di Orly verso le 11.30 in circa mezz’ora di macchina. Entriamo al parcheggio con la nostra prenotazione e troviamo posto solo al livello –5! Scarichiamo quindi la macchina e saliamo al livello delle partenze per fare il check-in e depositare i bagagli: per fortuna è presto (il nostro volo è alle 14.20) perché in fila al check-in c’è molta gente e sono abbbastanza lenti.

Finito il check-in e passato il controllo sicurezza (questo abbastanza veloce invece) si è fatta ora di pranzo. Decidiamo quindi di pranzare da Vivanda Burger: per due buoni cheeseburger (fatti al momento) con patatine e due bibite spendiamo 35€. Come sempre agli aeroporti si spende come se si mangiasse perennemente in ristoranti stellati!

Ci imbarchiamo in orario e dopo un volo  tranquillo di circa tre ore e mezza (vi ricordiamo che Transavia è comunque una compagnia Low Cost, quindi se volete mangiare i pasti si pagano) atterriamo al famoso aeroporto Cristiano Ronaldo di Madeira in orario, le 17.00 (Madeira ha un’ora in meno rispetto a noi): famoso perché in tre occasioni la pista è stata allungata fin... sull’oceano! Quindi arrivando si vede la pista che si allunga su dei pilastri fin sopra il mare e solo i piloti più esperti possono atterrare qui (in passato ci sono stati incidenti con aerei finiti in mare).

Purtoppo piove (non fortissimo, ma piove). Una volta recuperate le valigie ci dirigiamo verso il banco della Hertz che fa servizio anche per la Dollar: dopo varie proposte paghiamo un supplemento di 315€ e abbiamo una macchina più grande e comoda (una bella Kia Xceed), l’annullamento delle franchigie in caso di danni e furto e la benzina a prezzo speciale.

Prima di uscire dall’aeroporto ci viene presa la temperatura e controllata l’iscrizione al sito Madeira Safe contro il Covid-19 con il QR Code che certifica che siamo vaccinati. Dopodiché nessuno o quasi ci chiederà più il QR Code per sapere se siamo vaccinati o meno.

Per raggiungere il parcheggio della Hertz bisogna prendere un ascensore sospeso e scendere di quattro piani: anticipo di come sarà la vacanza, tutto un saliscendi! Recuperiamo la macchina, tiriamo fuori il nostro GPS che chiaramente non trova l’indirizzo del nostro primo hotel, ma per fortuna il GPS del telefono lo trova.

In pochi minuti raggiungiamo quindi Machico e il nostro hotel, il Dom Pedro Madeira: 225,02€ con Expedia per due notti in mezza pensione con wi-fi e parcheggio incluso in camera standard vista mare (il personale della reception risulta un po’ freddo). Per quanto rigarda il parcheggio in effetti si lascia la macchina in strada (per di più stretta e in salita e abbiamo un po’ di difficoltà a capire come funziona il freno a mano elettronico, poi alla fine capiamo per fortuna!): il giorno dopo abbiamo scoperto un parcheggio più grande e in piano a due passi! L’albergo è enorme e stona un po’ col resto del paese, ma per fortuna è in disparte. La nostra camera, la 703, è al settimo piano, con bella vista sull’oceano, ma i mobili sono un po’ vecchiotti.

Disfatte le valigie scendiamo a fare un primo giro a Machico, che è stata la prima capitale dell’isola: ha un bel centro storico, con belle casette, una bella chiesa e belle strade pedonali decorate come solo sanno fare in Portogallo. Il cielo è sempre grigio e quando siamo sulla strada del ritorno pioviggina di nuovo.

Alle 20.00 scendiamo a cena al ristorante dell’hotel: cena a buffet dove dovremo utilizzare dei guantini di plastica (come al supermercato) per poterci servire delle diverse pietanze (guantini che ritroveremo in molte altre occasioni). Per bere prendiamo una birra chiara media e una bottiglia d’acqua frizzante da un litro. Il buffet ha grande scelta di antipasti, piatti caldi e dolci. E tutto abbastanza buono. E i camerieri sono decisamente più gentili e simpatici del personale della reception!

Prima di rientrare in camera decidiamo di fare un altro giro per Machico, che di sera e con la buona illuminazione diventa ancor più carina! Ma purtroppo comincia di nuovo a piovigginare, quindi rientriamo rapidamente in camera (con un solo ascensore su due che funziona, quindi l’attesa può essere lunga...). La camera è calda e l’aria condizionata non funziona molto bene, meglio lasciare la finestra aperta. E questa prima giornata a Madeira finisce così.

Domenica 19 settembre

Ci svegliamo verso le 7.00 in quanto la colazione è alle 7.30, è ancora buio, in effetti il sole sorgerà solo verso le 8.00. La colazione è a buffet con molta scelta e i camerieri sono sempre gentili.

Andiamo a prendere la macchina e andiamo verso il paese vicino di Santa Cruz, dove sembra esserci una bella chiesa, ma non riusciamo a trovare parcheggio e dopo tre giri a vuoto decidiamo un po’ a malincuore di laciar perdere.

Ci dirigiamo quindi verso Caniçal dall’altra parte di Machico dove c’è un museo sulle balene che le guide consigliano di visitare. Arriviamo prima dell’apertura (alle 10.00), quindi ne approfittiamo per fare una passeggiata e ammirare la bella baia. La visita al Museu da Baleia (10€ a persona) si fa con un’interesante audioguida e spesso con filmati 3D. Visita interessante, soprattutto se si hanno dei bambini. Per fortuna oramai a Madeira le balene non si cacciano più ma si possono ammirare con il whale watching (meglio!).

Finita la visita ripartiamo verso la Ponta de São Lourenço che raggiungiamo in pochi minuti: il parcheggio è già strapieno e sono solo le 11.30. Quindi riscendiamo con la macchina di qualche centinaia di metri e troviamo posto su uno spiazzo. E la nostra visita alla punta si allunga partendo da più in basso.

In un chiosco prendiamo una mezza bottiglia di S. Pellegrino e due tortine alla crema per un totale di 6,50€ (le tortine le mangiamo subito) prima di iniziare la vera e propria passeggiata sul sentiero. E poi partiamo all’esplorazione di questo luogo: il sentiero è relativamente facile, ma ogni tanto ci sono tratti più difficli, con salite e molte pietre (prevedere le scarpe adatte) e per chi soffre di vertigini ci sono  brevi tratti che potrebbero dar fastidio. Ma i panorami che regala questo sentiero sulla Punta sono mozzafiato! Di fronte a noi ci sono le Ilhas Desertas e di tanto in tanto dall’altra parte si intravede l’isola di Porto Santo. Le falesie che si gettano nel mare di un blu intenso ci lasciano senza fiato per la bellezza (forse contribuisce anche un po’ il vento a toglierci il fiato...)! Per fare tutto il sentiero andata e ritorno ci mettiamo circa tre ore, ma ne vale sicuramente la pena (anche con tutta la gente che c’è oggi).

Riprendiamo quindi la macchina e ritentiamo di andare a Santa Cruz, ma ancora una volta non troviamo parcheggio, quindi la bella chiesa possiamo ammirarla solo dall’esterno passandoci vicino con la macchina.

Allora rientriamo a Machico e dopo esserci riposati un po’ in hotel andiamo alla pasticceria (che fa anche ristorante) O Galã (R. do Mercado 1, 9200-094 Machico): prendiamo una tortina al cocco, una mini queijada e due tortine più grandi sempre al formaggio specialità della pasticceria, il tutto per soli 4,10€! Andiamo a gustarcele su una panchina di fronte al mare (con gli aerei che al decollo ci passano sulla testa): eccellenti!

Dopo aver passeggiato ancora un po’ in paese si è fatta quasi ora di cena, quindi torniamo in hotel e andiamo a cenare al ristorante (sempre a buffet): ancora una volta ampia scelta (diversa dalla sera precedente) e tutto buono. E prendiamo di nuovo una birra e una bottiglia di acqua frizzante.

Decidiamo poi di fare un’ultima passeggiata digestiva per ammirare di nuovo Machico di sera e poi rientriamo in camera per passare l’ultima notte qui, con negli occhi ancora gli strepitosi paesaggi della Ponta de São Lourenço.

Lunedì 20 settembre

Sveglia, ultima colazione a Machico e in quest’hotel, poi rifacciamo le valigie, paghiamo le bibite delle due cene (9,60€ per due botttiglie d’acqua frizzante da un litro e due birre medie) e riprendiamo la macchina verso l’interno dell’isola.

Purtroppo il cielo è sempre grigio, verso Porto da Cruz facciamo una piccola deviazione e saliamo fino al Miradouro da Portela: molto bello e suggestivo.

Riscendiamo per poi risalire di nuovo verso l’interno, purtroppo il cielo è sempre più grigio e più saliamo più la situazione peggiora, con scrosci di pioggia ogni tanto. Dopo circa mezz’ora arriviamo a Ribeiro Frio da dove parte la Levada dos Balcões. Il sentiero è facile, circa 1,5 KM praticamente tutto in piano, peccato che con la pioggia ci sia molto fango e una volta arrivati ai Balcões le nuvole coprano il panorama e comincia a piovere (ma un simpatico gattone che sembra abitare qui si lascia coccolare).

Torniamo quindi sui nostri passi fino al parcheggio (tra l’altro con pochi posti e infatti le macchine sono parcheggiate un po’ ovunque) e al Restaurante Ribeiro Frio (P4P7+2G Ribeiro Frio) prendiamo due caffé lunghi per 3,60€. E nel vicino negozio di souvenir compriamo qualcosa, ma la cosa incredibile è che in negozio non c’è nessuno, solo un cartello che informa che bisogna andare a pagare al ristorante!

Ma cosa sono in effetti le levadas? Si tratta di corsi d’acqua che gli abitanti del posto hanno costruito per portare l’acqua dalle montagne, dove ce n’è moltissima, fino a valle e nelle città, sia per l’agricoltura sia per l’uso di tutti i giorni: ora vicino a questi corsi d’acqua ci sono dei sentieri che fanno scoprire i bellissimi paesaggi dell’interno dell’isola (quando non piove o non ci sono nuvole basse...).

Riprendiamo la macchina e torniamo sulla costa verso la prossima tappa, Santana. Arrivati in centro (anche se il comune è molto frazionato e spalmato lungo la costa) riusciamo a trovare parcheggio un po’ decentrato presso il Parque Temático (parcheggio gratuito oggi perché il Parco è chiuso). Quindi ci fermiamo a pranzare nella piazza principale al ristorante A Espiga (R. Cmte. Camache de Freitas 2, 9230-082 Santana): prendiamo uno dei piatti tipici di Madeira, il filete de espada com banana (filetto di pesce fritto con banane e contorno di verza, milho frito e pimpinela, una verdura del luogo), un altro pesce fritto con cipolla, olive, patate lesse e riso, due fette di crostata al formaggio (quasi una cheesecake), una bottiglietta d’acqua frizzante, una birra media e due buoni caffé per 36€ (no carte di credito). Tutto molto buono.

Usciti dal ristorante andiamo a fare un giro alle famose casette di Santana, l‘attrazione principale del paese: si tratta di casette a forma di triangolo coloratissime e con il tetto in paglia. Un tempo ce ne erano molte e un po’ ovunque ed erano usate come abitazioni, ora ce ne sono meno e sono usate soprattutto come depositi. Ma nella piazza vicino al municipio ce ne sono alcune che sono state riconvertite in negozi di souvenir o come ufficio del turismo: molto belle e tipiche.

Purtroppo ricomincia a piovere, quindi ci rifugiamo in un negozio di souvenir aspettando che smetta. Poi riguadagnamo la macchina e andiamo all’hotel che ci ospiterà questa sera: Santana In Nature B&B, anche se si tratta di un vero e prorio albergo. Con la mezza pensione, il parcheggio e il wi-fi inclusi ci è costato 98,50€ via Booking. Camera (numero 44) molto carina con una bellissima vista sull’oceano e in teoria su Porto Santo (peccato che il tempo sarà sempre grigio e non riusciremo mai a vederla!). In più c’è una bella piscina e anche la vasca idromassaggio, che riusciamo a sfruttare in un momento di calma.

Scendiamo a cenare (in tutti i sensi, perché il ristorante è in un edificio sottostante e bisogna attraversare due strade prima di raggiungerlo, forse l’unico difetto di questa struttura): prendiamo una poncha in aperitivo (tipico di qui, acquavite, miele e succo di arancia o limone o maracuja), poi zuppa di pomodoro, bistecca di tonno e crema al caffé, più una bottiglietta di acqua frizzante e una birra (per le quattro bibite pagheremo 9€). Tutto eccellente e ripartendo ci hanno offerto due mini-poncha come digestivo.

Risaliamo quindi in camera per passare anche questa notte.

Martedì 21 settembre

Dopo una notte un po’ agitata a causa del caffé del dessert che ha fatto dormire poco uno di noi, scendiamo a fare una buona colazione e poi rifacciamo le valigie per dirigerci verso la prossima tappa.

Sulla strada ci fermiamo al Teleférico Rocha do Navio, purtroppo quando arriviamo (a proposito c’è un parcheggio minuscolo!) ci rendiamo conto che è chiuso per manutenzione, ma comunque il panorama che si gode dalla partenza è bellissimo. Peccato perché in basso sembra altrettanto bello.

Risalendo ci fermiamo a un supermercato Continente dove prendiamo un pacco di sei bottigliette di acqua frizzante, una Brisa (bibita effervescente al maracuja tipica di Madeira), due bolo do caco (il pane tipico di Madeira), quattro mini bottigiette di vino di Madeira, un magnete e un gel doccia spendendo 13,26€.

Riprendiamo la strada e in pochi chilometri arriviamo a São Jorge per visitare la sua bella chiesa barocca omonima. Poi sulla strada ci fermiamo al bel Miradouro das Cabanas, ancora una volta con una vista strepitosa sulla costa nord dell’isola.

Arrivamo quindi ad Arco de São Jorge, che è proprio in riva al mare e immerso nei vigneti. Dopo aver ammirato i dintorni da un miradouro in paese ci fermiamo al piccolo e delizioso Museu do Vinho e da Vinha, dove con appena 2,50€ a persona una gentilissima ragazza ci fa una visita privata del piccolo museo e alla fine ci fa degustare due bicchieri di vino Madeira con dei biscottini artigianali per accompagnarlo. Interessante la visita e ottimo il vino.

Proseguiamo sulla strada lungo la costa e arriviamo a Ponta Delgada, dove c’è una bella chiesetta sul mare e dei bei paesaggi sull’oceano come oramai Madeira ci sta regalando ogni giorno. La costa nord è veramente bella, con falesie che si gettano in mare e di un verde rigoglioso incredibile: in effetti ricordano molto certe immagini delle Hawaii!

Verso le 13.00 arriviamo a São Vicente, dove c’è l’Estalagem do Mar dove passeremo le prossime due notti: paghiamo 167,38€ per le due notti con mezza pensione, parcheggio e wi-fi inclusi via Expedia. La camera è già pronta per fortuna, quindi attraversando tutto l’hotel arriviamo alla 236 e una volta aperta la porta restiamo senza fiato: la camera è enorme, con due balconi (anzi uno dei due è una terrazza) affacciati sull’oceano e con due grandi vetrate che quasi danno l’illusione di essere in mezzo al mare! Stupenda!

È ora di pranzo quindi decidiamo di andare al ristorante dell’hotel che a pranzo serve snack veloci. Ordiniamo due ottimi e abbondanti toast, una bottiglia d’acqua frizzante e due caffé per 15€. E con la capocameriera che è di una gentilezza e di una simpatia estreme.

Ci riposiamo un po’ nella nostra super camera e i suoi balconi ammirando la forza dell’oceano che qui si esprime al massimo. Poi in meno di dieci minuti a piedi raggungiamo lungo il mare il centro di São Vicente: molto carino con case tutte bianche con i tetti rossi e una bella chiesetta.

Rientriamo poi in hotel dove aspettiamo la cena in camera. Cena che è ancora una volta a buffet (con i “mitici” guantini): c’è abbastanza scelta e tutto è abbastanza buono (ma Machico era meglio). E i camerieri sono molto gentili ed efficienti. Dopo cena facciamo ancora una passeggiata verso la zona dei ristoranti lungo l’oceano prima di rientrare in camera per passare la notte.

Mercoledì 22 settembre

La notte passa col mare che continua a essere in tempesta producendo un rumore impressionante, sembra quasi un aereo che decolla (come quelli a Machico)!

Scendiamo a fare colazione a buffet, con buona scelta di prodotti (anche se ancora una volta Machico era leggermente meglio).

Poi riprendiamo la macchina e andiamo verso le Grutas, anche se sappiamo che purtroppo sono chiuse: ieri alla recepton ci hanno confermato che lo scorso anno in seguito a un terremoto sono state dichiarate pericolose e ora stanno studiando come poterle riaprire in sicurezza. Andiamo comunque perché all’esterno c’è un bel giardino con tanti fiori. E sì, perché Madeira è considerata l’isola della perenne primavera, con fiori bellissimi tutto l’anno! E in effetti qui troviamo un’esplosione di ortensie giganti (che si trovano anche lungo la strada in mezzo al nulla), di strelizie, di agapantus e altri fiori.

Decidiamo quindi di andare verso l’interno e tentare di fare qualche passeggiata nei boschi: le indicazioni non sono sempre all’altezza e anche qui i parcheggi sono pochi. Saliamo fino al Miradouro da Encumeada e malgrado le nuvole basse riusciamo ad avere una bellissima vista sulle due coste.

Riscendiamo di qualche centinania di metri fino alla Vereda do Chão dos Louros. Qui facciamo una bella passeggiata di circa un’ora immersi nei boschi di Laurisilva per cui Madeira è patrimonio mondiale dell’Unesco. Ogni tanto il bosco si apre e il panorama è bellissimo. E qui la vegetazione ci ricorda moltissimo quella della Nuova Zelanda con felci così grandi che sembrano palme!

Torniamo sulla costa, lasciamo la macchina in hotel e a piedi andiamo a pranzare da Braseiro grill by 351 food (ER101 64, 9240 São Vicente): prendiamo due espetada (mega spiedini di manzo) accompagnati da riso, patatine fritte e patate lesse (eccellenti), una birra media, una Coca-cola e due caffé spendendo 29,90€. E sarà che sono i primi espetada che mangiamo ma rimarranno di gran lunga i più buoni!

Dopo pranzo facciamo una bella passeggiata lungo l’oceano con finalmente il sole e il cielo blu. Poi rientriamo in albergo e approfittiamo della piscina e del sole, per un pomeriggio di assoluto relax. Sappiate che se cercate le spiagge di sabbia fina, Madeira non è per voi: in effetti tutte le spiagge sono praticamente costituite da grossi ciottoli, con ogni tanto delle piattaforme in legno per potersi sdraiare, non il massimo del comfort, quindi gli hotel con piscina sono i benvenuti!

Torniamo poi a São Vicente al suermercato Amanhecer per prendere due bottigliette di Poncha per 5,58€ e alla Padaria e Pastelaria Corvopan (Calhau, São Vicente Calhau Ilha Da) prendiamo un bolo de arroz al cioccolato e due tortine alle mandorle per 2,85€. Rientriamo in hotel e facciamo una merenda/aperitivo in balcone ammirando ancora una volta la forza dell’oceano con quello che abbiamo appena comprato e il bolo do caco preso ieri (tutto molto buono).

Scendiamo poi a cenare, con il solito buon buffet e la capocameriera sempre più gentile. Unico neo sono delle formiche che camminano indisturbate sul davanzale delle finestre e di tanto in tanto arrivano sui tavoli dove si mangia.

E poi solita passeggiata digestiva lungo l’oceano sempre agitato prima di rientrare in camera per passare l’ultima notte in questo posto speciale.

Giovedì 23 settembre

Ultima notte nella nostra bellissima camera, anche se rovinata un po’ da una famiglia russa maleducata che ha fatto un po’ di rumore tra le camere.

Facciamo l’ultima colazione qui e poi a malincuore rifacciamo le valigie e andiamo a pagare le bibite delle due cene e il pranzo del primo giorno: un totale di 23,50€ (il pranzo e due bicchieri di vino, una birra media e due bottigliette d’acqua frizzante).

Prima di partire ci fermiamo alla pasticceria di ieri e prendiamo due bolo de arroz per 1,30€ per la merenda a metà mattina.

Proseguiamo quindi verso ovest sulla costa nord dell’isola. La prima tappa è il Miradouro della cascata Veu da Novia: molto bello e qui veramente il paesaggio ricorda in modo incredibile certi scorci delle Hawaii.

La seconda sosta è nella suggestiva Seixal: piccolo paesino a picco sull’oceano con le vigne che ancora una volta si mescolano alle case e alla bella chiesetta del paese.

Proseguiamo e ci fermiamo ad ammirare le belle conformazioni rocciose in mezzo all’oceano all’altezza di Ribeira da Janela: veramente impressionanti, anche con il cielo grigio.

Arrivamo quindi a Porto Moniz, dove passeremo due notti all’hotel Euro Moniz: 192€ per le due notti con colazione, parcheggio e wi-fi via Booking. Non sono neanche le 12.00 e chiaramente la camera non è ancora pronta, ma possiamo lasciare la macchina in garage (con accesso strettissimo) e già fare il check-in con un receptionist molto gentile e simpatico.

Passeggiamo sul lungomare del paese e scopriamo subito le sue uniche e incredibili attrazioni: le piscine naturali! In effetti si tratta di grosse piscine formate dalla lava in cui l’acqua di mare con l’alta marea entra prepotentemente (in realtà solo una delle due zone è naturale, l’altra è stata ricostituita artificialmente, ma altrettanto bella).

È ora di pranzo quindi andiamo a mangiare da Cochinha (R. dos Emigrantes nº4, 9270-095 Porto Moniz): prendiamo due panini fatti a base di bolo do caco (uno con carne di maiale e l'altro con carne, uova e formaggio, accompagnati da ottime chips artigianali), una fetta di torta alla banana, una Coca-cola, una birra media e due caffé per 19€! Tutto buono e degustato in una terrazza vista mare.

Dopo una sosta in un negozo di souvenir andiamo fino a un miradouro in fondo al paese che domina le piscine naturali e l’oceano con una bellissima vista.

Torniamo quindi in hotel e la nostra camera (la 201) è pronta: bella, con vista sull’oceano e le piscine naturali e un bel balconcino. Balconcino che sfruttiamo subito mangiando i dolcetti presi la mattina prima di partire con un caffé.

Decidiamo quindi di andare alle famose piscine naturali malgrado il cielo grigio: preferiamo andare in quelle “artificiali” perché ci sono i bagnini e alcuni servizi (armadietti e spogliatoi per esempio) che in quelle “naturali” (comunque con zone artificiali) non ci sono e che 1,50€ a persona in fondo non è molto! Sono incredibili! In più il pomeriggio è il momento in cui la marea sale e l’acqua (gelida) dell’oceano entra prepotentemente nelle piscine formando onde enormi: un vero spettacolo nello spetacolo!

Torniamo in hotel a riposarci prima della cena (la prima senza mezza pensione) e saliamo fino al bar panoramico con terrazza annessa dove prendiamo due poncha per aperitivo per 5,60€ e approfittiamo anche del sole che finalmente è uscito.

Per cena dopo aver girato un po’ decidiamo di andare al Vila Baleia (R. do Forte de São João Baptista 11, 9270-095 Porto Moniz): prendiamo un bolo do caco con paté di olive in antipasto, poi un filete d’espada com banana con contorno di riso e insalata, una bistecca di tonno con patate al forno, una bottiglietta di acqua frizzante e un bicchiere di vino bianco per 34,70€. Tutto buono e servito in terrazza da camerieri gentili.

Dopo cena facciamo la solita passeggiata digestiva prima di rientrare in hotel per passare la prima notte a Porto Moniz.

Venerdì 24 settembre

Dopo una notte tranquilla ci svegliamo e finalmente il sole splende anche a Madeira! Scendiamo a fare colazione a buffet (e ancora una volta i mitici guantini): buona e con molta scelta.

Porto Moniz è un’ottima base per andare verso l’interno e fare alcuni tra i più bei percorsi di trekking. Quindi prendiamo la macchina e saliamo fino a Rabaçal che è la base del sentiero per le Levadas das 25 Fontes e do Risco. Ci sono già molte macchine parcheggiate malgrado sia relativamente presto (circa le 10.00).

La prima parte del sentiero è in effetti una strada asfaltata che scende (abbastanza) immersa nei boschi di Laurisilva fino al rifugio di Rabaçal (se volete c’è una navetta che al costo di 3€ a tragitto vi porta dal parcheggio al rifugio e viceversa, o 5€ per l’andata e ritorno). Poi cominciano i sentieri veri e propri. Per primo facciamo la Levada do Risco: relativamente facile, quasi tutta in piano che finisce con una bellissima vista sulla cascata. Torniamo indietro e facciamo circa metà di quella das 25 Fontes, fino al punto in cui si arriva sul fiume: dopo sembra servano le torce in quanto si passa in tunnel scavati nella roccia, quindi rinunciamo, ma già fino a qui offre paesaggi stupendi (e tantissimi turisti, chissà cos’è in alta stagione!).

Torniamo quindi al rifugio risalendo la Levada das 25 Fontes (a volte molto ripida) e al Rabaçal Nature Spot Café (Casa do Rabaçal nº 1, 9370-034 Estreito da Calheta) pranziamo: due bolo do caco con carne, due caffé americani, due queijadas e un espresso per 20,80€. Tutto molto buono e personale gentile. Peccato che ci siano delle vespe che infestano soprattutto la terrazza panoramica ma che entrano anche all’interno.

Decidiamo di risalire fino al parcheggio a piedi e subito prima incontriamo un gruppo di vacche che si lascia quasi accarezzare dai tanti turisti che passano (e che si rischia di prendere in pieno in macchina perché a volte stanno tranquille anche in mezzo alla strada!). Il parcheggio ora è pieno all’inverosimile: ci si chiede veramente cosa debba essere qui in alta stagione!

Torniamo a Porto Moniz e sulla strada ci fermiamo a un paio di miradouro per ammirare il bellissimo paesaggio. Vista le bella giornata facciamo una passeggiata sul lungomare per ammirarlo con una luce diversa (e inizia anche a fare caldo!). Le piscine naturali chiaramente sono prese d’assalto e strapiene.

Torniamo in hotel a riposarci un po’ aspettando la cena. Usciamo un po’ prima per comprare delle cartoline, ma sorpresa: i negozi di souvenir alle 18.30 sono già chiusi!

Per cena decidiamo di tornare al Vila Baleia: prendiamo di nuovo un bolo do caco con paté di olive in antipasto, poi un espetada di pollo, un picado di manzo (una specie di spezzatino con una miriade di contorni: riso, insalata e una marea di patatine fritte), una bottiglietta di acqua frizzante e un bicchiere di vino rosso. Il tutto per 30,40€! Tutto ottimo (il picado rimarrà il migliore che abbiamo mangiato a Madeira) e servito sempre con gentilezza in terrazza.

Prima di rientrare in hotel facciamo un’ultima passeggiata a Porto Moniz con un bellissimo tramonto sullo sfondo.

Sabato 25 settembre

Dopo un’altra notte tranquilla scendiamo a fare colazione e questa volta troviamo anche posto nella terrazza dell’hotel. Poi rifacciamo le valigie, riprendiamo la macchina (uscendo dallo stretto garage) e ripartiamo anche da Porto Moniz.

La prima tappa la facciamo al Teleférico das Achadas da Cruz che è la funivia più in pendenza d’Europa (98%, ma quella più in pendenza del mondo quale sarà?). Decidiamo comunque di non farla perché sembra portare in una zona dove non c’è nulla o quasi.

Ripartiamo e ci fermiamo al Miradouro de Boa Morte: c’è una chiesetta bianca molto carina e poi con un corto sentiero si arriva in punta da dove si gode di una vista bellissima sul mare e le alte scogliere.

Ancora qualche kilometro e arriviamo a Ponta do Pargo e il suo bel faro, da dove ancora una volta si gode di una vista strepitosa dell’oceano e delle falesie che vi si gettano dentro a picco. E con tanti gatti stesi al sole che si lasciano coccolare.

È quasi ora di pranzo, purtroppo il ristorante in cui volevamo andare è chiuso il week-end, quindi andiamo a fare un giro al Miradouro do Fio che ha una vista eccezionale e ci rendiamo conto che c’è un secondo ristorante consigliato dalle guide, la Casa de Chá O Fio (R. do Miradouro, Ponta do Pargo): ci sediamo in terrazza da cui si gode un panorama senza eguali e prendiamo un’omelette al formaggio (con contorno  di insalata e patatine fritte), un panino caldo al tonno, una mousse di mango, un bolo de bolacha (un semifreddo panna e biscotti, uno dei migliori dessert che abbiamo mangiato a Madeira), una bottiglietta di acqua frizzante, una birra media e due caffé macchiati (garoto, invece l’espresso “liscio” è il bica) per 24,40€ (solo contanti niente carta di credito). E tutto eccellente e le cameriere molto gentili e simpatiche. E la vista non ha prezzo!

Riprendiamo la macchina con lo stomaco e gli occhi contenti e lungo la strada che costeggia l’oceano arriviamo a Jardim do Mar sulla costa sud dove passeremo la notte al Tar Mar Place (R. do Portinho Nº13, 9370-411 Jardim do Mar): 90€ con parcheggio, colazione e wi-fi via Booking. La camera è pronta, ampia ma con qualche difetto di troppo: niente armadio (e di posto ce ne sarebbe), bagno minuscolo (sempre spazio perso e inutile in camera), tende oscuranti che lasciano filtrare la luce e che sono decisamente vissute, materasso molto vissuto e malgrado la grande vetrata che prende la metà della camera sia bella significa prendere il sole tutto il giorno infuocando la camera. Ma la terrazza e la vista sull’oceano sono strepitose e bellissime.

Andiamo a fare una passeggiata in questo bel paesino che si affaccia sull’oceano, con un bel lungomare e belle casette (quasi tutte case per affitto ai turisti), pochi ristoranti e cosa stranissima praticamente nessun negozio (non solo di souvenir ma anche di alimentari). Il paese è veramente bello, pedonale e tranquillo e dopo averlo girato praticamente tutto rientriamo in hotel per riposarci, ma la camera è veramente un forno, tanto che praticamente neanche l’aria condizionata serve a qualcosa!

Una cosa che ci colpisce è la differenza di coltivazioni fra le due coste dell’isola: se la costa nord è caratterizzata dalle vigne fino quasi al mare, la costa sud è invece caratterizzata da enormi piantagioni di banane!

Si è fatta ora di cena e invece di andare al ristorante dell’albergo (su Internet non ne parlano molto bene) andiamo nel solo altro ristorante aperto (o quasi) di cui si parla molto bene, il Joe’s Bar (Vereda da Igreja nº12, 9370-413 Jardim do Mar): un ragazzo gentilissimo e multilingue ci serve il picado di manzo, dei calamari grigliati (entrambi con patatine fritte e insalata), una bottiglietta di acqua frizzante e una birra media per 27,60€. Tutto buono.

Finita la cena torniamo a fare una passeggiata sul lungomare proprio al tramonto, impreziosendo ancor di più questo bel paesino.

Poi torniamo in hotel per passare la notte: la camera è calda, l’aria condizionata non serve a molto, quindi decidiamo di dormire con le finestre spalancate.

Domenica 26 settembre

Tutto sommato la notte fa meno caldo di quanto ci aspettassimo, peccato veramente che il materasso sia molto, troppo vissuto!

Scendiamo a fare colazione, che è a buffet, ma paragonata a quelle fatte finora sia la scelta sia la qualità non sono prorio delle migliori. Alla fine questo risulterà essere l’hotel che più ci ha deluso, anche se non tutto era negativo.

Ripartiamo, ma a causa di lavori la strada che dovevamo fare è chiusa, quindi dobbiamo tornare indietro di qualche kilometro per poter poi raggiungere Calheta. Troviamo parcheggio gratis vicino alla bella chiesetta (chiusa, molte delle chiesette che troviamo sono spesso chiuse alla visita, peccato).

Scendiamo fino al lungomare e qui ci sono due spiaggette di sabbia una di fronte all’altra, spiagge di sabbia bianca importata, in quanto come già detto qui non ce n’è.

Dopo una bella passeggiata riprendiamo la macchina e risaliamo fino al Mudas (un museo di arte contemporanea): non entriamo in quanto non è il genere d’arte che preferiamo, ma la struttura esterna è bellissima e la vista sulla baia è strepitosa!

Riprendiamo la macchina e lungo la bella strada che costeggia la costa andiamo verso Ponta do Sol dove passeremo la prossima notte. Subito prima di arrivare sulla strada si passa sotto la cascata dos Anjos: esperienza carina e diversa.

Arriviamo al nostro hotel, l’Enotel Sunset Bay: per la notte in mezza pensione con parcheggio e wi-fi inclusi paghiamo 132€ via Expedia. Per fortuna la nostra camera (la 120) è già pronta: molto bella, ampia e con un balconcino che si affaccia sul mare. L’hotel è molto bello e raffinato, sia all’interno che all’esterno (e con la piscina interna accanto alla reception!).

È ora di pranzo quindi andiamo a mangiare alla The Old Pharmacy (R. Dr. João Augusto Teixeira, 9360-215 Ponta do Sol), proprio dietro l’hotel: oggi il pranzo sarà spagnolo, infatti prendiamo cinque tapas, quattro pinchos (le tapas basche), due fette di torta ai tre cioccolati, una Brisa, una birra media e due caffé per 24,60€. Tutto buono e servito in terrazza da un cameriere simpatico.

Poi facciamo una bella passeggiata in questo paesino incastonato fra due alte falesie: molto carino e tipico con scorci bellissimi. Rientriamo in hotel per riposarci un po’ (fa caldo anche oggi) prima di riuscire e arrivare fino alla punta da dove si ha un’altra vista meravigliosa. E poi di nuovo in hotel all’ultimo piano dove c’è un comodo solarium.

Aspettando la cena rientriamo in camera approfittando anche del balconcino. Poi la cena con un buffet estremamente buono e vario, uno dei migliori che abbiamo mai avuto. E i camerieri sono veramente gentili.

Dopo cena rifacciamo una bella passeggiata in paese e sul lungomare con un altro bel tramonto sullo sfondo.

Lunedì 27 settembre

La prima parte della notte è un po’ agitata perché ci sono state le elezioni comunali, quindi i vincitori hanno fatto un corteo stile matrimonio per la vittoria, poi per fortuna si sono calmati e la notte è filata liscia.

Scendiamo per la colazione che si rivela essere un buffet con una scelta molto varia e di eccellente qualità! Al momento del check-out non risultano le nostre bevande, dopo qualche telefonata ci addebitano 7,80€ per una birra media e una bottiglia da un litro di acqua frizzante, ringraziandoci per l’onestà di averli avvertiti che non risultavano le bevande.

Sicuramente questo sarà il più bell’hotel dove siamo stati a Madeira, con camere e spazi comuni arredati in maniera sobria ma calda ed elegante al tempo stesso. E con una bella vista sulla baia.

Facciamo qualche kilometro e arriviamo a Ribeira Brava, con una bella chiesetta (aperta questa volta), belle viuzze in centro e un bel lungomare.

Ripartiamo e saliamo fino al belvedere di Cabo Girão: qui c’è una passerella trasparente a picco sul mare a 580 metri di altezza che domina buona parte della costa meridionale dell’isola e da dove vediamo anche Funchal, dove finiremo le nostre vacanze. Quando arriviamo e accediamo sembra che normalmente ci siano dei biglietti da fare, ma i tornelli sono aperti, quindi il tutto è gratis! Che dire: emozionante, con una vista spettacolare e il vuoto di 580 metri che si apre sotto i nostri piedi! Non lo dimenticheremo facilmente!

Riprendiamo la macchina e scendiamo fino a Câmara de Lobos, delizioso paesino alle porte di Funchal. Parcheggiamo in un parcheggio vicino al porto (2€ per due ore). Il paese è un vero gioiellino, con un porto caratteristico tanto da aver stregato anche Churchill che amava venire qui a passare lunghi periodi di riposo dipingendo panorami dell’isola e di Câmara in particolare. E non possiamo che approvare la sua scelta.

Alla Pastelaria Paraíso do Ambrósio (Largo de São Sebastião Nº14, 9300-116 Câmara de Lobos) prendiamo due eccellenti queijada e un bolo do caco per 6,60€ che mangiamo tranquillamente seduti su una panchina vicino la chiesa di São Sebastião. Poi nel vicino bar Coral (Praça da Autonomia n2, 9300-163 Câmara de Lobos) prendiamo seduti in terrazza con vista spettacolare una bottiglietta di acqua frizzante, un espresso (bica) e un macchiato lungo (chinesa) per 4,20€.

Lasciamo quindi la bella Câmara e in pochi kilometri arriviamo al capoluogo di Madeira, Funchal. Qui passeremo le ultime sei notti all’Enotel Magnólia: 442,26€ per le sei notti con colazione, wi-fi e parcheggio inclusi via Booking. Per fortuna la camera (323) è pronta, quindi disfiamo le valigie e poi partiamo alla ricerca di una lavanderia automatica (R. Raul Chorão Ramalho Arquitecto Bl. 2 M, 9000-775 Funchal), che troviamo dopo circa 30 mnuti a piedi (quasi tutti in salita e al sole): con 9€ facciamo una lavatrice e due cicli di asciugatura (e detersivo incluso).

Rientriamo in hotel stanchi e ci riposiamo in questa bella e ampia camera vista mare, anche perché la doppia passeggiata sotto il sole ci ha stremato. Ripartiamo all’esplorazione dei ristoranti in zona e in un supermercato vicino l’hotel prendiamo due bottigliette di acqua frizzante per 2,98€.

Per cena decidiamo di andare in un ristorante specializzato nei mitici spiedini di Madeira: Casa das espetadas (Estrada Monumental 175 177, 9000-100 Funchal). Prendiamo degli antipasti misti con chorizo, formaggio, olive e polpettine, un’espetada al manzo e una al pollo piri piri, un pudding al caramello, una cheesecake al maracuja con gelato al cioccolato e due bicchieri di vino per 46,50€. Tutto buono, malgrado sia abbastanza turistico e i camerieri non siano tra i più simpatici che abbiamo incontrato.

Poi una lunga passeggiata per una prima scoperta di Funchal di sera prima di rientrare in hotel per la prima notte a Funchal.

Martedì 28 settembre

La notte passa abbastanza tranquilla, anche se abbiamo un po’ di difficoltà a capire come funziona l’aria condizionata (avremo questo problema per tutte e sei le notti passate qui, unico difetto di questo albergo).

Scendiamo a fare colazione, ancora una volta a buffet e con una scelta enorme e di ottima qualità: sicuramente una delle migliori colazioni che abbiamo mai fatto in hotel in tanti anni di viaggi!

Poi partiamo alla scoperta di Funchal e nell’ordine visitiamo: il bel Parque de Santa Caterina con tanti fiori e piante (tanto da chiederci cosa sarà il Giardino Botanico) e una bella vista sul mare, l’altrettanto bello e rigoglioso Jardim Municipal do Funchal, poi la Cattedrale (la Sé) il cui interno è purtroppo in restauro per arrivare poi nella splendida Praça do Município dove si affacciano il bel Municipio, l’imponente chiesa do Colégio, il bel Museu de Arte Sacra e altri edifici caratteristici. Ma la cosa più spettacolare è senza ombra di dubbio la bella pavimentazione della piazza: una specie di effetto a onde. Magnifica!

Entriamo nel Municipio per visitare il bel chiostro e una gentile signora si avvicina per dirci che alle 11.00, se ci interessava, cominciava una visita gratuita del centro della città. Accettiamo volentieri e siccome sono circa le 10.30 finiamo il giro della piazza entrando anche nella bella chiesa barocca.

Alle 11.00 ci troviamo davanti al municipio per la visita guidata: siamo circa quindici persone di nazionalità diversa, quindi la visita si farà in inglese. A farci da guida sono due ragazze giovani molto simpatiche e brave. E sorpresa: c’è anche la televisione che riprende (e un fotografo). In effetti questa visita sarà usata dall’Ufficio del Turismo come spot pubblicitario per Funchal!

La visita è interessante con tante informazioni complementari alle nostre guide. Visitiamo di nuovo il Municipio e la Piazza omonima, poi scendiamo fino al biscottificio Fábrica Santo Antonio (Tv. do Forno 27-29 9000-079, 9000-077 Funchal), che scopriamo essere uno dei più antichi di Madeira e dove abbiamo diritto a una degustazione gratuita di biscotti e bolo de mel (ottimi). Continuiamo poi per le strette e belle stradine del centro di Funchal fino alla Praça de Colombo (detta anche piazza gialla visto il colore predominante degli edifici che vi si affacciano). Qui entriamo nel piccolo Núcleo Museológico da Cidade do Açúcar dove ci aspetta un’altra sorpresa: una signora prepara davanti a noi la poncha e abbiamo diritto a una degustazione gratuita di quest’ottima bevanda. Visitiamo poi gratuitamente il piccolo museo abbastanza interessante e prima di partire riceviamo anche un regalino: un libretto con la spiegazione dei monumenti di Funchal e una borsa in tela di Funchal! Esperienza bella e interessante fatta per puro caso!

Finita la visita andiamo in uno dei monumenti più famosi di Funchal che non è molto distante da dove ci troviamo: il Mercado dos Lavradores. All’esterno la struttura è Art Déco, mentre all’interno è un’esplosione di colori con una miriade di frutti esotici in esposizione (e in vendita) e di fiori tropicali. In un settore più in basso c’è anche la sezione dedicata al pesce fresco, dove vediamo i famosi espadas, che non sono i pesci-spada ma lunghi pescioni neri: non belli da vedere, ma buoni da mangiare!

Torniamo verso il biscottificio, ma alla fine rinunciamo a comprare qualcosa perché nei sacchetti classici i biscotti si sbriciolerebbero e le belle scatole in latta sono troppo grosse per le nostre valigie. Peccato!

È ora di pranzo quindi ci fermiamo in un locale vicino, la Padaria Sésamo (Tv. do Nascimento 14, 9000-080 Funchal): prendiamo due toast al tonno, una cheescake al mango, un dolce al ciocolato, due bibite e due caffé per 10,50€. Tutto buono, ma un po’ lenti a servire. Per 2,70€ prendiamo anche due queijadas per fare merenda più tardi.

Per rientrare in hotel decidiamo di passare lungo il mare dove troviamo una statua (brutta) e un museo dedicati al cittadino di Madeira al momento più famoso: Cristiano Ronaldo. Non entriamo al museo perché non siamo appassionati di calcio (e in più ci chiediamo cosa possa esserci esposto...).

Arriviamo quindi in hotel affaticati (Funchal è una cittadina tutta saliscendi) anche perché fa abbastanza caldo (infatti nel supermercato vicino l’hotel prendiamo una confezione di sei bottigliette d’acqua frizzante più una già fresca per 4,90€).

Facciamo merenda con le queijadas e ci riposiamo sfruttando il solarium a bordo della bella piscina dell’hotel (e andando anche ogni tanto nella piscina coperta riscaldata con effetto idromassaggio incluso). Ci voleva proprio!

Si è fatta ora di cena, quindi andiamo da Proa Azul Restaurante (Estrada Monumental 238, 9000-082 Funchal): prendiamo un bolo do caco con burro all’aglio, l’espada com banana, pollo ai funghi (serviti entrambi con verdure miste), una macedonia, una birra e una bottiglietta di acqua frizzante per 26,95€. Tutto buono con dei camerieri gentilissimi e simpaticissimi. E in più arrivando offrono due bicchierini vino di Madeira in aperitivo e partendo due per digestivo!

E per continuare la digestione facciamo la solita passeggiata prima di tornare in hotel per passare la notte.

Mercoledì 29 settembre

Sveglia e ancora l’ottima colazione che ci attende.

Il cielo è grigio con grossi nuvoloni e le previsioni danno anche possibilità di pioggia, quindi decidiamo di abbandonare i pantaloncini corti per quelli lunghi (rimpiangendolo in seguito!).

Ci dirigiamo di nuovo verso il centro e ci fermiamo in un chiosco per prenotare l’escursione a Curral das Freiras (nell’interno dell’isola) per la mattina seguente: 15€ a persona per tre ore dalle 9.30. Così eviteremo di prendere la macchina e di guidare per le strade di montagna.

Arriviamo quindi da Blandy's Wine Lodge dove faremo la visita delle cantine del famoso vino di Madeira con degustazione inclusa: prendiamo la visita premium in inglese (10,50€ a persona) che dura un’ora e mezza e include due bicchieri di vino. La visita è interessante e dopo l’ottima degustazione del vino approfittiamo anche di un servizio interessante che offrono qui. In effetti sapendo che siamo praticamente tutti turisti che ripartiranno in aereo si comprano le bottiglie qui con sconto (noi ne prendiamo due), poi ci viene data una ricevuta che presenteremo in aeroporto dopo il controllo sicurezza, così le bottiglie saranno imbarcate a mano come se comprate direttamente in aeroporto. Ingegnoso! E funziona...

Usciamo e... c’è il sole! Saliamo verso il quartiere di São Pedro. La prima tappa la facciamo alla Casa-Museu Frederico de Freitas (Calçada de Santa Clara nº7, 9000-036 Funchal): l’ingresso costa 3€ e la casa è molto bella, con pezzi di arredamento notevoli, ma la stanza più bella è senza dubbio la splendida biblioteca. Molto bello anche il piccolo giardino.

Usciamo e continuando a salire arriviamo al Convento de Santa Clara (Calçada de Santa Clara 15, 9000-036 Funchal): purtroppo è chiuso per restauro, ma sembra molto bello. Un po’ delusi continuiamo e arriviamo al Museu Quinta das Cruzes (Calçada do Pico, nº1, 9000-206 Funchal): leggendo le guide ci rendiamo conto che l’interno non ci interessa molto e per fortuna i giardini (molto belli) sono accessibili senza biglietto.

Per pranzo riscendiamo e andiamo alla Casa do Bolo do Caco (Rua Dr. Fernão de Ornelas 26, 9050-021 Funchal): ne prendiamo uno al prosciutto affumicato, uno bacon e formaggio, una Brisa, una birra piccola e due caffé macchiati per 8,80€. Tutto buono e in terrazza.

Rientrando in hotel ci fermiamo in un negozio di souvenir e poi un po’ di sano relax in piscina (visto anche il caldo sofferto con i pantaloni lunghi!).

Facciamo poi una passeggiata verso la zona del Lido, che non sarebbe neanche brutta, peccato per tutti i grossi alberghi (quasi tutti 5 stelle in più) costruiti a ridosso del mare che rovinano il paesaggio (anche vicino da noi ce ne sono e onestamente avrebbero potuto evitarli: il nostro, che non è piccolo ma neanche enorme, in confronto sembra microscopico!). In un supermercato Pingo Doce Hiper (R. do Gorgulho, 9000-107 Funchal) prendiamo un bolo de mel e tre mini poncha per 9,71€.

Per cena andiamo allo Chalet Vicente Restaurante (Estrada Monumental, n.º 238, 9000-100 Funchal): prendiamo del riso con anatra, bistecca di manzo con riso e fagioli, una mousse al cioccolato, dell’ananas, una birra grande e una bottiglietta d’acqua frizzante per 44,50€. La cena è stata buona, ma onestamente i camerieri (tranne uno) erano veramente antipatici e si sono perfino persi un contorno senza neanche scusarsi (per fortuna non ce l’hanno fatto pagare). Non consigliamo.

 E poi la solita passeggiata prima di rientrare in albergo.

Giovedì 30 settembre

Dopo esserci svegliati e fatto la nostra ottima colazione scendiamo e fuori l’albergo aspettiamo il furgoncino che ci farà fare l’escursione a Curral das Freiras prenotata il giorno prima.

Arriva puntuale alle 9.30, dopo di noi passa in altri tre alberghi per recuperare altre tre coppie e poi via verso il centro dell’isola per strade di montagna con paesaggi mozzafiato.

In circa quaranta minuti arriviamo alla prima tappa di oggi, il Miradouro da Eira do Serrado (Estr. da Eira do Serrado, Funchal): bellissimo. In effetti domina il paese sottostante di Curral das Freiras e tutte le bellissime montagne che lo attorniano. Peccato che ci sia un vento impressionante, ma la vista è spettacolare.

Ripartiamo dopo circa mezz’ora e dopo aver attraversato un lungo tunnel arriviamo al paesino di Curral das Freiras, che vuol dire Valle delle Monache: in effetti qui si erano rifugiate nel 1500 delle monache scappate da Funchal in un periodo in cui i pirati infestavano la costa e siccome il sito era ben nascosto e inaccessibile si sono salvate dalle loro razzie.

Il paesino è molto carino e arroccato, con una bella chiesetta e un panorama molto bello. È anche famoso per i suoi dolci a bsae di castagne, visto che i boschi che lo attorniano sono dei castagneti. Ci fermiamo quindi da Restaurante Sabores do Curral (Caminho da Igreja N1, 9030-311 Curral das Freiras) per gustare una tortina alle castagne, una queijada e due caffé macchiati per 4,40€. Tutto eccellente!

Dopo circa quaranta minuti ripartiamo per rientrare a Funchal, ma subito prima ci fermiamo al Miradouro Pico dos Barcelos, da dove si gode una vista a 360 gradi su Funchal (nel bene e nel male, con tutti gli albergoni verso il Lido).

Rientrati in hotel ci cambiamo (per fortuna ci eravamo vestiti un po’ più pesanti per fare l’escursione e visto il vento ci è andata bene) e andiamo a pranzare nella vicina pasticceria Petit Fours Patisserie (Estrada Monumental 188A, 9000-098 Funchal): prendiamo una quiche prosciutto e formaggio, un wurstel in pasta sfoglia, una fetta di torta al formaggio, una al mango, due caffé macchiati e due bottigliette di acqua frizzante più un bolo de arroz e una quijada per merenda spendendo 16,50€. Tutto buono.

Rientrando in hotel ci fermiamo a prendere quattro bottigliette di acqua frizzante in un supermercato per 3,96€. Poi ci riposiamo e prendiamo del fresco in hotel a bordo piscina facendo anche merenda con i dolcetti presi a pranzo.

A fine pomeriggio facciamo una lunga passeggiata lungo il mare fino alla funivia che prenderemo domani per andare nel quartiere di Monte. Lungo la strada ci rendiamo conto che stanno preparando il festival dei fiori, peccato che si svolgerà domenica proprio quando noi dobbiamo ripartire la mattina (festival che in realtà avrebbe dovuto tenersi in primavera, ma a causa del Covid è stato spostato a ottobre).

Per cena torniamo dai simpatici camerieri di Proa Azul Restaurante: prendiamo due espetadas di manzo servite con insalata e patatine fritte, un banana split, una torta di mele, una birra grande e una bottiglietta di acqua frizzante per 35,30€. E il solito vino di Madeira offerto in aperitivo e un liquore di banana come digestivo. Tutto buono e loro veramente gentili e simpatici.

Prima di rientrare facciamo la nostra solita passeggiata e in un supermercato Spar Monumental prendiamo una bottiglietta di liquore di banana per 3,99€.

Venerdì 01 ottobre

Notte un po’ agitata a causa di vicini rumorosi che si credevano di essere i soli ospiti dell’hotel!

Dopo la solita abbondante colazione in circa trenta minuti raggiungiamo il Teleférico Funchal-Monte: facciamo il biglietto combinato andata e ritorno con ingresso al famoso Jardim Botânico de Madeira (e inclusa quindi anche una seconda funivia per raggiungerlo) per 31,40€ a persona (biglietto combinato in vendita solo la mattina).

La prima funivia sale fino in cima al quartiere di Monte in circa venti minuti. Una volta arrivati si esce verso destra e si scende fino all’altra funivia che in una decina di minuti porta all’ingresso dei Giardini Botanici.

I Giardini sono veramente belli, peccato che siamo a inizio autunno e non in primavera, perché se già ora ci sono molte piante in fiore immaginiamo che a primavera debba essere un’esplosione di colori! Il giardino è tutto in pendenza, si entra dalla parte alta e si scende su vari livelli, tutti a tema e tutti molto belli, con ogni tanto dei bei punti panoramici. Quindi una volta finita la visita bisogna risalire per riprendere la funivia (ma si può arrivare anche in macchina).

Una volta riconquistata la funivia rifacciamo il tratto inverso per tornare a Monte, dove facciamo una passeggiata fino alla bella chiesa che domina il quartiere, il Santuário de Nossa Senhora do Monte: molto bella e con una vista spettacolare.

Subito sotto la chiesa ci sono i celeberrimi Carreiros do Monte: in effetti si tratta di una sorta di slitta su ruote con cui si viene spinti e guidati sulle vertiginose strade in discesa di Monte (all’inizio erano usati dagli abitanti per spostarsi, divenendo poi un’attrazione turistica). Ammiriamo gli intrepidi turisti che si lasciano trasportare, noi ci limitiamo a guardarli! Per la cronaca: 25€ se si è da soli, 30€ se si è in due e 45€ se si è in tre.

Torniamo verso la funivia e entriamo al Monte Palace Madeira, un altro bellissimo giardino (sempre tutto in discesa) con bellissime piante (soprattutto tropicali) e panorami stupendi. L’ingresso costa 12,50€ a persona con inclusa una degustazione di vino Madeira.

È ora di pranzo quindi ci fermiamo a mangiare qualcosa al bar che è subito all’ingresso, la Greenhouse coffee roaster: prendiamo un sandwich al tonno, uno avocado e feta, due bottigliette di acqua frizzante e due caffé macchiati per 16,90€. Buoni e mangiati in terrazza.

I giardini sono meravigliosi e ci diciamo ancora una volta che in primavera devono esssere spettacolari e ci ripromettiamo di tornare nella stagione giusta! Passiamo un paio d’ore in questi meravigliosi giardini degustando anche il buon vino Madeira.

Dopodiché riprendiamo la funivia che ci riporta in basso a Funchal e da lì impieghiamo circa mezz’ora per tornare a piedi in albergo (che è dalla parte opposta della città). Siccome siamo stanchi prima di salire in camera prenotiamo la cena in hotel per stasera.

Scendiamo a cena nel ristorante dell’hotel, cena che è a buffet (20€ a persona incluse due bevande a testa): un buffet eccellente con una scelta ampia, dobbiamo dire che i due Enotel che abbbiamo fatto qui a Madeira non ci hanno deluso, anzi!

Dopo la cena andiamo a fare la solita passeggiata verso il centro per ammirarlo di sera prima di rientrare in camera per la notte.

Sabato 02 ottobre

Purtroppo i vicini non sono cambiati, quindi la notte è cominciata sempre un po’ agitata con loro che chiacchieravano tranquillamente tra il balcone e la camera, quindi a voce decisamente alta, ma una volta “ripresi” si sono calmati un po’!

Facciamo colazione e poi decidiamo di tornare a Ribeiro Frio visto che sembra una bella giornata e quando ci siamo stati pioveva.

In effetti questa giornata volevamo dedicarla all’isola di Porto Santo, dove sembra esserci una bella e lunga spiaggia naturale. Però abiamo scoperto che c’è un solo traghetto al giorno che parte alle 8.00 della mattina e rientra alle 21.00 di sera, il che vuol dire una lunga giornata stancante fuori. In più in questo momento anche se vaccinati richiedono un test negativo per andare, quindi alla fine abbiamo deciso di cambiare programma.

Per arrivare a Ribeiro Frio ci impieghiamo circa quaranta minuti in macchina (con una strada incredibilmente ripida per arrivare a Monte da dove si passa) facendo una bella strada in mezzo ai boschi. Quando arriviamo non c’è ancora molta gente, ma dobbiamo comunque parcheggiare un po’ lontano, all’ingresso del paesino.

Rifacciamo la Levada dos Balcões: questa volta c’è decisamente meno fango dell’altra volta. In circa quaranta minuti facili raggiungiamo il Miradouro dos Balcões: questa volta riusciamo a vedere le montagne intorno e ad avere un cielo blu, anche se ci rendiamo conto che le nuvole stanno inesorabilmente risalendo e copriranno le montagne tra poco (ma noi siamo riusciti nell’impresa prima!). E c’è sempre il gatto coccolone dell’altra volta!

Rientriamo a Ribeiro Frio e nello stesso bar dell’altra volta, il Restaurante Ribeiro Frio (P4P7+2G Ribeiro Frio) prendiamo due caffé macchiati per 2€. Ci rendiamo conto che i turisti aumentano a vista d’occhio: macchine parcheggiate ovunque e pullman che continuano ad affluire come se stessimo ad un congresso! Quindi riprendiamo la macchina e torniamo a Funchal. Ma contenti di aver visto questa Levada col sole.

Lasciata la macchina in hotel si è fatta ora di pranzo, quindi andiamo in centro da A Arte Do Bolo Do Caco (Rua Dr. Fernão de Ornelas 29, 9000-900 Funchal): prendiamo due poncha in aperitivo, poi un bolo con carne, uno con wurstel, uno alla Nutella, una bottiglietta di acqua frizzante e due caffé macchiati per 16,60€. Probabilmente i più buoni bolo do caco che abbiamo mangiato finora.

Oggi a Funchal il cielo è velato e il caldo è afoso, quindi rientriamo in hotel per riposarci e rinfrescarci un po’ in piscina.

Usciamo poi a fare una passeggiata verso il Lido, ma il caldo è ancora troppo afoso, quindi rientriamo di nuovo in hotel a riposarci prima di cena prendendo nella Spar una bottiglietta di acqua frizzante e una Brisa all’arancia per 2,14€.

Cena che decidiamo di fare alla Casa Madeirense Restaurant (Estrada Monumental 153, 9000-098 Funchal): prendiamo una poncha, un bolo do caco con olive e formaggio, un polpo grigliato con verdure, un espetada di maiale con patatine fritte, un biscuit cake, un bicchiere di vino rosso e una bottiglietta di acqua frizzante per 60,50€. Tutto ottimo, con camerieri gentili e simpatici e in terrazza.

E poi l’utima passeggiata digestiva prima di rientrare in hotel a fare le valigie, visto che domani si rientra a casa...

Domenica 03 ottobre

Sveglia presto e praticamente i primi a fare colazione, con i soliti camerieri (spesso gli stessi a colazione e a cena) molto gentili ed efficienti.

Poi chiudiamo le valigie, facciamo check-out e riprendiamo la macchina per andare in aeroporto, dove arriviamo in circa mezz’ora.

Riconsegnamo la macchina rapidamente (scordando anche un cellulare in machina, quindi con corsa per recuperarlo) e ci mettiamo in fila per il check-in e poi i controlli sicurezza (entrambi abbastanza veloci).

Passato il Duty Free cerchiamo il negozio dove recuperare le due bottiglie di vino Madeira prese durante la visita al Blandy’s: negozio trovato e bottiglie recuperate rapidamente (29,02€ le due bottiglie) e insaccate come se comprate al momento al Duty Free, quindi con possibilità di imbarcarle senza problemi.

Per fortuna si può uscire sulla terrazza dell’aeroporto, respirare un po’ di aria fresca senza mascherina e soprattutto ammirare gli aerei che atterrano e decollano da questo incredibile aeroporto.

Allo stesso negozio dove abbiamo recuperato le bottiglie, Feito de Portugal, prendiamo due caffé macchiati e due queijadas per 5,90€. Le ultime della vacanza...

Poi scopriamo che il nostro è il solo volo in ritardo: ben cinquanta minuti! Arrivata l’ora ci mettiamo in fila e ci imbarchiamo su questo strano volo che fa una “fermata” a Porto, dove molta gente scende e molta altra si imbarca per Parigi (noi restiamo seduti al notstro posto).

 Alla fine atterriamo a Orly con “solo” trenta minuti di ritardo. E quando le valigie cominciano a scendere dal nastro si bloccano e passano almeno cinque minuti prima che qualcuno arrivi per sbloccarle!

Recuperiamo la macchina, usciamo a fatica dal parcheggio (le indicazioni per le autostrade a Orly sono sempre più complicate) e ci immergiamo tristemente nel traffico parigino per tornare a casa. E anche queste vacanze sono finite.

Due parole sulle strade a Madeira: il GPS praticamente non serve perché le indicazioni sono buone e le strade poche (in più il GPS del telefono è stato più utile e “bravo” di quello classico). Si sente spesso dire che le strade di Madeira siano pericolose, strette, piene di curve e su strapiombi senza protezione: bisogna invece dire che lungo la costa c’è una bella strada moderna (con molte belle gallerie) che fa il giro dell’isola e che ogni volta che siamo andati verso l’interno le strade non non ci sono sembrate poi così pericolose.

Che dire di più? Ancora una volta il Portogallo non ci ha deluso. Dopo aver fatto due road trip (uno nel Nord e l’altro in Algarve) e un week-end a Porto anche Madeira è entrata diretta nel nostro cuore. Paesaggi incredibili, natura rigogliosa e impressionante, cibo squisito e persone estremamente gentili e simpatiche. E la voglia di ritornare in primavera per scoprirla nel pieno della sua fioritura!

 

 

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